Le Nazioni Unite hanno inviato un loro vicecoordinatore umanitario, Wafaa Saeed, che, coadiuvato da altri quattro membri dell’OCHA (United Nation Office for the Coordination of Humanitarian Affairs), si è insediato nel suo ufficio nella capitale del Tigrè, Maccallè.
Il personale delle nazioni Unite ha iniziato a operare a stretto contatto con le organizzazioni umanitarie e le autorità locali allo scopo di effettuare valutazioni e coordinare la risposta in termini di aiuti umanitari a seguito della crisi generata dal conflitto in corso.
Altro personale dell’Onu, stavolta logistico, è nel frattempo giunto a Shire, dove sarà impegnato nella fornitura di assistenza alimentare, mentre un ulteriore convoglio di assistenza alimentare gestito dal Programma alimentare mondiale (WFP) ha raggiunto il Tigrè recando rifornimenti destinati a 25.000 rifugiati ospitati nei campi precedentemente inaccessibili di Ado Harush e Mai Ayni.
Sebbene i movimenti di merci umanitarie all’interno della martoriata regione Tigray stiano migliorando in modo sostanziale, l’invio di personale e l’aumento delle richieste presentate al governo federale di Adis Abeba permangono in attesa di un’autorizzazione da diverse settimane.
Nel complesso, la situazione umanitaria nel Tigrè è sempre più grave, vengono segnalati combattimenti, violazioni dei diritti umani e abusi, oltre a un incremento di fame e del fenomeno della malnutrizione, che affligge centinaia di migliaia di persone.