TERRITORIO, spazi di aggregazione e cultura. CityLab 971: chiude la «cartiera» sulla Via Salaria, un addio che vuole essere un arrivederci

Sabato e domenica scorsi lo spazio di aggregazione che un tempo fu la cartiera della zecca ha fatto il suo canto del cigno. La proprietà del terreno dove insistono gli edifici che per anni sono stati utilizzati a fini culturali e conviviali verrà ceduta a un gruppo imprenditoriale privato. I giovani hanno salutato la fine del loro proteiforme progetto con un evento articolato su due giornate di performance, esposizioni artistiche e musica. Le ultime note nella fredda e umida brina che dal vicino fiume Tevere ha avvolto mura e umani nello spazio autogestito. Nell’occasione, ai microfoni di insidertrend.it sono intervenuti alcuni dei protagonisti di questi ultimi anni di vivaci esperienze, che hanno affrontato il tema del presente e dell’incerto futuro dell’iniziativa (registrazione audio A682)

Frutto dalla volontà di interagire e cooperare sul piano sociale e culturale, l’iniziativa era stata concepita allo scopo di abbracciare il maggior numero di forme espressive, concedendo spazio alle realtà attive sul territorio, dando loro modo di sviluppare le forme della loro ricerca.

COSA È STATO IL CITYLAB 971

Sin dal primo incontro tra il CityLab 971 e il collettivo Biancofiore è stato lampante il desiderio di valorizzare quegli ampi spazi di Via Salaria 971, sito industriale in disuso cinto da mura sul lato della consolare e limitato dal fiume Tevere sull’altro suo lato. Un luogo suggestivo che nel passato era stato sede degli stabilimenti produttivi della Autovox, dell’Ente nazionale cellulosa e carta e di altre aziende, trasformato in seguito in uno degli epicentri culturali underground della Capitale, vera e propria fucina d’arte d’avanguardia, relazioni sociali e cultura. Nei suoi padiglioni e cortili per anni hanno avuto luogo incontri ed esibizioni, sono stati ospitati creativi e artisti, promossi eventi mondani e di rilievo sociale. Tuttavia, il tempo e le circostanze hanno fatto sì che tutto questo venisse trasferito altrove, in qualche posto (si parla di Corviale o della Boccea) dove continuare a sviluppare il progetto.

UN’ULTIMA FATICA

È in questo quadro che gli artefici dell’iniziativa hanno deciso di proporre una loro ultima fatica, qualcosa che richiamasse la gente in quel luogo per un ultimo saluto all’ex «cartiera di Via Salaria» prima che le sue luci si spegnessero definitivamente.  E così alla fine è stato, una grande collettiva di arte visiva più che mai sperimentale, fatta di performance e musica e vissuta impregnati da quella fredda e umida brina giunta dal vicino fiume Tevere, che dall’imbrunire ha avvolto mura e umani dello spazio autogestito. I protagonisti di questo commiato hanno calcato scene e suoli del CityLab 971 a partire dal pomeriggio di sabato 23 novembre 2024 e per tutta la domenica seguente.

IL SALUTO CON GLI ARTISTI E GLI SPERIMENTATORI D’AVANGUARDIA

Artisti e sperimentatori d’avanguardia del panorama romano, italiano e internazionale, tra i quali Brigdorius, Claudia Farrace, Cristallo Odescalchi, Daniele Culicelli, Eirene, Francesco Paolo Cipullo, Gio Montez, Mahtab Hoomanfar, Matteo Bussotti, Matteo Capogna, Pietro Zucca, Rachele Studer, Riccardo Eggshell, R.A.S.A., Sara Zanin, Sergio Saija, Tatiana Balchesini, Teresa Testa, Valerio Volpato, i membri del collettivo Sensorium (Abel Jelmar Bosma, Alina Trionow, Ana Trif, Estelle Quarino, Louis MeÏko Touraille, Maddie Marone e lo stesso Kæy), oltre ai Farlocco, band che ha accompagnato con la sua musica l’evento.

TESTIMONIANZE E AUSPICI RIGUARDO AL FUTURO

Nell’occasione, ai microfoni di insidertrend.it sono intervenuti alcuni dei protagonisti di questi ultimi anni di vivaci esperienze, che hanno affrontato il tema relativo all’incerto futuro dello spazio di iniziative culturali e artistiche, prendendo in esame quelle che, almeno al momento, parrebbero essere le ipotesi alternative esplorabili a seguito dello sgombero della ex cartiera di Via Salaria (registrazione audio A682)

A682 – TERRITORIO, SPAZI DI AGGREGAZIONE E CULTURA: CITYLAB 971 CHIUDE, sgomberata l’ex «cartiera di Via Salaria» a Roma, si attende ora una nuova collocazione del «luogo» di iniziative sociali e artistiche. Sabato e domenica scorsi lo spazio di aggregazione che un tempo fu la cartiera della zecca ha fatto il suo canto del cigno.
La proprietà del terreno dove insistono gli edifici che per anni sono stati utilizzati a fini culturali e conviviali  verrà ceduta a un gruppo imprenditoriale privato. I giovani hanno salutato la fine del loro proteiforme progetto con un evento articolato su due giornate di performance, esposizioni artistiche e musica. Le ultime note nella fredda e umida brina che dal vicino fiume Tevere ha avvolto mura e umani nello spazio autogestito. Nell’occasione, ai microfoni di insidertrend.it sono intervenuti alcuni dei protagonisti di questi ultimi anni di vivaci esperienze, che hanno affrontato il tema del presente e dell’incerto futuro dell’iniziativa: MARCO GALLETTI (esponente del CityLab 971 e direttore artistico dell’evento di chiusura), VICTOR ALBANO (Brig Dorius, tra gli artefici del collettivo Biancofiore), DANIELE CULICELLI («pittore del rosso» il cui atelier era ospitato negli spazi del CityLab 971) e SERGIO SAIJA (tra gli artefici del collettivo Biancofiore).

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