Taranto, 27 novembre 2024 – Lo scenario internazionale, mutato per effetto del conflitto in Ucraina, unitamente alle forti tensioni rialimentatesi nella regione mediorientale, principalmente al confine tra Libano e Israele, oltre alle minacce di natura asimmetrica e quelle cibernetiche hanno imposto agli strumenti difensivi dei Paesi aderenti alla NATO uno sforzo maggiore e diverso nei termini della preparazione e della prontezza operativa.
JOINT STARS 2024
L’Italia, posizionata al centro del Mediterraneo e proiettata in direzione dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa, dunque territorio di estrema valenza sul piano strategico, è oggetto di particolare attenzione da parte dell’Alleanza atlantica in quanto componente fondamentale del suo «fianco sud». È qui che periodicamente si svolge l’esercitazione Joint Stars, che quest’anno ha preso avvio lo scorso 11 novembre e che si concluderà sabato 30 novembre. Si tratta della più importante esercitazione interforze nel panorama della Difesa italiana, organizzata e pianificata dal Comando operativo di vertice interforze (COVI), che ha sede nella Capitale e che attualmente rinviene al suo vertice il generale di corpo d’armata (alpino) Francesco Paolo Figliuolo.
TEMA DELL’ESERCITAZIONE
I temi addestrativi del 2024 vengono svolti nella Stazione navale del Mar Grande di Taranto e presso la base aerea di Poggio Renatico, presso Ferrara, dove hanno sede il COA e il Deployable Air Command and Control Centre della NATO. Seicento i militari partecipanti alle attività addestrative, oltre al personale proveniente da vari comandi della Difesa e da tutte le Forze armate, alla Joint Stars si formano anche gli studenti delle università romane LUISS Guido Carli e Lumsa, quelli della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Università di Genova. L’esercitazione, nel corso della quale l’unica lingua di lavoro è l’inglese, simula uno scenario nel quale uno Stato membro della NATO subisce un attacco e, conseguentemente, i suoi alleati vengono chiamati a intervenire in suo sostegno.
MUTA IL PARADIGMA: 3 LINEE DI SFORZO
Viene reso noto da Via XX Settembre che l’esercitazione è stata concepita allo scopo di fornire un «supporto per la stabilità e la pace, con particolare riferimento al Mediterraneo, oltre a ottenere effetti strategici per gli obiettivi fissati dalla Difesa». Inoltre, viene sottolineato come i «quadranti internazionali caratterizzati dal proliferare di minacce, impongano un cambio di paradigma». Ergo, in quest’ottica le «esercitazioni si sviluppano su tre linee di sforzo: la preparazione dei comandi destinati alle operazioni; la verifica dei piani della difesa; l’addestramento al comando di livello operativo con quelli di componente allo scopo di condurre operazioni coerenti al conseguimento degli obiettivi prefissati».
ESERCITAZIONE PER POSTI COMANDO
Si tratta di un’attività addestrativa gergalmente definita negli ambienti NATO «Command Post Exercise» (Cpe), complementare con la live exercise. Ad anni alterni hanno infatti luogo attività addestrative reali (appunto, live, che vengono condotte sul campo) e Cpe, nel corso delle quali si analizza quanto avvenuto sul terreno allo scopo di testare la prontezza operativa e di dispiegamento delle forze. Nello scenario sul medio termine, l’esercitazione attualmente in corso tra il Mar Piccolo di Taranto e la base dell’Aeronautica militare di Poggio Renatico si inserisce nella più articolata NATO Steadfast 2027. La Joint Stars 2024 si sviluppa sui cinque domini della guerra del XXI secolo, quelli terrestre, aereo, marittimo, spaziale e cyber. Allo scopo è stato allestito un apposito Comando nazionale posto a disposizione della NATO (Combined joint task force, CJTF) a capo del quale è stato posto il generale di squadra aerea Achille Fernando Cazzaniga, vicecomandante del COVI. Il CJTF esegue l’operazione “Esmeralda Defender”, che nella simulazione svolta nell’attività addestrativa vede affidata al comando italiano il compito di guidare le forze alleate nell’azione di respingimento dell’invasione nemica (denominato Trinacrium) del territorio dello Stato alleato (denominato Carbonium).
ESMERALDA DEFENDER
La presenza di un’enclave di Trinacrium organizzata e armata in funzione del raggiungimento della supremazia etnica all’interno di Carbonium (nella simulazione il Temis Liberation Army, TLA), rende il compito della CJTF ancora più complesso. In linea con gli sviluppi dell’attuale contesto geopolitico e geostrategico (che si presenta dinamico, articolato e di difficile previsione) tutto il personale di essa si addestra alla pianificazione, direzione e condotta di operazioni militari in ambiente multi-dominio oltreché sull’impiego in modo graduale e legittimo della forza (cosiddetta «gestione dell’escalation»), così come statuito dall’articolo 4 del Trattato di Washington, che prevede la consultazione delle parti allorquando l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una di esse venga minacciata, che precede il noto articolo 5, concernente la difesa collettiva (ex art. 51 della Carta dell’Onu).
TEMPI DI CRISI
Tutto il personale impegnato nella Joint Stars 2024 risulta distribuito tra la base dell’Aeronautica militare italiana di Poggio Renatico e quella della Marina militare italiana di Taranto, dove è ormeggiata la portaerei Giuseppe Garibaldi, che ospita il quartier generale della CJTF (si tratta dell’ultima missione dell’unità navale prima della sua dismissione), oltreché nelle infrastrutture di terra, dove operano i supporti dell’organizzazione. Le attivazioni quotidiane sono una sessantina e ricalcano grossomodo il classico canovaccio di questo genere di attività addestrative: operazioni svolte sul campo, dichiarazioni delle parti coinvolte e diffusione delle notizie ai media, tutto sulla base di una gradualità a difficoltà crescenti alle quali il comando dell’operazione è chiamato a rispondere nel modo più idoneo ed efficace. Si tratta di un addestramento alla reattività nell’evenienza si verificasse realmente una crisi potenzialmente prodromica a un conflitto.