SOCIETÀ, disforia di genere. Presentato in Campidoglio il docufilm “In viaggio con Lei”

Caratterizzata da una forte intensità emotiva e da una formula narrativa originale, in cui documentario e fiction si fondono tra loro, la pellicola esplora con grande intensità temi centrali quali l'identità di genere, il cambiamento, la resilienza attraverso la storia di tre persone. Ad avviso di Flavia De Gregorio (Azione), «lsi tratta di una tematica attuale e universale da trattare con particolare attenzione, serietà e trasparenza, abbattendo i troppi pregiudizi che ancora oggi ancora la circondano»

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Lottare con forza e determinazione per affermare la propria identità, anche quando per riuscire a farlo si è costretti ad affrontare un lungo percorso nel quale emergono anche i propri dolori, le proprie paure e quelle “certezze” sociali che ci accompagnano ma non ci appartengono. È questo il messaggio che si trae dal docufilm “In viaggio con lei”, opera di Gianluca Gargano incentrata sul tema della disforia di genere, presentato nel pomeriggio del 6 novembre in Campidoglio presso la sala del Carroccio.

PRESENTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

All’incontro, organizzato da Azione, hanno preso parte il capogruppo all’Assemblea capitolina di Azione, Flavia De Gregorio, il regista Gianluca Gargano (che dell’opera è anche produttore e sceneggiatore) e Valerio D’Angeli, coordinatore delle Politiche sociali e Diritti civili a Roma per il partito politico di Carlo Calenda, che ha per altro moderato l’incontro; presente anche Elisa Casaleggio, protagonista principale del docufilm. Caratterizzata da una forte intensità emotiva e da una formula narrativa originale, in cui documentario e fiction si fondono tra loro, la pellicola esplora con grande intensità temi centrali quali l’identità di genere, il cambiamento, la resilienza attraverso la storia di tre protagoniste: “Lei”, una ragazza trans il cui nome e identità vengono svelati solo alla fine; Franca, una regista che fa teatro sociale con i detenuti; Francesca, una giovane attrice che supera i limiti della sindrome di Down.

VITE DI DONNE

Le vite di queste donne s’intrecciano in un viaggio che è allo stesso tempo fisico e interiore. Un percorso a tratti faticoso che le porta a raggiungere una nuova consapevolezza e una successiva accettazione di sé stesse, condizione che gli consente però anche di conoscere altre donne, ciascuna delle quali con alle spalle una “vita in trincea”: la titolare di un’impresa di trasporti che si oppone alla ‘ndrangheta; la detenuta che, dopo aver rubato per sfamare i figli, ha deciso di prostituirsi; la madre che lotta contro i pregiudizi per sostenere le aspirazioni della figlia di talento, ma penalizzata dagli stereotipi sulla disabilità. Si tratta soltanto di alcune delle protagoniste nelle quali si imbattono le tre donne divenute amiche. Ad arricchire la narrazione anche la scelta di utilizzare interpreti che recitano sé stesse e condividono storie di resistenza e cambiamento. Premiato come miglior documentario al Berlin Independent Film Festival, al Rome Independent Film Festival e al Green Film Festival di Roma, il docufilm di Gargano riesce a trattare la disforia di genere e le sue implicazioni con una sensibilità rara.

UN MESSAGGIO DI SPERANZA E RESISTENZA

«Il percorso di riconoscimento di sé e autoaffermazione che compie il soggetto con disforia di genere è sempre molto complesso e doloroso, perché questa persona vive in una condizione di perenne conflitto con il proprio corpo sentendosi imprigionato in esso in quanto il sesso biologico non corrisponde alla sua identità di genere – ha dichiarato al riguardo Flavia de Gregorio nel corso dell’evento di presentazione al Campidoglio -, In viaggio con Lei è un chiaro invito a riflettere su tutto ciò e su molto altro e a confrontarci con il nostro prossimo senza giudizio. In sintesi, la pellicola racchiude un profondo messaggio di speranza e resistenza e riesce ad arrivare al cuore del pubblico affrontando tematiche allo stesso tempo complesse e spinose, ma anche attuali e universali, senza cadere in schemi convenzionali. Un invito che tutti noi dovremmo avere la forza di seguire giorno dopo giorno».

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