A trent’anni dalla prematura scomparsa, avvenuta il 6 dicembre 1994, questo accurato saggio biografico scritto da Giovanni Savastano e prefato da Paolo Morando narra la sua avventura professionale ed esistenziale. Lo fa attraverso notizie rare sepolte negli archivi, mediante la filmografia completa, le testimonianze esclusive delle presone che lo hanno conosciuto e amato. Inoltre, mediante le dichiarazioni rese negli anni dallo stesso Volonté. È il racconto di un elenco dei progetti mai realizzati, arricchito da alcune significative immagini, in parte inedite, della sua vita privata.
GIAN MARIA VOLONTÈ
Gian Maria Volonté non è stato un attore come gli altri. Che incarnasse figure storiche antiche o recenti (Michelangelo, Giordano Bruno, Aldo Moro, Enrico Mattei, Piero Cavallero), oppure personaggi frutto della creatività degli autori o della sua inventiva (l’operaio Lulù Massa, il «Dottore» fascio-schizoide, il crudele criminale Ramon Rojo). In tutti i ruoli assegnatigli seppe dare vita a metamorfosi sorprendenti, ben al di là della mera partecipazione estetica, un risultato espressivo al quale l’attore approdava immergendosi ogni volta in una profonda esperienza interiore.
«RECITO, DUNQUE SONO»
Alfiere coraggioso del cinema politico in un’epoca di grandi conflitti sociali, percorse la sua strada accompagnato da uno stuolo di registi che, assieme a lui, resero grande la cinematografia italiana: Elio Petri, Giuliano Montaldo, Francesco Rosi, Damiano Damiani, Paolo e Vittorio Taviani, Mario Monicelli, Marco Bellocchio, Carlo Lizzani, Sergio Leone, Francesco «Citto» Maselli, Nanni Loy, Gianni Amelio e, da ultimo, Theo Angelopulos, ne “Lo sguardo di Ulisse”, film dedicato postumo a Gian Maria Volonté che morì per infarto nel corso delle riprese.
L’ATTORE SCULTORE
L’approccio di Volonté al mestiere di attore era simile a quello dello scultore, che di fronte al marmo informe ha un solo modo per dargli identità: scordarsi di sé farsi marmo lui stesso. Ecco, egli non si calò nei personaggi che interpretava, diveniva essi. «Recito, dunque sono», infatti soleva ripetere.
L’AUTORE
Giovanni Savastano è psicoterapeuta, docente e autore di saggi; ha iniziato il viaggio nella scrittura redigendo articoli e realizzando volumi sulla psicologia, poi, dopo aver pubblicato qualche racconto breve per Feltrinelli e Giovane Holde, si è occupato di musica collaborando con le riviste di settore Musica e Dischi, Classix! e Classic Rock. Assieme ad Andrea Angeli Bufalini ha pubblicato “La disco: storia illustrata della discomusic” (Arcana, 2014), “La storia della discomusic” (Hoepli, 2019), “Donna Summer. la voce arcobaleno” (Coniglio, 2023), quest’ultimo distribuito anche in Francia con il titolo “Donna Summer. La voix Arc-en-ciel” (Gremese, 2024. Attualmente scrive per la rivista Micromega.
IL LIBRO
Autore: Giovanni Savastano;
titolo: Gian Maria Volonté. L’attore scultore;
prefazione: Paolo Morando;
editore: Gremese;
pagine: 182;
ISBN: 978-88-6692-215-5
A686 – CINEMA, PROTAGONISTI: GIAN MARIA VOLONTÈ, «L’ATTORE SCULTORE». Nella serata di ieri, al Cinema Caravaggio di Roma ha avuto luogo la presentazione del biografia dell’attore scritta da Giovanni Savastano, evento contestuale alla proiezione del docufilm “L’uomo dai mille volti”, di Francesco Zippel, anch’egli presente in sala.
Un film e un libro che, a trent’anni dalla scomparsa di Volonté, si parlano, due strumenti in grado di integrarsi utilmente, soprattutto alle giovani generazioni, ai fini dell’approfondimento della conoscenza di questo grande artista. Egli, in virtù delle sue eccezionalità, si erge oggi quale figura monumentale nella storia del cinema mondiale. Personaggio forse difficile, da alcuni definito conflittuale, ma probabilmente proprio nel conflitto che, volutamente cercava, superava il proprio substrato emotivo rinvenendo la linfa vitale per urlare cose vere e non posticce. «Non aveva paura di nulla», affermava di lui il regista Giuliano Montaldo, in realtà ricorreva al meccanismo del coraggio e della paura, che gli conferivano potenza e violenza nelle nuove identità che interpretava sul set, un approccio che lo portava a superare l’ostacolo emozionale. Volonté si identificava nel personaggio: diveniva lui stesso colui che interpretava. Senza «uscirne fuori», tuttavia, trasformandolo attraverso al sua arte recitativa.
All’evento organizzato ieri dal Cinecircolo Romano, si è discusso approfonditamente di Gian Maria Volonté; sono intervenuti CATELLO MASULLO (Cinecircolo Romano), GIOVANNI SAVASTANO (autore del volume “Gian Maria Volonté, l’attore scultore”), FRANCESCO ZIPPEL (autore e regista del docufilm “L’uomo dai mille volti”), ELISABETTA CASTIGLIONI (giornalista), ANGELICA IPPOLITO (attrice, compagna di Gian Maria Volonté), ELEONORA VALLONE (attrice), CORRADO SOLARI (attore).
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- A686 – CINEMA, PROTAGONISTI: GIAN MARIA VOLONTÈ, «L’ATTORE SCULTORE». Nella serata di ieri, al Cinema Caravaggio di Roma ha avuto luogo la presentazione del biografia dell’attore scritta da Giovanni Savastano, evento contestuale alla proiezione del docufilm “L’uomo dai mille volti”, di Francesco Zippel, anch’egli presente in sala. Un film e un libro che, a trent’anni dalla scomparsa di Volontè, si parlano, due strumenti in grado di integrarsi utilmente, soprattutto alle giovani generazioni, ai fini dell’approfondimento della conoscenza di questo grande artista. Egli, in virtù delle sue eccezionalità, si erge oggi quale figura monumentale nella storia del cinema mondiale. Personaggio forse difficile, da alcuni definito conflittuale, ma probabilmente proprio nel conflitto che, volutamente cercava, superava il proprio substrato emotivo rinvenendo la linfa vitale per urlare cose vere e non posticce. «Non aveva paura di nulla», affermava di lui il regista Giuliano Montaldo, in realtà ricorreva al meccanismo del coraggio e della paura, che gli conferivano potenza e violenza nelle nuove identità che interpretava sul set, un approccio che lo portava a superare l’ostacolo emozionale. Volontè si identificava nel personaggio: diveniva lui stesso colui che interpretava. Senza «uscirne fuori», tuttavia, trasformandolo attraverso al sua arte recitativa. All’evento organizzato ieri dal Cinecircolo Romano, si è discusso approfonditamente di Gian Maria Volontè; sono intervenuti CATELLO MASULLO (Cinecircolo Romano), GIOVANNI SAVASTANO (autore del volume “Gian Maria Volontè, l’attore scultore”), FRANCESCO ZIPPEL (autore e regista del docufilm “L’uomo dai mille volti”), ELISABETTA CASTIGLIONI (giornalista), ANGELICA IPPOLITO (attrice, compagna di Gian Maria Volontè), ELEONORA VALLONE (attrice), CORRADO SOLARI (attore)