A seguito dei combattimenti diverse cisterne di stoccaggio sono stati colpite, provocando incendi che sono stati in seguito domati. Zawiya è la più grande raffineria attiva in Libia. In essa viene lavorato il greggio estratto dal giacimento di el-Sharara, gestito da Repsol.
ZAWIYA E IL PETROLIO DEI CAMPI ESTRATTIVI DI EL-SHARARA
La maggior parte della sua produzione viene destinata al consumo interno del Paese nordafricano. Gli ultimi scontri tra gruppi armati contrapposti hanno provocato un morto e alcuni feriti. I combattimenti sono avvenuti in diverse zone ritenute di importanza strategica, quali la strada costiera tra il ponte del mercato ortofrutticolo e il semaforo di al-Harsha, oltre alla strada che conduce a nord in direzione della raffineria.
LA NOC DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA
Tra le conseguenze di questa recrudescenza armata vi è stata la dichiarazione di stato di emergenza da parte dei vertici della NOC relativamente alla raffineria di Zawiya, uno stato di forza maggiore che evidenzia la gravità della situazione e la minaccia alla stabilità delle attività produttive e delle esportazioni di materie prime energetiche dalla Libia. Nel pomeriggio ad al-Zawiya è tornata una fragile calma, frutto dell’intervento degli anziani del luogo e dei leader della comunità, che hanno mediato tra le fazioni in guerra favorendo così la fine dei combattimenti.
A RISCHIO PRODUZIONE ED ESPORTAZIONE DI GREGGIO
Un conflitto prolungato che recasse ingenti danni alla raffineria di al-Zawiya potrebbero porre a repentaglio la produzione di el-Sharara, soprattutto soprattutto alla luce di una eventuale sospensione delle esportazioni. In novembre, da Zawiya sono stati esportati 160.000 barili di petrolio al giorno greggio, mentre per dicembre sono previsti otto carichi di valore simile, per complessivi 160.000 barili di greggio al giorno.
PROLUNGATA INSTABILITÀ IN LIBIA
Negli ultimi dieci anni, l’instabilità politica che caratterizza la Libia ha imposto numerose chiusure forzate degli impianti di produzione petrolifera, con la citata el-Sharara che ha ripreso la produzione solo all’inizio di ottobre, dopo che un’interruzione forzata aveva bloccato le estrazioni anche da altri giacimenti petroliferi nel paese.