a cura di Florentina Ricciarelli – Il riciclo delle batterie potrebbe consentire all’Europa di ridurre fino a un quarto la sua dipendenza dalle importazioni di minerali per batterie entro la fine del decennio. Questo quanto emerge da un nuovo studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti.
BATTERIE A FINE VITA E SCARTI INDUSTRIALI
I materiali provenienti dalle batterie a fine vita e dagli scarti delle gigafactory, potrebbero essere sufficienti, nel 2030, per la produzione europea di un massimo di 2,4 milioni di veicoli elettrici (BEV). Ma, secondo T&E, c’è il rischio che l’Unione europea e il Regno Unito non sfruttino appieno questo potenziale: dovranno mettere in sicurezza progetti industriali di riciclo che rischiano oggi di essere cancellati. Il riciclo di batterie potrebbe portare l’Unione europea a essere quasi autosufficiente sul cobalto nel 2040. Secondo lo studio, il riciclo delle celle esauste e degli scarti di produzione potrebbe fornire il 14% del litio, il 16% del nichel, il 17% del manganese e un quarto (25%) del cobalto di cui l’Europa avrà bisogno per la produzione di auto elettriche nel 2030. Oltre tale data, queste percentuali potrebbero aumentare sensibilmente, e l’Europa – secondo lo studio – avrebbe il potenziale per divenire quasi autosufficiente, nel 2040, per quanto riguarda il cobalto.
PIANI DI RICICLO E INDIPENDENZA NEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Se Europa rispetterà i piani di riciclo di batterie ridurrà la sua dipendenza dai metalli, di questo si dice convinto Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia: «Se l’Europa riuscirà a confermare e rispettare i suoi piani sul riciclo delle batterie potrà ridurre sensibilmente la sua dipendenza dai metalli critici importati – ha egli dichiarato al riguardo -, i volumi che si prevede di ricavare dalla filiera del riciclo potranno garantire all’industria europea materie sufficienti per la produzione di milioni di auto elettriche». Il riciclo delle batterie ridurrà anche il fabbisogno di materie prime: il recupero dei materiali delle batterie ridurrà anche il fabbisogno di materie prime. Secondo la ricerca, i volumi ottenuti dal riciclo potrebbero evitare, entro il 2040 e su scala globale, la realizzazione di dodici nuove miniere: quattro di litio, tre di nichel, quattro di cobalto e una di manganese. Ciò ridurrebbe anche i potenziali impatti negativi sull’acqua, sul suolo e sulla biodiversità derivanti da tali attività estrattive.
CIRCULAR ECONOMY ACT
Europa sostenga la propria industria del riciclo. Localizzare in Europa le attività di riciclo potrebbe ridurre di quasi un quinto (19%) l’impronta di carbonio del litio rispetto all’ipotesi in cui il minerale venga estratto in Australia e raffinato in Cina. Ma per cogliere questo potenziale economico e di sostenibilità, l’Europa deve sostenere la propria industria del riciclo. Secondo il rapporto, quasi la metà della capacità di riciclo europea pianificata è in stand by o rischia di non venire sviluppata. Il Circular Economy Act sostenga l’espansione dell’industria europea: T&E ha invitato l’Unione europea e il Regno Unito a dare urgentemente priorità al sostegno al riciclo nelle loro politiche e nei loro programmi di finanziamento. L’imminente proposta dell’Unione europea di un Circular Economy Act dovrebbe in tal senso sostenere l’espansione dell’industria europea, limitando al contempo le esportazioni di rifiuti provenienti da batterie e semplificando la circolazione intra-UE dei materiali estratti dalle stesse batterie a fine vita.
COGLIERE L’OPPORTUNITÀ
«Quasi la metà della capacità di riciclo prevista è a rischio – conclude Boraschi -, è ora di sostenere il riciclo delle batterie. Né l’Unione europea e neppure il Regno Unito sono ancora pronti a cogliere l’opportunità del riciclo dei materiali connessi alla filiera delle batterie. Quasi la metà della capacità di riciclo prevista è a rischio a causa degli alti costi energetici, della carenza di competenze tecniche o della mancanza di sostegno finanziario. È ora di iniziare a inquadrare e normare il riciclo delle batterie al pari di ogni altra tecnologia pulita, ovvero come una soluzione chiave nel quadro della decarbonizzazione, e di dargli priorità nelle nostre politiche e nelle nostre sovvenzioni».