Wunderkammer è una collettiva che presenta le opere di Carlos Atoche (fondatore dello spazio espositivo romano) insieme a quelle di altri tre artisti peruviani: Camila Figallo, Jhoel Mamani e Hugo Salazar Chuquimango.
WUNDERKAMMER
C’erano una volta le Wunderkammer, cioè le stanze delle meraviglie, sfoggio di sovrani d’Europa e studioli dei più importanti umanisti del Rinascimento, poi arricchite dalle grandiosità barocche del Seicento e dalle novità scientifiche dell’Età dei Lumi. Ritenute una sorta di musei ante litteram, sancirono un nuovo modo di collezionare, accostando opere d’arte tradizionali a pezzi rari e oggetti esotici, naturalia et artificialia, appunto.
Figallo Nigredo (2024); olio su tela, 1,40×80 cm
ARTISTI PERUVIANI
Le opere in mostra, realizzate da artisti ispirati alla concezione delle stanze delle meraviglie, celano simboli e ogni tipo di curiosità, fondendo la saggezza ancestrale del Perù con il patrimonio europeo e i propri immaginari. Un altro punto di contatto tra i quattro artisti è il ricorso alla pittura figurativa come rappresentazione di una dimensione universale e astorica, una surrealtà, che può essere generata dalla fusione di sogno e veglia o dalla riscoperta della immaginazione dei bambini.
Atoche
UNO SGUARDO SURREALISTA
E poi il fantastico, l’irrazionale, il meraviglioso, l’enigmatico e l’onirico che, come intendeva André Breton per il surrealismo, servono a infrangere gli schemi precostituiti e a liberare l’uomo, in quanto “animale sociale”, dalle costrizioni imposte dalla società. Le stanze delle curiosità che un tempo erano porte verso l’ignoto sono ora re-immaginate come spazi di esplorazione e conoscenza, dove ogni elemento rivela un frammento del mondo dell’artista.
Mamani
DIMENSIONE ONIRICA
Nelle opere di Hugo Salazar Chuquimango emerge l’influenza della dimensione onirica. Figure umane, spesso nude e di forte carica erotica, uccelli, pesci e teschi riemergono dall’inconscio come un mondo primordiale generatosi al di là del visibile o come un semplice pezzetto dell’immaginazione dell’artista. È una pittura veggente rivelatrice di simboli e antichi codici. L’influenza del linguaggio surrealista si individua nelle opere Jhoel Mamani, dove troviamo ambientazioni irreali, simboli onirici ed elementi alchemici.
Hugo Salazar Chuquimango
UN MONDO ATEMPORALE
È un mondo atemporale popolato da misteriose figure femminili zoomorfe e animali antropomorfi, da foreste lussureggianti e da paesaggi sospesi di città pietrificate. Carlos Atoche, invece, con una sensibilità «infantile» e «primitiva» rielabora le mitologie andine in ambientazioni sottomarine, in una sorta di archeologia ritrovata: antichi guerrieri, mostri marini, pesci multicolori e divinità preincaiche si inseriscono sulle superfici delle tele dialogando con elementi provenienti dall’arte classica, dalle antiche culture sudamericane e dalle forme morbide e arrotondate dei Maestri dell’arte italiana.
Figallo Albedo, medidas varias (polittico) (2024); olio su tela e legno
RIEMERGONO PAURE, OSSESSIVAMENTE
Nelle opere di Camila Figallo vengono dissotterrate in maniera ossessiva paure, desideri, conflitti, autocensure e pulsioni che si manifestano nella complessa relazione tra predatore e preda. L’artista è solita inserire i personaggi, quasi sempre femminili, all’interno di sovraccarichi ambienti domestici, potremmo dire barocchi, o all’interno di paesaggi selvaggi abitati da fauna bellicosa. Lo spirito primitivo guida così il magico potere della figurazione nella continua danza tra vita e morte.
INFO
Direttrice Studio Quipu: Emanuela Robustelli;
curatrice della mostra: Simona Pandolfi;
apertura al pubblico degli spazi espositivi: dal martedì al sabato dalle ore 15:00 alle ore 19:30;
+393713715487