AFRICA, economia. Area di libero scambio continentale: rinviata l’entrata in vigore

L’intesa stabilisce l’istituzione nella quale verranno eliminati dazi e quote sul 90% delle merci che attraverseranno i confini interni al continente. Interessati oltre un miliardo di persone, per un prodotto interno lordo complessivo stimato in 2.500 miliardi di dollari

L’accordo per l’istituzione dell’area continentale africana di libero scambio (AfCFTA) non entrerà in vigore all’inizio del prossimo mese luglio come previsto a causa della pandemia di coronavirus.

Il rinvio è stato comunicato nel corso di un’intervista rilasciata a un giornale del Ghana da Wamkele Mene, segretario generale dell’AfCFTA, che tuttavia non ha specificato se fosse stata fissata una data futura.

«Nelle attuali circostanze non sarà possibile ovviamente iniziare gli scambi il 1 luglio – ha egli affermato –, resta comunque l’impegno e la volontà politica di integrare il mercato africano e attuare l’accordo come previsto».

Secondo il periodico specializzato “Africa e Affari”, testata che ha ripreso e commentato la notizia, a tale accordo, che venne siglato a Kigali in occasione del vertice dell’Unione africana del 21 marzo 2018, hanno finora aderito 54 Stati membri dell’organizzazione internazionale, con sola eccezione dell’Eritrea, e di questi 27 lo hanno ratificato.

L’intesa stabilisce l’istituzione di una zona di libero scambio dove verranno eliminati dazi e quote sul 90% delle merci che attraverseranno i confini interni al continente, interessando oltre un miliardo di persone, per un prodotto interno lordo complessivo stimato in 2.500 miliardi di dollari.

Tra gli obiettivi dell’Accordo vi è quello di aumentare la quota del commercio intra-africano che attualmente è pari a circa il 17-18% del totale di quello estero complessivo dei Paesi africani.

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