LIBANO, cristiani e processo di pace. Il primo ministro ad interim Miqati ricevuto dal Pontefice in Vaticano

Quando giunse per la prima volta in visita a Roma, nel 2021, il primo ministro ad interim libanese Najib Miqati recò la speranza di una rinascita del suo paese dopo l'esplosione nel porto di Beirut e lo stallo istituzionale. Oggi esso permane tuttora privo di un presidente eletto, e Miqati ha fatto ritorno dal Pontefice per la terza volta (la seconda udienza concessagli ebbe luogo nel 2023), a ricevuto in Vaticano in una fase di sviluppi della mediorientale che registra un fragile cessate il fuoco nel Libano

Città del Vaticano, 13 dicembre 2024; ne riferisce Andrea Gagliarducci, vaticanista dell’agenzia giornalistica ACI Stampa, https://www.acistampa.com/story/27495/da-papa-francesco-il-primo-ministro-del-libano-con-la-speranza-della-pace Ora, con il cessate il fuoco raggiunto il pensiero è per la pace: lo si nota dal dono del Papa, una scultura intitolata “Dialogo tra le generazioni”, oltre i documenti pontifici; lo si nota, inoltre, anche dal dono del primo ministro libanese ad interim, un’opera raffigurante la Natività, a testimonianza dell’importanza dei cristiani nella regione.

IMPORTANZA DEI CRISTIANI NELLA REGIONE

Importanza rimarcata anche nel comunicato a seguito dell’incontro in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin e il ministro degli Esteri vaticano Paul Richard Gallagher, avvenuto dopo i venti minuti di colloquio con il Santo Padre. Infatti, si legge nel comunicato che «nel corso del cordiale incontro in Segreteria di Stato, si è sottolineata l’importanza delle buone relazioni diplomatiche che intercorrono tra la Santa Sede e il Libano e la rilevanza che ha il contributo della Chiesa cattolica e della componente cristiana al bene del Paese». Inoltre, «è stata affrontata la situazione socio-economica del Paese dei Cedri, segnata anche dalla prolungata mancanza dell’elezione del Presidente della Repubblica».

AUSPICI E SPERANZE

Infine, «nell’esprimere soddisfazione per il cessato il fuoco raggiunto nel sud del Paese, e auspicando un suo ulteriore consolidamento, si è ribadita la speranza che la coesistenza pacifica delle diverse religioni continui a caratterizzare l’identità del Libano e sia di aiuto e sostegno alla pace nel Medio Oriente».

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