“Il cacao, di cui la Costa d’Avorio è il maggior produttore al mondo, i prodotti alimentari, gli anacardi, non sono completamente esportati a causa delle strade impraticabili, specialmente nella stagione delle piogge”, ha affermato Pierre Demba, Amministratore delegato dell’Agenzia di gestione delle strade (Ageroute), che stima in “1 000 miliardi di franchi CFA [1,5 miliardi di euro] il mancato guadagno per l’economia nazionale ogni anno” a causa del cattivo stato delle strade.
Per rimediare a questa situazione, il governo ivoriano ha investito oltre 1.100 miliardi di franchi CFA dal 2011 nella costruzione e rimodernamento di quasi 600 km di strade e la costruzione di infrastrutture, come il terzo ponte ad Abidjan. La rete stradale ivoriana, una delle più grandi dell’Africa occidentale, ha 15 000 km di strade, di cui 6 500 km asfaltate, con un’età media di 30 anni, trovandosi alcuni tratti in uno stato di degrado molto avanzato.
Nei prossimi cinque anni, la Costa d’Avorio prevede inoltre di investire circa 3.000 miliardi di franchi CFA nello sviluppo delle infrastrutture. Gli investimenti annunciati riguardano in particolare il quarto ponte di Abidjan, che collegherà il comune popolare di Yopougon al quartiere finanziario di Plateau.
La crescita economica ivoriana che si assesta dal 2011 in una media annua del 7%, è trainata dalle grandi opere. Ma questa politica è criticata dalla popolazione, per la quale la crescita non è sufficientemente condivisa. Ne è testimone lo slogan popolare nel paese “Non mangiamo strade o ponti”. Il presidente ivoriano, Alassane Ouattara, ha promesso nel suo discorso del nuovo anno un grande sforzo sociale, con un programma di 727,5 miliardi di franchi CFA in due anni.
Fonte: Le Monde Afrique