Le elezioni presidenziali, previste per oggi, sono state rinviate al 23 febbraio, mentre le elezioni legislative per scegliere il governatore dei trentasei Stati previste per il 2 marzo si svolgeranno il 9 marzo.
Il presidente del Comitato elettorale indipendente della Nigeria (INEC), Mahmood Yakubu ha dato notizia dello spostamento a cinque ore dall’inizio del voto motivando la decisione con difficoltà di tipo logistiche dichiarando dopo una riunione d’emergenza nella notte prima delle elezioni che: “Per garantire lo svolgimento di elezioni libere, eque e credibili, organizzare le elezioni come concordato non era più possibile”.
La Nigeria non è nuova a situazioni di questo genere, infatti anche le precedenti elezioni del 2015 erano state rinviate da febbraio alla fine di marzo per problemi logistici e di sicurezza.
Questa decisione è stata immediatamente condannata da parte delle forze politiche e in queste ore si assiste ad accuse reciproche sulla responsabilità del rinvio del voto.
Il presidente uscente, Muhammadu Buhari del partito All Progressives Congress (APC) ha affermato di essere deluso da questa decisione ed ha invitato la popolazione alla massima collaborazione con INEC ed ha chiesto alla Commissione elettorale di rimanere “imparziale”, visto che il suo principale avversario non è “mai stato veramente attrezzato” a sostenere lo scontro elettorale; il candidato dell’opposizione Abubakar Atiku ex vicepresidente e rappresentante del partito all’opposizione, Peoples Democratic Party (PDP), che è stato al potere nella la ex colonia britannica dal 1999 al 2015, ha invitato i suoi sostenitori alla calma e a non rispondere alle provocazioni denunciando, inoltre, la mancanza di schede elettorali in molte regioni.
Concorrono quest’anno alla elezione della presidenza la cifra record di ben settantatré candidati, anche se la vera sfida si svolgerà certamente tra Buhari e Atiku Abubakar, con la partecipazione al voto di oltre 84 milioni di elettori.
Queste elezioni sono seguite attentamente dalla comunità internazionale, perché la Nigeria è una “giovane democrazia”, e rappresenta non solo il primo paese africano per numero di abitanti, ma ha un’economia in forte crescita ricca di materie prime tra cui il petrolio.
a cura di Giovanni Parrella