A insidertrend.it si è fatto sovente cenno alla fitta e interconnessa rete di gallerie scavate da Hezbollah (in alcuni casi anche grazie all’aiuto fornito dai nordcoreani) un network in grado di consentire il passaggio di autocarri carichi di armi e di rampe lanciamissili mobili, oltreché, naturalmente, di miliziani e altri materiali di vario genere. Ebbene, la struttura di propaganda del movimento sciita filoiraniano ha ritenuto opportuno fare ricorso a un breve video di una sua città sotterranea allo scopo di mettere in guardia l’avversario, intimidendolo con l’esibizione della propria forza al fine di scoraggiarlo dal compiere attacchi massivi e determinanti.
MEDIA OPS E STRIKE DELL’AERONAUTICA MILITARE
Questa operazione psicologica (che potrebbe venire inclusa nel novero delle MediaOps) si è però trasformata in una trappola mortale, poiché l’aeronautica militare israeliana è riuscita a individuare con precisione il sito rappresentato nel filmato di propaganda, un enorme complesso sotterraneo, e a distruggerlo. Nel video, concepito allo scopo di terrificare l’opinione pubblica israeliana onde, con ogni probabilità, provocare un effetto conseguente sugli orientamenti dei decisori politici e militari dello Stato ebraico, è stato diffuso alla vigilia dell’attacco terrestre sferrato dalle IDF in Libano. Le immagini, girate e montate con estrema professionalità, mostrano le attività svolte dai miliziani all’interno della rete di ampie gallerie, incluso il transito di colonne di lanciatori mobili di missili a lungo raggio e di precisione, inclusi gli Imad 4, vettori in grado di colpire qualsiasi punto del territorio dello Stato ebraico.
INFLUENZARE LE OPINIONI PUBBLICHE
Il commento musicale di fondo è suggestivo, le note a un certo punto sfumano in sottofondo per lasciare volume alle parole del leader del Movimento Hassan Nasrallah, recentemente ucciso dagli israeliani. Rombanti motociclette condotte da miliziani in uniforme mimetica e volto coperto sfrecciano all’interno di gallerie alle cui pareti campeggiano le immagini immagini dei martiri sciiti di questa ultima guerra: il citato Nasrallah (già segretario generale di Hezbollah), Qasem Soleimani (elemento apicale dell’organizzazione e diretto collaboratore degli iraniani, che fu comandante della Forza Quds, anch’egli eliminato) e Imad Mughniyeh (elemento di spicco di Hezbollah a capo delle operazioni terroristiche dell’organizzazione ucciso in Siria).
I RAID CHE HANNO DISTRUTTO BUNKER E GALLERIE DI HEZBOLLAH
L’importante struttura bunker sotterranea è stata distrutta a seguito di un raid notturno dell’aeronautica militare israeliana protrattosi per quattro ore. Unitamente a essa, è stato colpito anche l’intero complesso di basi poste in sua prossimità a protezione, oltre ad altre gallerie di servizio. I velivoli hanno attaccato anche i miliziani di Hezbollah concentratisi in una particolare area del complesso. Parte di essi, in seguito, è stata indicata dai portavoce delle IDF come elementi in possesso di particolari specializzazioni in campo militare, nello specifico caso nel settore missilistico, dunque, lo strike israeliano non sarebbe stato concepito esclusivamente allo scopo di distruggere in profondità una delle strutture sensibili e segrete di Hezbollah in Libano, ma anche per ridurre le specifiche capacità della struttura dell’ala militare del movimento sciita attraverso la fisica eliminazione del personale tecnico in possesso di specializzazione sui sofisticati sistemi d’arma forniti principalmente dall’Iran. Questo – affermano le fonti della Difesa israeliana – al fine di rendere maggiormente difficoltosi eventuali futuri tentativi di ricostituzione delle capacità operative da parte di Hezbollah.
STRIKE EFFETTUATI POCO PRIMA DEL CESSATE IL FUOCO
La struttura divenuta obiettivo degli attacchi aerei delle IDF era stata scavata in parte nella profondità del sottosuolo. Essa includeva una fabbrica di missili e magazzini per lo stoccaggio di vettori strategici, mentre nei suoi pressi vi era una base addestrativa dell’unità di élite Radwan, nella quale venivano formati centinaia di miliziani. L’intelligence israeliana si è dedicata per molto tempo alla raccolta di informazioni sul complesso, una fase propedeutica alla pianificazione dell’operazione aerea, concepita allo scopo di cagionare il massimo danno al nemico. Si è trattato di uno dei più complessi e massicci attacchi condotti nel corso di questa guerra, reso possibile (rendono noto i responsabili della comunicazione della Difesa israeliana) dalla rivelazione nello scorso agosto da parte di Hezbollah stesso dell’enorme complesso in suo possesso. Dunque, un video che è stato realizzato per esercitare pressioni psicologiche sull’opinione pubblica israeliana si è poi rivelato oltemodo controproducente, poiché ha contribuito a favorire la distruzione della struttura a poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco.