ARGENTINA, è morto Menem. A novanta anni scompare il presidente «glamour» dalle molte ombre

Carlos Saul Menem fu alla guida del Paese sudamericano dal 1989 al 1999; «justicialista riformista», fu artefice della fase generalizzata di privatizzazioni e del massiccio ingresso delle grandi multinazionali dell’agricoltura, poiché era intenzionato a portare a termine il processo di deindustrializzazione, proprio il contrario di quanto aveva fatto Juan Domingo Perón. Era di origini siriane. La sua figura venne adombrata dai sospetti del suo coinvolgimento nell’attentato antisemita del 1994 e in un poco chiara vicenda di traffico di armi

L’ex presidente dell’Argentina Carlos Saul Menem è scomparso all’età di novanta anni, fu alla guida del Paese sudamericano dal 1989 al 1999; «justicialista riformista», fu artefice della fase generalizzata e selvaggia di privatizzazioni, nonché del massiccio ingresso delle grandi multinazionali dell’agricoltura, poiché era intenzionato a portare a termine il processo di deindustrializzazione, proprio il contrario di quanto aveva fatto Juan Domingo Perón. Uomo che fu parte dell’alta finanza argentina, governò nel periodo che preluse alla catastrofica inflazione e alla devastante crisi economica.

Un personaggio per molti aspetti «glamour», si narra che una volta eletto alla Casa Rosada dovette accorciarsi  i lunghi e folti basettoni, ma anche l’uomo riguardo al quale non venne mai completamente chiarita l’estraneità all’attentato antisemita compiuto nel luglio del 1994 con un’auto-bomba, che distrusse l’edificio della mutua ebraica AMIA nel centro di Buenos Aires provocando 85 morti.

Una strage probabilmente anti-israeliana, in quanto si sospetta che sia stata pilotata dall’Hezbollah libanese. Menem, che era di origini siriane, come del resto molti altri cittadini argentini.

Ma non solo, poiché La sua figura venne associata anche alla per nulla chiara e mortifera vicenda relativa a un traffico di armi che nel 1995 vide coinvolte le forze armate.

Menem era cattolico, tuttavia verrà sepolto nel cimitero islamico di La Tablada, alla periferia della capitale accanto alla tomba di suo figlio Carlos Menem Jr., che era invece di religione islamica, deceduto in un incidente di elicottero nel 1995, anche in questo caso in circostanze mai del tutto chiarite, infatti qualcuno ritenne trattarsi di un attentato.

Alla camera ardente il feretro dell’ex presidente è stata ricoperta con la bandiera argentina e con una maglia del River Plate, la squadra di calcio della quale era tifoso.

A rendergli omaggio anche l’attuale presidente Alberto Fernández, accompagnato dalla consorte Donna Fabiola Yañez.

Condividi: