ESTERI, cronache africane. Ultimi aggiornamenti dal continente

Conflitti: fallimento dei negoziati tra la RDC e il Ruanda in Angola; Niger, eccidi: 39 persone uccise nei pressi del confine con il Burkina Faso; Burkina Faso, terrorismo: contrasto del fenomeno, più di cento terroristi eliminati a seguito delle operazioni condotte nella Boucle du Mouhoun; Mali, materie prime: inaugurata la prima miniera di litio

CONFLITTI, fallimento dei negoziati tra la RDC e il Ruanda in Angola –  16 dicembre 2024. Il vertice tra i presidenti della Repubblica Democratica del Congo (RDC) Félix Tshisekedi e quello del Ruanda Paul Kagame, precedentemente fissato per la prossima domenica a Luanda, capitale dell’Angola, è stato annullato. L’incontro era stato organizzato da João Lourenço, presidente angolano, che riveste anche il ruolo di mediatore per conto dell’Unione africana nel conflitto tra Kinshasa e Kigali. Due giorni prima dell’incontro entrambe le parti avevano espresso ottimismo riguardo alla possibilità di pervenire a un accordo, tuttavia, nella giornata di sabato l’incontro dei ministri degli esteri dei due paesi in confitto, anch’esso a Luanda, non ha avuto buon fine. Giscard Kusema, portavoce della presidenza congolese, ha reso noto che l’impasse risiede nella condizione posta dai ruandesi, che esigono un dialogo diretto tra la RDC e l’M23 prima della firma di un accordo. Tshisekedi era già arrivato a Luanda, mentre Paul Kagame, ritenendo che il vertice non fosse più utile a seguito del fallimento della riunione ministeriale, non vi si è recato. Il ministro degli esteri ruandese Olivier Nduhungirehe ha indicato nella «intransigenza» dei negoziatori congolesi la causa della cancellazione del vertice presidenziale, denunciato inoltre «minacce costanti» dei funzionari congolesi, incluso il presidente Tshisekedi, relative a un regime change in Ruanda. Da parte sua, il ministro degli esteri angolano, Tete António, ha inteso sottolineare come le parti non siano riuscite ad accordarsi su tutti i punti del dossier. L’M23, gruppo armato sostenuto da Kigali, dal novembre del 2021 controlla gran parte delle regioni orientali della RDC, area ricca di risorse minerarie. La città di Goma, capitale della provincia del Nord Kivu, è attualmente circondata dai ribelli e dalle forze armate ruandesi. Dal canto suo, Kigali considera una minaccia perenne le FDLR, gruppo armato formato da ex leader hutu resisi corresponsabili del genocidio perpetrato nel 1994, al pari di altre milizie vicine a Kinshasa che operano nella RDC orientale.

NIGER, eccidi: 39 persone uccise nei pressi del confine con il Burkina Faso – 16 dicembre. L’esercito nigeriano ha reso noto che a seguito di un doppio attacco compiuto tra il 12 e il 14 dicembre scorsi contro le città di Libiri e Kokorou (Niger occidentale, presso la frontiera con il Burkina Faso) sono state uccise 39 persone che vivevano in quei luoghi. «I criminali – riferisce il ministero della difesa di Abuja -, spinti dalle continue operazioni delle forze di difesa e di sicurezza, hanno attaccato le popolazioni civili indifese in questi due villaggi». I morti sarebbero 18 a Kokorou e 21 a Libiri, tra di essi molte donne e bambini.

BURKINA FASO, terrorismo: contasto del fenomeno, più di cento terroristi eliminati a seguito delle operazioni condotte nella Boucle du Mouhoun – 16 dicembre 2024. Più di un centinaio di terroristi sono stati uccisi nel corso delle operazioni antiterrorismo condotte il 10 e 11 dicembre dalle Forze di difesa e sicurezza del Burkina Faso nella regione di Boucle du Mouhoun, nel nord-ovest del paese. Lo riferisce la Burkina Information Agency (AIB), che rende inoltre noto come le operazioni abbiano avuto luogo in particolare nella località di Bomborokuy. A partire dall’inizio del mese di dicembre le forze armate burkinabé hanno rafforzato il loro dispositivo nell’area avviando operazioni contro i gruppi terroristici.

MALI, materie prime: inaugurata la prima miniera di litio – 16 dicembre 2024. Domenica scorsa il generale Assimi Goita, presidente del governo di transizione maliano, ha inaugurato la prima miniera di litio del paese. Essa si trova a Goulamina, località situata a 65 chilometri a ovest di Bougouni, nella regione di Sikasso (Mali meridionale). La miniera, che ha una capacità produttiva di 500.000 tonnellate di litio, verrà gestita dalla società cinese Ganfeng Lithium, che allo scopo ha stipulato un accordo con Bamako, con lo Stato maliano che manterrà una partecipazione al capitale pari al 30%, con il 5% assegnato agli investitori locali. L’iniziativa dovrebbe condurre alla occupazione di duemila lavoratori, apportando ogni anno all’economia maliana più di 400 miliardi di franchi CFA (609 milioni di euro).

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