SOCIETÀ, povertà. Diritto al cibo: priorità per un sistema alimentare equo e sostenibile

Secondo una stima elaborata da Coldiretti, ogni anno in Italia si sprecano 1,8 miliardi di chili di cibo

Roma, 22 ottobre 2024 – «Il diritto al cibo e la costruzione di un sistema alimentare più equo e sostenibile sono temi centrali dell’agenda politica a tutti i livelli istituzionali. Riguarda non solo le aree più vulnerabili del mondo, ma anche l’Europa e l’Italia, dove milioni di persone non riescono ad accedere a un’alimentazione sana e adeguata. Oggi più che mai, è urgente combattere lo spreco alimentare che, secondo Coldiretti, vede nelle case italiane quasi 1,8 miliardi di chili di cibo gettati via ogni anno. Non possiamo accettare che, in un mondo in cui tante famiglie faticano ad alimentarsi, il cibo venga sprecato in queste proporzioni».

DIRITTO AL CIBO

Lo ha affermato ieri la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli nel corso del suo intervento svolto presso la Sala del Carroccio in Campidoglio in occasione della presentazione dell’Iniziativa dei Cittadini europei (ECI) sul Diritto al cibo, evento promosso dalle fondazioni Pistoletto e Mater di Ginevra, inserito nel programma delle celebrazioni del ventesimo anniversario delle linee guida della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, sul diritto al cibo.

MODELLI DI SOSTENIBILITÀ ALIMENTARE

«Roma – ha proseguito la Celli -, con la sua lunga tradizione agricola e l’impegno dell’Assemblea capitolina attraverso l’istituzione del Consiglio del Cibo, dimostra di voler essere un modello di sostenibilità alimentare. Questo organismo riunisce istituzioni, aziende agricole, associazioni e cittadini per affrontare insieme le sfide legate all’accesso equo al cibo e alla riduzione degli sprechi. Solo lavorando in rete e in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, come il traguardo «Zero Hunger», possiamo garantire un accesso più giusto e inclusivo al cibo per tutti. Ringrazio la Fondazione Pistoletto e la Fondazione Mater di Ginevra per il loro prezioso contributo».

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