Il Rapporto, basato su dati aggiornati e analisi approfondite, offre una panoramica delle politiche energetiche nazionali, evidenziandone gli impatti, i risultati conseguiti e le aree di intervento prioritarie. La valutazione degli effetti delle misure adottate si rivela cruciale non solo per comprendere l’andamento dell’azione governativa, ma anche per orientare il recepimento delle nuove direttive europee (EPBD IV ed EED III) e definire i futuri strumenti attuativi necessari al raggiungimento degli obiettivi fissati. L’incontro è stato un’occasione per riflettere assieme a esperti ed esponenti delle Istituzioni sulle strategie ritenute indispensabili al fine di implementare l’efficienza energetica negli usi finali, in linea con le raccomandazioni europee e con la transizione energetica del Paese.
COMPRENDERE LA SOSTENIBILITÀ
Sottolineata in particolare l’importanza del tema relativo alla sostenibilità, intesa essa lato sensu, e della sua indefettibile comprensione da parte dell’opinione pubblica, che poi, in ultima analisi, è anche quell’elettorato che esprime i decisori politici chiamati ad assumere provvedimenti in materia. Da questo punto di vista è apparso chiaro che, allo stato attuale, in tema di decarbonizzazione non risulta disponibile una soluzione «unica» e salvifica, dunque, si renderà necessario il ricorso a un mix di interventi di diversa natura, magari parcellizzando e ottimizzando gli strumenti al momento concretamente disponibili. Se l’efficienza energetica permane fondamentale, dagli interventi dei relatori convenuti alla presentazione del Rapporto ENEA è anche emerso come ai decisori politici debbano venire fornite «indicazioni oggettive» ai fini della loro esauriente informazione, propedeutica all’assunzione delle scelte.
UN QUADRO DI RIFERIMENTO COMPLESSO E IN EVOLUZIONE
Tuttavia, l’attuale quadro della situazione, sui piani geopolitico ed economico si presenta oltremodo complesso, oltreché proteiforme e, come affermato da alcuni relatori, «evolutivo», auspicabilmente nel senso positivo del termine. Il rapporto nelle sue componenti è chiaro, ma il problema che si pone al decisore politico (indotto nelle proprie scelte da fattori di sistema, i più diversi) è dunque come fare fronte alla copertura delle spese delle attività di efficientamento energetico indicate come «indefettibili» alla luce di una condizione economica generale non certo felice e di un bilancio dello Stato compresso dall’altrettanto indefettibile rientro dal debito pubblico in assenza di tassi di crescita del prodotto interno lordo tali (…) da pensare a soluzioni fiscali alternative. Il sentiero è stretto e le risorse sono scarse, aspetti che certamente non incidono favorevolmente sulla programmazione di bilancio.
BILANCIO ASFITTICO E STRUMENTI DISPONIBILI
Come programmare dunque interventi di efficientamento energetico a fronte dei loro elevati costi e, altro aspetto non indifferente, dagli effetti che si otterranno in maniera differita? «Allineare la visuale oltre il presente» si è affermato nel corso della presentazione del Rapporto ENEA, affidandosi ai fondi di coesione e alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che a oggi vede buona parte delle sue decine di migliaia di progetti in avanzata fase di sviluppo ma lungi dall’essere stati portati a termine. Per quanto concerne il vituperato «superbonus» almeno in questa sede l’onestà intellettuale dei relatori ha fatto sì che non si procedesse al solito processo sommario da tribunale speciale (al riguardo va ricordato che il superbonus venne a suo tempo sostenuto da tutte le forze politiche in Parlamento), infatti, fatta la tara della situazione emergenziale e stigmatizzati i tempi eccessivi e gli abusi, se ne è riconsiderata l’importanza quale strumento di intervento.
CONVERGENZE PARALLELE
Nei prossimi anni si andrà incontro a un raddoppiamento del fabbisogno energetico a fronte di una carenza sul lato produttivo, mentre si accentuerà sempre di più il gravitare del processo di transizione verde sui grandi centri urbani, luogo di insistenza di buona parte delle infrastrutture critiche del Paese. Dovrà mutare il modello di efficienza energetica di riferimento dei fruitori, cosi come suggerito dal ministro Pichetto Fratin, oppure nel ripensare gli interventi saranno praticabili strade parallele ma convergenti? E inoltre, si riuscirà a superare la tendenza alle misure anticicliche della distribuzione di risorse a pioggia orientandosi a iniziative maggiormente mirate dagli effetti concreti? Quali potranno essere gli strumenti utili che vadano anche oltre alle detrazioni fiscali? Si tratta di quesiti posti nel corso della presentazione del Rapporto ENEA ai quali si è tentato di fornire una risposta.