SPAZIO, Elon Musk e i russi. Il magnate «Big Tech» sostiene il Cremlino?

«Se fosse confermata l’esistenza di contatti regolari fra il miliardario Elon Musk ed il presidente russo Vladimir Putin sarebbe preoccupante», ha dichiarato Bill Nelson, direttore dell’Agenzia spaziale statunitense (NASA), in seguito ripreso dal “Wall Street Journal”. Nelson, che in passato è stato anche eletto in Florida al Senato degli Stati Uniti d’America quale candidato del Partito Democratico, ha aggiunto di non avere certezze riguardo a questa vicenda, sottolineando tuttavia che a suo avviso «dovrebbe essere indagata»

Egli si è espresso sul caso nel corso di un proprio intervento al World Economy Summit di “Semafor”, la rivista on line fondata dall’editorialista del “New York Times” Ben Smith. Le ipotesi sollevate da Nelson rivestono una estrema delicatezza:  «Se venissero confermate le molteplici conversazioni che avrebbero avuto luogo tra Musk e il presidente della Federazione Russa – ha egli sottolineato -, ci si troverebbe di fronte a una situazione preoccupante. In particolare per la Nasa, per il Dipartimento della Difesa e per alcune agenzie di intelligence».

LIAISONS DANGEROUSE

La rivelazione secondo cui Musk, proprietario di Tesla, SpaceX e X, si sia mantenuto «costantemente in contatto» con il presidente russo fin dalla fine del 2022 rinverrebbe le proprie fonti in «diversi funzionari ed ex funzionari statunitensi, europei e russi», secondo i quali, le conversazioni tra il magnate delle Big Tech e l’inquilino del Cremlino avrebbero riguardato questioni personali, affari oltreché le tensioni geopolitiche in atto nel mondo. In una occasione, riferirebbero le fonti citate daal WSJ, Putin avrebbe chiesto al miliardario di non attivare il servizio Internet satellitare Starlink a Taiwan, presentando la richiesta come un favore nei confronti del presidente cinese Xi Jinping.

L’APOLOGETA DI PUTIN OGGI SOSTIENE TRUMP

La notizia delle conversazioni tra Musk e Putin «suscita preoccupazioni nell’ambito della sicurezza nazionale», si aggiunge nell’articolo del quotidiano americano, poiché viene  altresì ricordato come Musk sia un convinto sostenitore della candidatura alla Casa Bianca dell’ex presidente Donald Trump. Egli ha in essere anche profonde relazioni nel campo degli affari con le forze armate e i servizi d’intelligence statunitensi, che gli hanno consentito di divenire un insider privilegiato in alcuni programmi aerospaziali in corso di sviluppo. Nel 2021 SpaceX si è aggiudicata un contratto classificato dell’ammontare di 1,8 miliardi di dollari quale principale fornitore di servizi di lancio spaziale per il Pentagono e la NASA. Musk dispone inoltre di nulla osta di sicurezza che gli consentono l’accesso a una serie di informazioni riservate.

DEPOSITARIO DI SEGRETI

Quest’ultimo in passato è stato però accusato di essere un «apologeta» del presidente russo Vladimir Putin, accusa che il miliardario ha tuttavia definito «assurda», sostenendo, al contrario, di aver fatto «più cose per minare gli interessi della Russia che altro». Nel corso di un evento elettorale a sostegno di Trump che ha avuto luogo la scorsa settimana in Pennsylvania, Musk ha brevemente menzionato le sue credenziali per l’accesso a informazioni governative riservate: «Ho un’autorizzazione top secret – ha dichiarato -, ma devo dire che come per la maggior parte delle cose di cui sono a conoscenza la ragione per cui le tengono segrete è che sono estremamente noiose».

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