PALESTINA, striscia di Gaza. Raid israeliani contro le posizioni di Hamas

I bombardamenti sono seguiti a un attacco palestinese sferrato mediante il lancio di due razzi contro i centri abitati dello Stato ebraico, in particolare in direzione della città costiera di Ashkelon, razzi che sono stati intercettati e abbattuti dal sistema antimissile israeliano Iron Dome

Nella mattinata di ieri l’aviazione militare israeliana ha effettuato una serie di raid  contro le posizioni di Hamas a Gaza, a essere colpiti sono stati un impianto di produzione di razzi, l’infrastruttura sotterranea e un avamposto dell’organizzazione islamista che controlla politicamente e militarmente la striscia.

I bombardamenti sono seguiti a un attacco palestinese sferrato mediante il lancio di due razzi contro i centri abitati dello Stato ebraico, in particolare in direzione della città costiera di Ashkelon, razzi che sono stati intercettati e abbattuti dal sistema antimissile israeliano Iron Dome. Non si registrano segnalazioni di feriti o danni alle cose.

Nessun gruppo palestinese di Gaza ha rivendicato di un attacco che ha infranto un periodo di relativa calma durato alcuni mesi, tuttavia Israele ritiene sempre Hamas responsabile di tutti gli attacchi provenienti dalla striscia, inclusi quelli rivendicati da altre organizzazioni armate attive nel territorio palestinese.

Il portavoce delle forze armate dello Stato ebraico, Avichay Adraee, ha in seguito reso noto gli obiettivi dei raid, aggiungendo che l’attacco era stato effettuato in risposta al lancio di razzi da Gaza e che, appunto, «l’organizzazione terroristica di Hamas è responsabile di tutti gli atti in e provenienti dalla striscia di Gaza, e sopporterà le conseguenze degli atti terroristici contro i civili israeliani».

Una versione che, riguardo agli obiettivi colpiti dei velivoli militari con la stella di Davide, in parte contrasta con quella resa dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che ha parlato di attacchi nei settori orientale, nord-occidentale e centrale della striscia, che comprendono anche terreni agricoli aperti.

Wafa ha poi reso noto che i bombardamenti, «oltre a provocare danni materiali, hanno anche causato il ferimento di una bambina di sei anni e di un ragazzo di venti, interruzioni di corrente nella parte orientale del territorio palestinese e danneggiato un ospedale pediatrico, un centro per disabili e, seppure in maniera non grave, anche alcune abitazioni civili.

L’agenzia di stampa Shehab, emanazione di Hamas, ha confermato gli strikes nella parte centrale della striscia.

Le sirene di allarme che preavvertivano l’arrivo dei razzi hanno suonato in diverse località nel settore meridionale dello Stato ebraico, quello in prossimità della striscia di Gaza, dove la popolazione residente si è rifugiata nei ricoveri protetti. L’allarme ha interessato le municipalità di Ashkelon, Zikim, Netiv Ha’Asara e in alcune località della regione di Hof Ashkelon.

Il mese scorso, due razzi sparati dalla striscia di Gaza avevano colpito alcuni punti in campo aperto situati lungo la costa israeliana senza cagionare danni o ferimenti significativi, uno non lontano dalla città di Ashdod, l’altro sulla spiaggia di Palmachim, a sud di Tel Aviv.

Anche in quel caso era entrato in funzione il sistema di difesa aerea e antimissile Iron Dome, nel tentativo di abbattere il razzo sparato in direzione di Palmachim Beach, ma i due missili intercettori non riuscirono però ad abbattere l’ordigno, mentre alcune schegge di uno dei due intercettori era poi precipitato nella vicina città di Bat Yam, causando lievi danni alle cose.

La striscia di Gaza è stretta dal blocco israeliano dal 2007, anno in cui Hamas vi assunse il potere rovesciando l’Amministrazione palestinese governata dal Fatah.

Lo Stato ebraico considera Hamas un’organizzazione terroristica ed evita di instaurare con lei negoziati diretti, tuttavia, attraverso altri canali  alla fine dello scorso mese di settembre le parti avevano egualmente raggiunto un accordo che avrebbe dovuto portare alla totale cessazione delle ostilità, ma gli attacchi sono invece continuati.

Esso avrebbe dovuto comportare l’avvio dello sviluppo di alcuni nuovi progetti di sviluppo nella striscia, tra i quali figuravano una zona industriale e un ospedale.

A partire dal 2008, Tsahal (le forze di difesa israeliane) ha condotto tre grandi operazioni militari contro Hamas e gli altri gruppi armati palestinesi presenti nella striscia di Gaza, attività alle quali si aggiungono i frequenti scambi di fuoco di dimensioni minori.

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