CRIMINALITÀ corruzione in atti giudiziari. Operazione «Genesi»: arrestato noto commercialista di Cosenza

Avrebbe agito per corrompere l’ex presidente della prima Sezione della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, arrestato il 15 gennaio, per ottenere una sentenza favorevole alla restituzione del patrimonio sequestrato nel 2018 ad Antonio Saraco e ai suoi familiari

Guardia di Finanza (GdiF), posto di blocco, militare e paletta, autovettura,

Ieri il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, in collaborazione con lo S.C.I.C.O. di Roma, ha dato esecuzione ad una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Salerno Giovanna Pacifico, nell’ambito del procedimento noto come «Operazione Genesi».

Il provvedimento dell’applicazione della misura cautelare personale, emesso su istanza avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Salerno, fa seguito alle ulteriori indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Crotone e ha riguardato il commercialista di Cosenza Antonio Claudio Schiavone – che non è parente degli Schiavone di Casal di Principe, nel Casertano – per le ipotesi di reato di cui agli artt. 81 cpv, 110, 319 ter comma 1 c.p. in relazione all’art. 319 c.p. ed art. 321 c.p. e 416 bis.1 c.p. (corruzione in atti giudiziari con l’aggravante del metodo mafioso).

Quest’ultimo, unitamente ad altri soggetti, per come emerso dalle indagini, avrebbe agito per corrompere l’ex presidente della prima Sezione della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, tratto in arresto il 15 gennaio scorso, allo scopo di ottenere una sentenza favorevole alla restituzione dell’ingente patrimonio sequestrato, nel 2018, nei confronti di Saraco Antonio e dei suoi familiari.

Il Saraco era stato tratto in arresto nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro denominata «Itaca Free Boat», in quanto facente parte della consorteria di ‘ndrangheta denominata “Gallace-Gallelli-Saraco”.

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