VENEZUELA, Vaticano. Annullato il viaggio a Caracas del cardinale Parolin

La visita, in programma per il prossimo 30 aprile in occasione della beatificazione di José Gregorio Hernández, non potrà avere luogo a causa dell’aggravarsi della situazione sanitaria in America Latina, che ha mietuto vittime anche tra i religiosi

A causa del dilagare del virus di Covid-19 il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, non potrà presenziare alla cerimonia di beatificazione di José Gregorio Hernández, che avrà luogo a Caracas, in Venezuela, il prossimo 30 aprile. Ne ha dato notizia la Sala stampa della Santa Sede.

«Il cardinale – prosegue la nota diffusa dal Vaticano – assicura la sua spirituale partecipazione a questo momento così importante per la Chiesa e per l’intero Paese e si augura che esso contribuisca ad approfondire la fede dei venezuelani e la loro vita cristiana, nell’imitazione del nuovo beato, ad affrontare insieme la crisi umanitaria e a promuovere una convivenza plurale e pacifica».

Contestualmente, i vescovi della Conferenza episcopale venezuelana hanno comunicato alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che dal marzo dello scorso anno, cioè dall’inizio della pandemia da Covid-19 a oggi 201 dei 2.002 sacerdoti (il 10% del totale) hanno contratto il virus e 24 di loro (l’1,2%9 sono deceduti a causa di esso.

Il Catholic Multimedia Centre (CCM) riferisce che in Messico dall’inizio della pandemia al marzo scorso, 245 tra sacerdoti e religiosi sono morti per complicazioni correlate all’infezione da coronavirus, tra di essi figurano vescovi, 221 sacerdoti e religiosi, 8 religiose e 11 diaconi. Sempre secondo il CCM le arcidiocesi più colpite sono quelle di Guadalajara, Città del Messico, Puebla, Morelia, San Luis Potosi, Toluca e Tlalnepantla.

In Perù ha suscitato particolare commozione la morte di monsignor Luis Armando Bambarén Gastelumendi S.J., vescovo emerito di Chimbote ed ex presidente della locale Conferenza episcopale, oltre a quella di don Eduardo Peña Rivera, cappellano della Fuerza aerea peruana a Piura, entrambi deceduti nello scorso marzo. La perdita più recente, avvenuta lo scorso 16 aprile, è quella di don Dergi Facundo, che aveva speso l’ultima parte della sua vita recando conforto ai malati di Covid-19 nelle regioni settentrionali del Paese.

La Colombia l’11 gennaio scorso ha perso monsignor Luis Adriano Piedrahita, vescovo di Santa Marta. Secondo fonti dell’agenzia di stampa ACS, fra l’aprile del 2020 e il gennaio del 2021 dodici gesuiti sono morti per l’infezione. La morte del frate francescano Gabriel Gutiérrez Ramírez, verificatasi lo scorso 2 aprile, è stato un duro colpo per i cattolici della capitale colombiana, infatti, il religioso era noto come l’angelo degli emarginati per il suo apostolato rivolto ai senzatetto e per l’istituzione della fondazione Callejeros de la Misericordia.

Non si dispone invece di dati recenti relativi alla Bolivia, seppure alla metà del 2020 il portale “Información de la Comunidad de Bolivia” abbia informato della morte per Covid di 13 sacerdoti. Uno di loro era monsignor Eugenio Scarpellini, vescovo di El Salto, questo mentre ’arcidiocesi di Cochabamba perdeva 5 sacerdoti nello scorso mese di febbraio.

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