SALUTE, integrazione socio-sanitaria. Valorizzazione delle professioni sanitarie

L’orientamento di Democrazia Solidale riguardo alle nuove sfide poste alla sanità territoriale. L’intervento di Sandro Petrolati, capogruppo di Demos all’Assemblea capitolina, al convegno Innovazione e sostenibilità grazie alle professioni sanitarie, che ha avuto luogo stamani

Roma, 22 ottobre 2024 – «Sono intervenuto stamattina al convegno «Innovazione e sostenibilità nella Sanità territoriale grazie alle professioni sanitarie», in merito alle nuove sfide della sanità territoriale, a cui sono stato invitato dal presidente dell’Ordine TSRM Andrea Lanza», dichiara il capogruppo di Democrazia Solidale (Demos) all’Assemblea capitolina Sandro Petrolati.

SANITÀ TERRITORIALE A ROMA

«Un dibattito su un tema molto rilevante per le politiche socio-sanitarie che Demos ha portato e continua a portare avanti nell’amministrazione di Roma Capitale – ha aggiunto Petrolati -, poiché l’integrazione socio-sanitaria, l’attivazione di case di comunità, l’introduzione di una sanità di prossimità che dia una svolta reale alla situazione di attuale sofferenza delle strutture e risponda in modo concreto alle esigenze dei pazienti, sono le grandi sfide che oggi il sistema sanitario è impegnato ad affrontare».

LA PRIMA PIETRA DI UN PERCORSO

Ad avviso di Demos, il decreto ministeriale 77/2022 costituisce la prima pietra di un percorso in cui è determinante valutare il ruolo degli operatori. «Dall’attuale situazione di sofferenza degli ospedali – sottolinea il capogruppo di Democrazia Solidale in Campidoglio – si evince che il vero cardine di un cambiamento rilevante è nella valorizzazione e nell’impegno delle professioni sanitarie. Per offrire alle cittadine e ai cittadini di Roma un sistema integrato di presa in carico e di cura della persona, è necessario il dialogo tra amministrazioni, senza dubbio, ma prima ancora è determinante la valorizzazione di quei soggetti che sono i protagonisti della medicina territoriale e che possono lavorare, in sinergia con i servizi sociali, per l’attuazione di una integrazione reale e per l’operatività delle case di comunità».

A CASA CON CURA: IL PROGETTO PILOTA

«Come abbiamo visto nel progetto pilota “A casa con cura” – ha infine concluso Petrolati -, presentato dall’assessore alle Politiche sociali Barbara Funari e con la Asl Rm1, finanziato con fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza. Si tratta di un esempio di impegno congiunto tra Comune e Regione per assicurare le dimissione protetta dall’ospedale ai pazienti ultrasessantacinquenni. Un modello che auspichiamo il prima possibile di vedere diffuso in modo omogeneo in tutto il territorio cittadino».

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