PRESIDENZIALI USA. Convention e media incoronano il ticket Biden-Harris. Per la prima volta, Trump in vantaggio tra gli elettori indipendenti.

Il 20 agosto, a conclusione della convention democratica, i media di tutto il mondo hanno giustamente celebrato, con largo spazio, l’investitura del ticket presidenziale Biden-Harris.

LA SORPRESA DI UN SONDAGGIO TRA GLI INDIPENDENTI

Lo stesso giorno, secondo un sondaggio pubblicato sulla rete, Trump è passato in testa, per la prima volta, tra gli elettori che si dichiarano indipendenti. (https://www.rasmussenreports.com/)

Secondo questo sondaggio, Biden conterebbe sull’81% del voto degli elettori iscritti al partito democratico. Mentre Trump sul supporto del 77% degli elettori iscritti a quello repubblicano.

Il sondaggio su base nazionale, vedrebbe Biden in vantaggio su Trump per 48% a 44% con il 4% per cento a favore di un altro candidato e un altro 4% che si dichiara indeciso.

La conclusione della convention democratica non si è tradotta nel consueto “rimbalzo” del consenso dei candidati nei sondaggi. Forse a causa di un’ambigua comunicazione politica.

RETORICA DELLA COSTITUZIONE, ARMA A DOPPIO TAGLIO

Le prime tre parole “We the people”, “Noi il popolo”, del preambolo della Costituzione, sono state il motivo conduttore retorico della convention.

Ma per risultare convincente, una narrazione politica deve essere coerente.  Le tre parole  hanno inevitabilmente evocato anche la “deriva” dei movimenti di piazza.

Il continuo ricorso alla citazione, ha finito col proporre un dilemma che tiene in ostaggio il partito democratico.

Un possibile “vulnus” per la maggioranza dell’elettorato indipendente.

AMBIGUITA’ DEM SULL’ESTREMISMO DEI MOVIMENTI 

Come si può citare la “sacra” Costituzione degli Stati Uniti e poi lisciare il pelo agli estremisti, che considerano molti autori di quell’atto fondativo, osceni schiavisti e, addirittura, “padri fondatori” del razzismo sistemico?

L’ambiguità dei dem su quale sia il confine ultimo in cui si può “riscrivere” la storia, potrebbe allontanare dal ticket presidenziale i voti della maggioranza silenziosa degli americani, con nessuna garanzia di intercettarne elettoralmente di nuove.

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