A246 – CASO MORO: ANNIVERSARI, MISTERI E QUERELE. Dei dubbi e delle ancora perduranti zone grigie a distanza di quarantadue anni dal ritrovamento del cadavere del presidente della Democrazia cristiana in Via Caetani a insidertrend.it interviene il giornalista VALTER VECELLIO.
Anche questo 9 maggio è trascorso, con lui l’ennesimo anniversario dell’assassinio del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro. Un anniversario sottotono a causa della pandemia da coronavirus, ma non per questo esente da celebrazioni e, soprattutto, di polemiche.
In nome di una malintesa verità di Stato (o di Stati) Aldo Moro, al pari di Enrico Mattei, sarebbe stato sacrificato nel nome di equilibri politici sia internazionali che nazionali e la verità «vera» su questa vicende sarebbe stata poi “tombata”.
A partire dalla dinamica iniziale (cioè l’agguato di Via Mario Fani, passando per la prigione del popolo e il covo di via Gradoli fino al ritrovamento del cadavere del presidente della Democrazia cristiana in Via Michelangelo Caetani, almeno quattro fasi fondamentali di quei drammatici cinquantacinque giorni non si sarebbero svolte così come poi sono state raccontate.
Un tacito accordo raggiunto tra i brigatisti in carcere, settori dell’allora partito di maggioranza relativa e apparati dello Stato, accordo avallato poi da certa stampa, ha fatto sì che nell’opinione pubblica si consolidasse una “verità ufficiale” di comodo, si tratta di quella ricavata dal cosiddetto «memoriale Morucci».
La desecretazione degli atti avvenuta negli ultimi anni, in seguito vagliati dalla Commissione parlamentare presieduta dal senatore Giuseppe Fioroni (parlamentare del Partito Democratico già democristiano della corrente andreottiana) hanno consentito una rilettura diversa della narrativa relativa al sequestro e all’assassinio dell’Onorevole Moro, ponendo così in discussione quella verità ufficiale dicibile frutto di un compromesso raggiunto nel periodo precedente la caduta del Muro di Berlino.
Quale è la ragione per cui quella tragica vicenda permane ancora ammantata dal mistero dopo così tanto tempo?
Nonostante siano trascorsi quarantadue anni alcuni dei suoi protagonisti sono ancora in vita e il reato di strage è imprescrivibile e a tanto tempo dallo svolgimento dei fatti presso la Procura della Repubblica di Roma sono ancora in corso dei procedimenti (9 maggio 2020).