Confermato dunque l’aumento delle temperature delle acque del mare, oltre un grado in più negli ultimi venticinque anni in Mediterraneo. Lo rende noto l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) mediante un articolo pubblicato ieri sulla sua newsletter, https://www.media.enea.it/comunicati-e-news/archivio-anni/anno-2024/ambiente-temperatura-mediterraneo-oltre-1-grado-in-piu-negli-ultimi-25-anni.html, che riprende i dati rilevati nel corso di cento campagne condotte assieme a INGV e in collaborazione con la compagnia GNV
ACQUE SEMPRE PIÙ CALDE
Nel 2023 le temperature del Mar Mediterraneo hanno raggiunto il valore termico più elevato dall’inizio delle rilevazioni moderne, con un incremento della temperatura media superficiale di oltre 1°C in venticinque anni, un progressivo aumento dal 2013 nel Tirreno meridionale, in estensione verso nord, e il riscaldamento degli strati più profondi, fino a ottocento metri. È quanto emerge dalle attività condotte da ENEA e INGV nell’ambito del progetto MACMAP (Multidisciplinary Analysis of Climate change indicators in the Mediterranean And Polar regions) e presentate in occasione del quarto di secolo di attività di rilevamento della temperatura condotta nelle acque dei mari Ligure e Tirreno lungo la tratta dei traghetti tra Genova e Palermo, un lavoro reso possibile dalla collaborazione fornita da GNV, la compagnia di navigazione del Gruppo MSC. Oltre all’aumento della temperatura media in superficie, la “fotografia termica” del Mediterraneo, realizzata in cento campagne durante le quali sono state lanciate oltre tremila sonde, evidenzia anche un incremento degli strati più profondi (dai cento ai quattrocento metri +0,4 – +0,6°C; dai quattrocentocinquanta agli ottocento metri +0,3 – +0,5°C).
L’ANDAMENTO DEL FENOMENO
Inoltre, dall’analisi delle misure emerge che tra il 2013 e il 2016 il riscaldamento è stato superiore a 0,4 °C, seguito da una leggera diminuzione e da un periodo stazionario negli anni successivi, per poi riprendere ad aumentare progressivamente dal 2021 fino al settembre 2023, quando ha raggiunto il suo massimo. Per un’indicazione dell’entità del fenomeno, va segnalato sia il breve arco temporale in cui è avvenuta questa variazione sia il fatto che, per indurre nel mar Tirreno l’aumento di temperatura misurato tra 2015 e 2023 nello strato tra duecento e ottocento metri di profondità, sarebbe necessaria una quantità di energia pari a decine di volte il consumo di energia elettrica in Italia in un anno. «La serie storica di dati di temperatura lungo la stessa rotta è cruciale per gli studi climatici perché consente di valutarne l’evoluzione temporale, evidenziando le possibili variazioni quindi di capire se nel tempo c’è stato un riscaldamento o un raffreddamento lungo la colonna d’acqua nella zona monitorata», spiegano al riguardo i ricercatori dell’ENEA, tra i quali Franco Reseghetti, da poco in pensione, che in prima persona ha realizzato queste campagne.
LA COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO MSC
«Questa collaborazione rientra nella più ampia strategia di sostenibilità di GNV attraverso cui intendiamo, tra le altre cose, dare il nostro contributo fattivo per preservare la biodiversità e l’ecosistema marino. Auspichiamo, infatti, ci sia modo di rafforzare sempre di più questo progetto portandolo anche sulle altre rotte operate dalla nostra Compagnia nel Mediterraneo. L’obiettivo a lungo termine è quello di utilizzare i dati raccolti anche per una sempre migliore gestione delle nostre navi ottimizzando, ad esempio, la manutenzione di scafi ed eliche», sottolinea Ivana Melillo (Head of Energy Efficiency di GNV). Ma, cosa riserverà il prossimo futuro? «Le indicazioni dei modelli disponibili propendono per un possibile ulteriore aumento delle temperature delle acque – afferma Simona Simoncelli, ricercatrice dell’INGV -, tuttavia la veridicità di tali previsioni potrà essere confermata solo dalle misurazioni che gli attori di questa venticinquennale attività hanno tutta l’intenzione di continuare a svolgere, a cominciare dalla centesima campagna prevista per il prossimo dicembre».
STORIA DI UNA IMPORTANTE INIZIATIVA
Il 20 settembre 1999, alle ore 19:54:55 UTC, nel punto di coordinate 44° 18.793’ N, 8° 59.547’ E, un team di ricerca di ENEA e CNR lanciò una sonda batitermografica a perdere (XBT) dalla motonave “Excelsior”, appartenente alla compagnia GNV, in navigazione da Genova verso Palermo. Fu la prima sonda lanciata per la misura della temperatura della colonna d’acqua lungo la linea ora classificata come MX04 del programma SOOP (Ship Of Opportunity Programme) del Global Ocean Observing System (GOOS), il cui scopo principale era, ed è tuttora, quello di acquisire dati relativi agli strati superiori delle acque degli oceani. La presa dati lungo la linea era una sezione del programma europeo Mediterranean Forecasting System Pilot Project (MFSPP), coordinato da INGV sotto la guida della professoressa Pinardi avente come responsabile il dottor Manzella dell’ENEA. L’idea principale del progetto era di sviluppare le previsioni marine utilizzando in tempo quasi reale le misurazioni di alcuni parametri delle acque del mar Mediterraneo, in primis la temperatura.
IL CAMPIONAMENTO IN MEDITERRANEO
Le sonde XBT vennero lanciate da navi commerciali che operavano nel Mediterraneo lungo alcune rotte che attraversavano aree e bacini ritenuti interessanti dai ricercatori e trasmesse il più velocemente possibile ai centri di ricerca partecipanti al progetto. Tali progetti europei terminarono nel 2006, ma il campionamento sulla rotta da Genova a Palermo è stato effettuato fino a oggi, anche se con alcune interruzioni, principalmente da ricercatori ENEA a cui si è aggiunto INGV grazie al progetto MACMAP che ha finanziato l’attività di monitoraggio dal 2021. Durante la campagna che ha avuto luogo il 19 e 20 settembre 2024 sono stati celebrati i venticinque anni di tali misurazioni, in cui sono state lanciate in totale oltre tremila sonde in cento campagne. Il caso ha poi voluto che il viaggio fosse a bordo della medesima motonave, la “Excelsior” di GNV, sulla quale venne avviata questa attività.
COME SI SVOLGONO LE CAMPAGNE
Queste campagne di misura hanno sempre utilizzato le navi della compagnia di traghetti GNV che collegano Genova con Palermo in venti ore di navigazione ad una velocità di circa ventidue nodi. Durante il viaggio i ricercatori lanciano le sonde in posizioni fisse (ogni trenta minuti): nelle prime campagne furono lanciate sonde che misuravano fino a quattrocentocinquanta metri di profondità, successivamente le sonde usate consentirono misurazioni fino a ottocentocinquanta metri di profondità. La frequenza durante l’anno delle campagne è stata assai variabile: inizialmente anche quindicinale e mensile, quindi fino a sei ripetizioni ogni anno. Dal 2021 vengono svolte quattro campagne all’anno con l’idea di studiare la variabilità stagionale.