Illustrati i contenuti del decreto legge cosiddetto «liquidità» oltre ad altre questioni di natura economica relative all’emergenza in atto che sono state affrontate in sede politica nei giorni scorsi.
Il titolare del dicastero di Via XX Settembre ha esordito affermando che: «Le misure contenute in questo decreto sono state fin dall’inizio della crisi uno degli assi della strategia del Governo, in linea con quanto fatto anche negli altri Paesi in materia di sostegno al sistema sanitario, al lavoro, ai redditi, al rinvio delle scadenze fiscali, fin dall’inizio si è reso necessario intervenire a sostegno delle famiglie e delle imprese anche rafforzando molto l’istituto delle garanzie pubbliche sulla concessione della liquidità».
Misure introdotte già nel primo decreto, il cosiddetto «cura Italia», ampliate successivamente attraverso il nuovo decreto non appena il temporary framework, cioè le norme europee sugli aiuti di Stato, sono state modificate per ampliare la gamma degli interventi possibili di sostegno pubblico alla liquidità e al credito.
Tuttavia, ha poi aggiunto il ministro, «quelli sulla liquidità sono interventi assolutamente necessari ma non bastano», poiché «bisognerà intervenire anche per via fiscale», egli ha però tenuto a sottolineare che non si intende pervenire a condoni, bensì ad altri rinvii di adempimenti fiscali.
Riguardo ai canoni di locazione dei negozi ha assicurato che nel prossimo decreto legge verrà previsto un ristoro integrale del costo sostenuto per tre mesi a beneficio di tutte le imprese che registreranno cali di fatturato, «quindi estremamente più consistente del credito d’imposta previsto».
Dunque, un intervento sugli affitti e un sostegno alle imprese, «che non verrà sottratto ma sarà cumulabile», nelle forme di «una misura parametrata alle perdite di fatturato, che non coprirà tutto, ma sarà piuttosto significativo».
Gualtieri ha poi aggiunto che per le imprese sarà anche possibile eliminare gli oneri di sistema per le bollette, inoltre, «al prossimo decreto legge si affiancano interventi tesi a favorire la ripresa, con credito d’imposta già nel 2020 e quelli di semplificazione delle procedure che andranno in un provvedimento ad hoc, ma potrebbero vedere anche degli aspetti anticipati già nel decreto di varo».
«Oltre ai 3,5 miliardi per comuni e città metropolitane è allo studio l’idea di escludere dalla Tosap i maggiori spazi occupati per rispettare il necessario distanziamento sociale, specie nel settore della ristorazione e un credito di imposta specifico per le imprese che devono affrontare investimenti in questo senso, soprattutto alberghi, ristoranti e bar».
Gualtieri ha poi parlato di un significativo rafforzamento di ecobonus e sisma-bonus, «sia elevando la percentuale sia dando la possibilità di sconto in fattura e cessione del credito per migliorare la resilienza del territorio al rischio sismico».
«Saranno parte del pacchetto di misure – ha aggiunto -, anche considerando che l’aumento del deficit prevede risorse anche per il prossimo anno e successivi con l’obiettivo di aumentare gli investimenti».
Riferendosi quindi alle richieste di aiuto pervenute allo Stato ha rilevato che: «È evidente che negli ultimi giorni stiamo assistendo finalmente a un’impennata delle richieste di garanzia al Fondo da parte delle banche, il trend conferma quanto ci aspettavamo. Negli ultimi giorni, dopo la lentezza iniziale, assistiamo a un’impennata delle richieste di garanzia al fondo», aspetto che, sempre a suo avviso, «rifletterebbe anche una maggiore fiducia delle persone nel richiedere i prestiti».
Fino a oggi sono state presentate 65.800 domande di liquidità, di queste 31.400 hanno trovato accoglimento, generando un importo di oltre 4,6 miliardi di finanziamenti, dei quali 970 milioni per finanziamenti fino a 25.000 euro, attualmente «il consiglio di gestione punta a lavorare altre 25mila domande nel corso della settimana, e sta lavorando per rafforzare la capacità di analisi. Al netto delle difficoltà iniziali le misure stanno dando i primi frutti attesi».
Nel frattempo, Garanzia Italia ha già rilasciato un primo prestito da dieci milioni di euro, mentre risultano in essere 170 potenziali operazioni per complessivi 12,5 miliardi attualmente allo studio e in fase di istruttoria.
Secondo Gualtieri le misure per la liquidità delle imprese «sono fra le più ampie in Europa, poiché le garanzie pubbliche superano i 400 miliardi di euro, mentre quelle del primo decreto investono circa 340 miliardi, cifre consistenti che collocano l’Italia tra i paesi che sostengono con garanzie pubbliche interventi di liquidità di dimensioni più ampie».
Riguardo alle domande di moratoria sui prestiti, che costituiscono uno degli assi portanti della strategia dell’esecutivo Conte 2 per fornire liquidità d’emergenza, egli si è così espresso: «Al 24 aprile risultavano a 1,6 milioni per 177 miliardi di euro complessivi. Poco meno della metà delle domande venivano da imprese a fronte di prestiti per 120 miliardi, 880.000 domande risultavano da famiglie per prestiti complessivi di circa 54 miliardi, 50.000 hanno riguardato la sospensione delle rate sul mutuo prima casa (accesso al Fondo Gasparrini) per un importo medio di circa 90.000 euro».
Tuttavia, ha concluso in ministro, tutto questo non sarà sufficiente, poiché «le misure di liquidità contenute nel decreto legge da sole non sono sufficienti ad affrontare adeguatamente la crisi economica, ma è altrettanto evidente che si tratta di interventi assolutamente necessari».
Alle banche il governo chiede di accelerare: «C’è una pressione fortissima – ha rilevato Gualtieri – ma ci aspettiamo che dal sistema bancario ci sia un’attuazione più rapida, semplice ed efficace possibile di queste misure. Oggi sentiremo i maggiori esponenti del sistema bancario per discutere con loro e valutare eventuali problemi».
Adesso si attende il prossimo decreto legge di sostegno, che secondo Gualtieri dovrà contenere misure «anche molto importanti a sostegno delle imprese del nostro comparto produttivo, anche sotto forma di contributi a fondo perduto e sostegno alla capitalizzazione, investimenti e innovazione. È chiaro che i prestiti non bastano per risolvere questa crisi, non l’abbiamo mai detto. Sono misure senza precedenti, dobbiamo aspettare di capire anche l’impatto delle misure. Sappiamo che servono misure per sostegno al reddito e interventi sul fisco».
Nel corso del confronto con i dieci parlamentari presenti in videoconferenza alla riunione delle due Commissioni parlamentari, replicando ai quesiti postigli, Gualtieri ha tra l’altro affermato che «i condoni fiscali non rientrano tra le linee politiche di azione di questo governo, poiché la crisi ci ha insegnato che sia fondamentale avere un sistema fiscale amico dei cittadini, semplice, ma anche avere un giusto contrasto all’evasione. È intenzione del governo continuare sulla strada delle sospensione degli adempimenti fiscali: abbiamo fatto interventi molto significativi di sospensione e rinvio, intendiamo proseguirli».