ENERGIA, nucleare. Fusione, ricerca: accordo tra RSE e Blue Laser Fusion

La firma del protocollo d’intesa ha avuto luogo a Roma nel corso di una «due giorni» di confronto internazionale sull’innovazione e sul ruolo della ricerca e del trasferimento tecnologico nella transizione energetica. Ospite d’onore il premio Nobel Shuji Nakamura

È stato siglato a Roma il 4 novembre scorso l’accordo tra RSE e Blue Laser Fusion (BLF), società americana, esso è finalizzato all’avvio della ricerca e dello sviluppo congiunto relativo al primo impianto al mondo a fusione inerziale (IFE) di taglia commerciale.

IMPIANTI A FUSIONE INERZIALE

L’accordo è stato illustrato il 6 novembre scorso in occasione dell’evento inaugurale del Gruppo mondiale per l’energia da fusione, evento che ha avuto luogo presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Esso prevede attività che si svilupperanno in tre fasi: la prima di analisi, la seconda finalizzata alla costruzione di un prototipo di reattore IFE commerciale su piccola scala (reattore pilota a fusione su piccola scala), e l’ultima, la terza, concernente l’accensione di un prototipo di reattore IFE commerciale in scala maggiore (Full-scale Fusion Pilot Power Plant).

ACCELERAZIONE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

«Siamo onorati di poter collaborare al fianco di un’eccellenza nel campo tecnologico per un ambizioso progetto di innovazione che intende accelerare la transizione energetica – ha dichiarato al riguardo Franco Cotana, amministratore delegato di RSE -, i nostri ricercatori metteranno a disposizione l’expertise acquisita in Italia attraverso le attività di ricerca di sistema e quelle maturate durante le numerose occasioni di cooperazione internazionale, come quelle collegate a Mission Innovation. La collaborazione con BLF ci consentirà al contempo di accrescere la nostra esperienza e la nostra conoscenza di un settore sfidante e dagli importanti obiettivi di decarbonizzazione. Sebbene non possa essere ancora considerata un’alternativa agli SMR a fissione, questa innovazione rappresenta un passo decisivo verso la fusione che non usa il confinamento magnetico ma una tecnologia già provata a dicembre 2022, con l’esperimento di Livermore del Department of Energy degli Stati Uniti d’America.

LASER AD ALTA POTENZA

È infatti nel solco delle sfide ambientali che vedranno protagonista l’Italia che si inserisce il protocollo d’intesa con la Blue Laser Fusion, fondata nel 2022 da Shuji Nakamura, Premio Nobel per la Fisica nel 2014, e anche membro del Consiglio Scientifico RSE. Lo scienziato è famoso in tutto il mondo per aver inventato il led blu ad alta potenza che ha permesso la produzione delle lampade a led, una delle più grandi rivoluzioni nel settore dell’efficienza energetica, nell’illuminotecnica e colorimetria. Negli ultimi anni il premio Nobel si è dedicato allo sviluppo di laser ad alta potenza, quelli che permettono oggi l’innesco della fusione nucleare a confinamento inerziale. BLF sta infatti lavorando per realizzare la prima generazione di energia pulita, senza emissioni di carbonio.

BENEFICI SUL LUNGO PERIODO

Il dottor Nakamura, amministratore delegato di Blue Laser Fusion, ha così commentato il suggello della collaborazione: «Blue Laser Fusion è lieta di collaborare con RSE allo sviluppo della prima dimostrazione pratica di energia da fusione inerziale. Questo accordo con RSE metterà in contatto scienziati e ingegneri di alto livello in Italia e in Europa con il laser BLF, indirizzerà il team di sviluppo e avvierà il processo di creazione di siti dimostrativi in Italia. Nella due giorni di confronto a più voci, in cui è stato firmato l’accordo, sono emersi i potenziali benefici, seppure di lungo periodo, di questa tecnologia, sia a livello ambientale, sia industriale».

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