ECONOMIA, Africa. Finanza: la ripresa nel post-Covid attraverso trasformazione e digitalizzazione sarà il tema dell’African Financial Industry Summit del 10 e 11 marzo

Anche a fronte dell’accelerazione nella transizione digitalie, con alcuni attori dimostratisi maggiormente pronti ai mutamenti in atto rispetto ad altri, la finanza africana si trova comunque costretta a ridefinire le proprie linee di sviluppo alla luce delle nuove sfide

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Prima della disastrosa pandemia di coronavirus la finanza africana era tra le più dinamiche al mondo. Nel 2019 i ricavi bancari sono cresciuti mediamente dell’11% all’anno, mentre le imprese locali attive nel settore fintech hanno fatturato più di 800 milioni di dollari, in un contesto nel quale veniva registrato una crescente crescita dei mercati dei capitali e paralleli  utili conseguiti da banche e assicurazioni.

Tuttavia, anche a fronte di tale accelerazione nella digitalizzazione, con alcuni attori dimostratisi maggiormente pronti ai mutamenti in atto rispetto ad altri, la finanza africana si trova comunque costretta a ridefinire le proprie linee di sviluppo alla luce delle nuove sfide che si pongono.

Ridefinire le linee di sviluppo alla luce delle nuove sfide

Al prossimo Financial Industry Summit, evento organizzato dall’Africa CEO Forum (Jeune Afrique Media Group) in partnership con IFC, cinquecento decision-maker espressione dell’intero spettro del settore finanziario, condivideranno le loro visioni in materia e le esperienze maturate nel tempo.

A venire trattata nei vari panel in programma sarà un’ampia varietà di tematiche, inclusa quella relativa al modo nel quale guidare proficuamente le trasformazioni in campo digitale, sviluppare strategie di inclusione finanziaria, adattarsi al contesto normativo di aggiornamento e della gestione del rischio durante una fase di crisi economica.

Inoltre, si cercherà di comprendere meglio le nuove esigenze manifestate dai consumatori e come «rivoluzionare» la gestione dei risorse umane di eccellenza, così come l’impatto che provocherà l’attuazione pratica della Zona continentale di libero scambio africana (African Continental Free Trade Area).

Il Financial Industry Summit 2021 ha l’ambizione di tornare a una crescita sostenibile, all’aumento della competitività e del livello di innovazione, contribuendo in questo modo alla ripresa economica del continente.

Argomenti chiave dell’Africa CEO Forum

Argomenti chiave del prossimo Africa CEO Forum saranno i seguenti: reinventare la finanza africana nella fase post-Covid; la ripresa delle economie africane; i regolamenti finanziari internazionali; le sfide che si pongono nel settore assicurativo; i pagamenti in Africa; il futuro delle valute locali; il boom del fintech; la finanza «green» in Africa; l’accesso ai mercati dei capitali; l’Africa di fronte a crediti in sofferenza; la globalizzazione della finanza africana; i mercati di frontiera.

Le valute africane hanno un futuro?

Mancanza di convertibilità, frequenti svalutazioni e nessuna vera forma di copertura: le valute nazionali africane sono afflitte da problemi cronici che si riflettono sul settore finanziario indebolendolo.

Nonostante il ricorso a strumenti di politica economica, esse permangono sotto tiro. In questa sessione si tratterà quindi delle alternative credibili in cantiere, come la creazione di valute regionali comuni e il ricorso alle criptovalute. Ma, è fondato il pericolo che queste ultime possano sconvolgere lo status quo?

inoltre, con le valute tradizionali locali sotto stress, cosa è possibile fare nell’interesse del settore finanziario?

Il «boom» del fintech: concepire una regolazione che non soffochi l’innovazione

Il segmento più dinamico delle start-up africane, le aziende del settore fintech, nel 2019 hanno raccolto capitali per 836 milioni di dollari, più del doppio rispetto a quanto fatto nel 2018.

Esse vanno rapidamente imponendosi favorendo la velocizzazione del processo di inclusione finanziaria in un continente nel quale la proporzione  tra filiali bancarie e abitanti risulta pari a 5 su 100.000, ponendosi in netta differenza rispetto alla media mondiale che è pari a 13 su 100.000.

Tuttavia, come si è potuto constatare con l’esplosione del fenomeno delle piattaforme di prestito online in Kenya, la loro crescita comporta anche rischi non indifferenti.

In questo caso l’interrogativo da porsi è quello di come è possibile creare una cultura dell’innovazione sostenibile e, inoltre,  quale tipo di rapporto dovrebbero instaurare le imprese fintech, con i soggetti regolatori e le imprese tradizionali, rinvenendo una chiave di collaborazione proficua tra banche, assicurazioni e fintech, armonizzando, infine, i regolamenti in materia finanziaria al fine di aiutare le imprese fintech a espandersi in Africa.

Cavalcare la «green wave»

Entro il 2025, la Banca mondiale e l’AfDB erogheranno 47 miliardi di dollari allo scopo di contrastare i mutamenti climatici in atto nel continente africano.

È noto come tali iniziative e incentivi, siano essi di natura finanziaria, politica, oppure di altra natura, incoraggino la «finanza verde», una pratica registrata in crescita che offre rilevanti opportunità di business.

Seguendo l’esempio di Nedbank, che ha annunciato di voler imporre vincoli a questo genere di investimenti, le maggiori banche del continente si trovano oggi in competizione, tuttavia sussistono tutta una serie di ostacoli – legali, finanziari e normativi – che si frappongono al conseguimento degli obiettivi in questo campo.

Gli interrogativi sono dunque quelli relativi alle priorità e agli strumenti da impiegare: prestiti verdi, titoli immobiliari, assicurazioni od obbligazioni verdi?

