PRESIDENZIALI USA. Quattro Stati decideranno il futuro inquilino della Casa Bianca. La corsa in salita di Trump

Joe Biden, l’ex vice di Obama è in vantaggio nei sondaggi nazionali e per raggiungere la fatidica soglia dei 270 voti elettorali, Donald Trump deve strappare al candidato democratico: Pennsylvania, Florida, Arizona e Ohio.  Saranno questi quattro Stati a determinare il vincitore delle presidenziali del 3 novembre 2020.

IN PENNSYLVANIA TRUMP VINSE DI MISURA

Come molti Stati della cintura industriale, la Pennsylvania ha perso popolazione negli ultimi decenni, passando dai 38 voti elettorali degli anni ’20, ai 20 voti attuali. Qui democratici e repubblicani si dividono in maniera equa i 18 rappresentanti alla Camera e i due al Senato.

In Pennsylvania, nel 2016, Trump sconfisse Hillary Clinton sopravanzandola solo dello 0.7 %, un inezia che gli consenti di prendere i 20 voti elettorali in palio. Prima di allora, questo Stato ha visto i democratici prevalere dal 1992, per sei elezioni presidenziali consecutive.

LA FLORIDA PARADIGMA SOCIO-ECONOMICO 

In Florida, immigrazione cubana, pensionati, lavoratori dei servizi e dei parchi a tema, rendono la popolazione un microcosmo degli Stati Uniti. Economicamente e socialmente diversa da molti degli altri vicini del sud, la Florida è diventata terreno di battaglia dei due partiti statunitensi.

Nelle ultime 12 presidenziali, lo Stato del sole ha votato una sola volta il candidato sconfitto alla Casa Bianca: George W. Bush nell’elezione del 1992, vinta da Bill Clinton. Dopo California (55 voti) e Texas (38), la Florida vale 29 voti elettorali, come lo Stato di New York.

ARIZONA REPUBBLICANO, OHIO DECISIVO

Stato in bilico è anche l’Arizona. Cresciuto rapidamente nell’ultimo mezzo secolo, è passato da quattro voti elettorali del 1960 agli undici attuali. Fatta eccezione per Bill Clinton nel 1996, l’Arizona vota per il candidato repubblicano dal 1952. Una sconfitta di Trump qui, pregiudicherebbe inevitabilmente la sua corsa alla rielezione.

Infine l’Ohio (18 voti elettorali), perché dal 1944, solo una volta i suoi abitanti hanno fallito le loro previsioni schierandosi con il candidato perdente, optando per Nixon su Kennedy nel 1960. Dunque chi vince in Ohio, quasi inevitabilmente, ipoteca la Casa Bianca.

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