Laddove oggi una patina di normalizzazione cerca di nascondere le disuguaglianze sotto il tappeto, attraverso uno sguardo che si pretende cieco alle differenze, le teorie e gli immaginari queer, insieme ai discorsi di molte altre minoranze globali, espongono il re nudo.
Fuori dal canone, o minimizzata dallo stesso nei suoi aspetti meno addomesticabili, esiste ed è sempre esistita una letteratura «anarchica, scorretta, mostruosa», ed è di questa produzione eccentrica, spesso sottilmente camuffata dai segni della presentabilità e della convenzionalità, che si interessa Luca Starita.
Un’insolita catabasi
L’autore rimette in scena diversi momenti di classici della letteratura italiana attraverso i quali gli è possibile ridiscutere le idee stesse di maschilità e femminilità, interrogando allo stesso tempo la propria esperienza e la propria identità: in quest’insolita catabasi, si compone gradualmente un canone, se non alternativo, certamente aumentato.
Accompagnando la propria lettura con una genealogia critica che sempre più riconosce l’importanza di uno sguardo non eteronormato sui testi, Starita entra in dialogo con narrazioni che, in tempi non sospetti, piantavano un seme di queerness nel cuore del nostro immaginario collettivo. «Queer», oltre che «strano», «gay» e «diverso», può significare anche «radicalmente autentico».
Canone ambiguo aggiunge così un tassello a una critica letteraria sempre più sensibile a chiavi di lettura e punti di vista diversi, ricomponendo la frattura tra saggistica e narrazione con uno stile accessibile e una vocazione divulgativa.
«Quello che io definisco il fattore queer non riguarda solo l’omosessuale, è una caratteristica che va scovata negli accenni, negli stravolgimenti di significato, nei sovvertimenti dei generi, nelle alterazioni dei canoni, secondo l’uso dell’omosessuale che si camuffava con un’eterosessualità obbligata. Nel sostrato della cultura istituzionalizzata è nascosta una rete di collegamenti e rimandi, attraverso le vicende di persone comuni che, alla fine, di comune non hanno nulla».
Luca Starita
Luca Starita (Napoli, 1988) si è laureato in Italianistica all’Università di Bologna con una tesi sul queer nella narrativa di Aldo Palazzeschi. Collaboratore di numerose riviste letterarie, è autore del romanzo La tesi dell’ippocampo (Bookabook, 2019) e delle due drammaturgie Quanta strada nelle mie scarpe (2018) e Caleidoscopio (2019) per la compagnia teatrale Murmuris.
editore: effequ
titolo: Canone ambiguo. Della letteratura queer italiana
autore: Luca Starita
formato: 15×19
pagine: 216
prezzo: 16 euro
ISBN 9788898837984
Distribuzione: in libreria dal 24 febbraio 2021