A quale tabella di marcia dovrebbero attenersi gli operatori della «finanza verde» in Africa?

Quale invece il ruolo delle autorità di regolamentazione di questo specifico settore della finanza?

Come affrontare le sfide poste dalla certificazione verde armonizzando e liberalizzando al contempo questo mercato emergente?

È concepibile un sistema finanziario globale alternativo?

Che tipo di economia si intende davvero costruire? Il sistema finanziario globale va rafforzato oppure ripensato?

In una fase storica estremamente critica determinata dalla pandemia di Covid-19, ci si concentra sulle problematiche sociali più urgenti e sulle questioni attinenti ai mutamenti climatici.

Alcuni dei massimi esponenti del capitalismo globalizzato si interrogano oggi se il concetto di ricerca del massimo profitto, che ha dominato la scena economica mondiale fin dai primi anni Settanta, vada messo in discussione, e se esistono le basi per rifondare il sistema finanziario globale rendendolo «alternativo» a quello attuale.

Business Case: la trasformazione digitale

L’Africa CEO Survey 2020 ha evidenziato come il 98% dei leader del mondo imprenditoriale si attendesse che la crisi generata dal Covid-19 accelerasse il ritmo della digitalizzazione, tuttavia, molti di loro continuano a permanere male equipaggiati per portare a termine con successo questo processo.

La sessione in oggetto spazierà dalla creazione di un piano di trasformazione digitale di vasta portata all’implementazione dei processi di gestione del cambiamento, fino a esaminare tutte le implicazioni umane, strategiche e tecniche.

NPL: l’Africa contro il muro dei crediti deteriorati

Sulla scia della crisi economica, l’ammontare dei crediti deteriorati (NPL) sui libri contabili delle banche africane è previsto che quest’anno raddoppi rispetto ai livelli registrati nel 2019.

Mercati secondari dedicati in Nord America, Europa e Asia consentono alle banche private di eliminare questi prestiti tossici dai loro bilanci, attenuando in questo modo i rischi di fallimento.

Però il continente africano deficita ancora di questo tipo di infrastrutture di mercato, anche se esse aiuterebbero ad attrarre investitori interessati a tali prodotti.

Gli interrogativi sono dunque: cosa ne frena la creazione? In Africa è imminente un’implosione dei crediti in sofferenza?

E inoltre, con riferimento alle cosiddette «bad banks», quali soluzioni sono concretamente a portata di mano nel caso degli istituti africani?

Infine, investire in NPL in Africa può essere redditizio?

Uscire dall’isolamento ed espandere l’impronta globale della finanza africana

Il sistema finanziario sta marginalizzando l’Africa? Con l’uscita delle banche internazionali da molti mercati in via di sviluppo, nei paesi interessati dal fenomeno  il commercio diviene sempre più difficile.

Dal 2008, il numero delle banche internazionali che operano nel continente africano è sceso del 20%, mentre nel 2017 il divario in termini di finanza commerciale ha raggiunto il picco di 150 miliardi di dollari per la sola Africa.

Ora, con la nascita dell’area di libero scambio comune africana, come potranno le banche panafricane subentrare alle loro controparti internazionali?

Quale ruolo potranno svolgere le autorità di regolamentazione e le istituzioni multilaterali per limitare i rischi?

La crisi del debito sovrano indotta dalla pandemia accelererà l’emarginazione Dell’Africa?

Blockchain: semplificando le transazioni, la fintech rappresenterà un punto di svolta?

Sarà la «Big Tech» a mangiare il pranzo delle banche africane?

Nel prossimo futuro le discusse grandi aziende tecnologiche, sia americane (GAFA) che cinesi (BATX), potrebbero inserirsi nella catena del valore delle maggiori istituzioni finanziarie africane.

Con l’avvento di applicazioni di pagamento preinstallate sui telefoni cellulari Huawei e Transsion è divenuta realtà l’ingresso del gigante dell’e-commerce e bancario cinese Alibaba nel mercato africano. I tentativi di Facebook, attraverso l’acquisizione di WhatsApp, di insinuarsi nel settore dei pagamenti e l’avventura di Google nei servizi bancari generali, hanno delineato lo scenario nel quale si combatte per includere nella propria sfera di influenza le banche africane.

Questo fatto è motivo di preoccupazione? Le grandi imprese dell’high-tech costituiscono un grave pericolo?

Quali strategie di mitigazione e sopravvivenza possono elaborare le banche?

Quale ruolo dovrebbe avere il fintech nella corsa agli strumenti digitali?

Bancassurance: alla ricerca di un modello di prosperità

Con una quota di mercato vicina al 25% nell’Inter-African Conference on Insurance Markets (CIMA) la cosiddetta «bancassurance» permane il canale di distribuzione più utilizzato per la commercializzazione di prodotti assicurativi, davanti ai broker e alle assicurazioni dirette.

Però esiste ancora un notevole margine di miglioramento in un continente nel quale il potenziale di crescita delle offerte assicurative è enorme. Come fare a trasformare un modello che ha avuto successo in un continente maturo come L’Europa in una concreta opportunità anche per l’Africa?

Dal rafforzamento del ruolo delle banche nello sviluppo di prodotti che incontrano la domanda dei consumatori alla rivoluzione digitale, in questa sessione due esponenti di spicco delle istituzioni finanziarie condividono le loro esperienze e forniscono informazioni su ciò che ritengono possa aiutare questo settore a crescere nel continente.

Come rispondere alle esigenze espresse dalla nuova classe media africana nel quadro della crescente digitalizzazione?

Quali modelli di governance dovrebbero venire adottati al fine di strutturare le attività poste in essere da questi operatori? Sarà possibile, e se sì in quale modo,  integrarli in gruppi?

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