VENEZUELA, repressione. Uccise ventitré persone nel quartiere La Vega di Caracas

La responsabilità della strage è stata attribuita alle temute Forze di azione speciale (FAES) della polizia nazionale, corpo del quale l’ONU aveva chiesto lo scioglimento. Secondo le Ong: si tratta di un massacro deliberato, ma il governo di Maduro non commenta il fatto e non diffonde informazioni al riguardo

Almeno ventitré persone sono state uccise nel corso di una operazione di polizia effettuata lo scorso fine settimana a La Vega, un quartiere popolare di Caracas. Lo ha reso noto un’organizzazione venezuelana impegnata nella tutela dei diritti umani.

Secondo Marino Alvarado, responsabile della Ong Provea, le vittime sarebbero morte a causa dell’intervento dalle Forze di azione speciale (Faes) della Polizia nazionale nella popolosa area situata nel la zona occidentale della capitale.

Alvarado afferma che le informazioni della sua organizzazione si basano su varie fonti: fughe di notizie trapelate da ambienti della polizia, testimonianze rese dai parenti degli uccisi e da articoli pubblicati dalla stampa locale.

Sui fatti, un vero e proprio massacro, le autorità bolivariane non hanno diffuso comunicati stampa né dichiarazioni ufficiale, soltanto il quotidiano “Ultimas Noticias”, ritenuto in linea con il gruppo di potere facente capo al presidente Nicolas Maduro, ha fatto menzione del bilancio delle vittime dell’operazione di polizia, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

Dal canto suo, il comandante delle FAES Miguel Dominguez ha pubblicato sui social media alcuni video girati a La Vega nei quali si vedono agenti armati e incappucciati procedere tra le abitazioni di mattoni e metallo della favela costruita sulle colline che circondano la città.

Secondo l’Osservatorio venezuelano della violenza (OVV), altra organizzazione non governativa attiva nel Paese sudamericano, nel 2020 circa 12.000 persone sarebbero decedute per morte violenta, un tasso di 45,6 morti ogni 100.000 abitanti, una cifra sette volte superiore alla media mondiale.

Più di un terzo di queste morti – afferma ancora il rapporto di OVV – sarebbero avvenute durante gli scontri di piazza con la polizia e con l’esercito.

Al riguardo, Caracas dichiara che questi fatti derivano da casi di «resistenza all’autorità», ma le FAES si sono trovate spesso a essere oggetto di accuse relative a episodi criminali quali le esecuzioni extragiudiziali, oppure di altre violazioni dei diritti umani.

A causa di esse, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’ex presidente cileno Michelle Bachelet, ne chiese lo scioglimento, ma questa unità speciale ha sempre ottenuto il pieno sostegno del presidente Maduro.

Condividi: