«La prima ondata della pandemia ha causato importanti disagi e ripercussioni a carico degli undici milioni di cittadini affetti dalle patologie di nostro interesse, cioè i pazienti oncologici, ematologici e cardiologici. Questa situazione rischia concretamente di ripresentarsi in forma ancora più grave ora, nel corso della seconda ondata. Ogni anno circa 413.000 cittadini in Italia muoiono per malattie cardiovascolari, oncologiche e oncoematologiche e 153.000 per altre patologie (respiratorie, neurologiche, endocrino-metaboliche, psichiche, gastrointestinali ed infettive), per un totale di 566.000 decessi. Il Covid-19 ha determinato finora 45.000 morti, e per evitare che aumenti la mortalità per patologie non Covid è fondamentale garantire la continuità delle cure in totale sicurezza».
Queste le dichiarazioni dal professor Francesco Cognetti, presidente di FOCE, la Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi, rese a margine dell’incontro fra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza, e il direttivo della Federazione, che avviato un tavolo tecnico per garantire ai pazienti più fragili la continuità di cura in emergenza Covid-19.
L’Eurispes ha raggiunto il professor Cognetti chiedendogli di approfondire il fenomeno delle malattie gravi dimenticate a causa della pandemia, nonché sulle questioni legate alla fase di stress attraversata dal Sistema sanitario nazionale. L’intervista è di Emilio Albertario.
Da leggere su L’Eurispes.it del 20 novembre 2020, il magazine dell’istituto di ricerca Eurispes
https://www.leurispes.it/11-milioni-di-italiani-con-meno-cure-sanita-non-e-solo-fermare-il-covid/