MAGHREB, contenziosi. Sahara occidentale, Bourita (Marocco): «La soluzione del conflitto dipende dal dialogo tra Rabat e Algeri»

«Rabat è rigorosa nel rispetto del cessate il fuoco, però risponderà con fermezza a qualsiasi minaccia alla sua sicurezza e incolumità. Il Regno è attento al processo politico e accompagna in modo costruttivo i passi compiuti dal Segretario generale delle Nazioni Unite»

Secondo il ministro per gli Affari esteri, la cooperazione africana e i marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, la soluzione del conflitto per il Sahara occidentale va rinvenuta nel dialogo tra le parti in contrasto, cioè il Marocco e l’Algeria.

In questo senso egli si è espresso pubblicamente nella giornata di martedì scorso, quando, nel corso di una  conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri senegalese Aïssata Tall Sall, tenuta in occasione dell’apertura del consolato generale del Senegal a Dakhla, ha dichiarato che: «Una soluzione si troverà quando le due parti si siederanno attorno a un tavolo per negoziare», poiché «è attraverso tutto quello che dice e che fa che l’Algeria può mostrare di essere una vera controparte».

Bourita ha poi inteso sottolineare che: «Il Marocco è d’accordo che la soluzione vada trovata solo da Rabat e Algeri», aggiungendo tuttavia che, in ogni caso «l’Algeria deve assumersi le proprie responsabilità per avere creato il conflitto».

Il ministro marocchino ha infine concluso ribadendo che: «Rabat è rigorosa nel rispetto del cessate il fuoco, però risponderà con fermezza a qualsiasi minaccia alla sua sicurezza e incolumità. Il Regno è attento al processo politico e accompagna in modo costruttivo i passi compiuti dal Segretario generale delle Nazioni Unite in questo contesto, ma segue una linea chiara, perché ritiene che la contraddizione tra fatti e parole screditi l’azione diplomatica, così come gli inganni non aiuteranno a far progredire nella direzione di una soluzione alla controversia».

«Questo non è il momento delle manovre – sono state le sue ultime parole -, perché ora è il momento di agire seriamente se davvero la stabilità della regione interessa all’Algeria tanto quanto al Marocco».

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