LIBANO, esplosione Beirut. Aiuti umanitari italiani: inviati due C-130J con team CBRN

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Il C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, decollato nella notte è atterrato a Beirut, dove è stato sbarcato un team composto da Vigili del Fuoco e personale dell’Esercito Italiano specializzato ad operare in contesti caratterizzati da minaccia CBRN (Chimica, Batteriologica, Radiologica e Nucleare).

Il C-130J, in dotazione alla 46ª Brigata Aerea di Pisa è un velivolo da trasporto di personale, materiali e mezzi, spesso utilizzato anche in attività di supporto a favore della collettività, come nel caso di trasporti sanitari d’urgenza, di pazienti in imminente pericolo di vita, che richiedono l’imbarco di una ambulanza o in bio-contenimento.

Nel filmato le immagini relative al primo dei due C-130J dell’Aeronautica militare italiana che nella scorsa notte ha effettuato il trasporto di aiuti umanitari forniti dalla Protezione Civile alla città di Beirut.

Anche l’Italia presta dunque aiuto alla popolazione libanese duramente colpita  dalle devastanti esplosioni che hanno raso al suolo buona parte della zona portuale della città e di alcuni suoi quartieri limitrofi, come quelli di Ashrafiyeh e Karantina, entrambe zone a  maggioranza cristiana, interessati dall’onda d’urto. Allo stato attuale il bilancio è di oltre 130 morti, migliaia di feriti e 300.000 sfollati.

Come accennato, il Ministero della Difesa italiano ha messo a disposizione della Protezione Civile, per il tramite del Comando operativo di vertice interforze dello Stato Maggiore Difesa, due aerei da trasporto tattico C-130J dell’Aeronautica militare, che hanno trasportato in Libano, tra l’altro, otto tonnellate di aiuti umanitari e presidi sanitari.

Il primo dei due velivoli è decollato alla volta di Beirut nella notte scorsa su disposizioni impartite dal Comando delle operazioni aerospaziali di Poggio Renatico, località in provincia di Ferrara.

Nelle ore immediatamente successive, i pianificatori delle operazioni di soccorso avevano esplorato l’ipotesi dell’invio nella capitale libanese di un ospedale militare da campo, opzione però in seguito abbandonata dopo che si è ritenuto più opportuno inviare in Libano una nave ospedale della Marina militare.

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