Il principe ereditario Muhammad bin Salman, vice primo ministro, ministro della difesa e presidente del Consiglio degli affari economici e dello sviluppo (CEDA), ha dichiarato che il Regno continuerà a consolidare i progressi conseguiti con l’approvazione del piano Saudi Vision 2030.
Come è noto, Saudi Vision 2030 è un piano strategico concepito allo scopo di ridurre la dipendenza della petromonarchia del Golfo Persico dalle entrate derivanti dalla commercializzazione degli idrocarburi, diversificare l’economia nazionale e sviluppare le infrastrutture e i servizi pubblici nel Paese (sanità, istruzione, eccetera).
Intervenendo dopo l’approvazione del bilancio per il 2021, MbS ha dichiarato che l’anno in corso è stato difficile per il mondo intero a causa della pandemia, tuttavia, malgrado ciò l’economia saudita ha dimostrato le sue capacità di resilienza attraverso i provvedimenti di natura finanziaria ed economica volti a limitare gli effetti dell’emergenza Covid-19.
Nel suo discorso un particolare accento è stato posto sulle problematiche sociali che affliggono il Regno e gli eventuali rimedi a esse, inoltre il principe si è soffermato anche sulla necessità di incrementare l’efficienza della spesa pubblica.
Il Principe ereditario ha aggiunto che le entrate di bilancio sono stimati in 849 miliardi di rial (un rial SR è pari a 0,22 euro), cifra che fa dunque registrare un incremento del 10,3%, contribuendo così alla stabilità finanziaria del Paese.
«L’obiettivo per il 2021 – ha proseguito MbS – è quello di ridurre il deficit di bilancio 141 miliardi di rial, tenendo conto di una stima del tasso di crescita del prodotto interno Lordo pari al 4,9%, mantenendo al contempo il rapporto tra il debito pubblico e il Pil al 32,7 per cento».
Egli ha poi sottolineato come la crescita dovrebbe aumentare grazie alla prosecuzione dello sviluppo del ruolo del settore privato fornendogli maggiori opportunità attraverso la sua partecipazione a progetti infrastrutturali e lo sviluppo di nuovi settori imprenditoriali, questo mentre contestualmente si dovrà avanzare nei programmi di privatizzazione.
Infine, ha sottolineato gli sforzi del Regno nella sua politica di preservazione della stabilità dei mercati energetici internazionali in collaborazione con l’OPEC+, tesi alla stabilizzazione dei mercati petroliferi, che hanno registrato un forte calo dei prezzi al barile.