(Redazione insidetrend.it 04FEB19) – È ancora incerto il numero delle vittime dell’attentato terroristico compiuto questa mattina con un auto bomba a Mogadiscio. Di ora in ora la cifra aumenta e gli ultimi dati disponibili indicano in oltre venti i morti causati dall’esplosione del potente ordigno collocato a bordo di un autoveicolo avvenuta in prossimità di un affollato centro commerciale del quartiere di Hamarweyne. Il riferimento è alle fonti ufficiali, cioè la polizia della capitale somala, che per bocca di un suo portavoce, Mohamed Hussein, ha diramato un comunicato divulgato poi dalla stampa. Per il momento i terroristi non hanno ancora fatto pervenire alcuna rivendicazione, tuttavia, le autorità somale sospettano che l’azione criminale sia stata organizzata e portata a termine dal gruppo islamista al Shabaab. Sempre in mattinata, stavolta però nel nord del Paese, nella porto della città di Bosaso, due uomini, in seguito individuati come esponenti della medesima organizzazione islamista, hanno assassinato a colpi di arma da fuoco un dipendente di una società partecipata dall’emiratina DP World. Uno dei sicari è stato ucciso dalle forze di sicurezza che presidiavano l’infrastruttura, mentre l’altro è stato catturato. La DP World è titolare di una concessione trentennale che gli permette di operare nel porto della città somala affacciata sul Golfo di Aden. Si tratta del colosso mondiale della logistica con sede a Dubai e filiali nell’aeroporto londinese di Gatwick e nella zona franca di Jebel Ali che, gestito dal 2016 dal CEO Sultan Ahmed bin Sulayem, nel 2017 ha fatturato quasi 5.000 miliardi di dollari.