ARTE, esposizioni. La pietra si fa cera: metamorfosi di Stefano Cescon al Gaggenau di Roma

Gaggenau e Cramum portano per la prima volta nella capitale italiana l'arte di Stefano Cescon, uno dei promettenti talenti italiani. Dopo il successo delle mostre milanesi "Terra!" e "Ritmo", la mostra curata da Sabino Maria Frassà sarà aperta al pubblico fino al 20 dicembre 2024 presso il Gaggenau DesignElementi. Protagonisti di essa gli inediti quadri scultura nei quali l'artista combina la cera, sua materia d'elezione, con lapislazzuli e travertino, dunque la pietra simbolo della storia di Roma

«Metamorfosi – afferma il curatore della mostra Stefano Maria Frassà – è un viaggio tra fluidi istanti infiniti e nuovi miti contemporanei, che apre le porte a una nuova dimensione della pittura, in cui il classico si fonde con il pensiero alchemico, trasformando l’incertezza tra solido e liquido in pura poesia visiva. Le opere di Cescon rappresentano così una metamorfosi al contrario, dove la pietra si fa cera per raccontare la bellezza e la fragilità dell’esistenza umana».

FUSIONE DI CERA E INERTI

A due anni dalla mostra milanese Terra! e dopo il successo della personale a Palazzo Morando di Milano, Gaggenau e Cramum portano per la prima volta a Roma l’evoluzione artistica di Stefano Cescon, uno dei più promettenti talenti dell’arte italiana. Dal 30 settembre al 20 dicembre 2024, il Gaggenau DesignElementi di Roma ospita Metamorfosi, un percorso espositivo nel quale l’artista sperimenta per la prima volta l’unione della cera, suo materiale d’elezione, con i lapislazzuli e il travertino, pietra simbolo di Roma e della nostra Storia. Le opere in mostra incarnano ciò che il curatore Frassà definisce «metamorfosi al contrario, fluidi istanti infiniti, in cui la pietra che si fa cera diventa metafora dell’esistenza umana. Stefano Cescon dà forma e volume a una nuova pittura in grado di esplorare e raccontare in modo rivoluzionario l’armonia e la bellezza insita nella complessità e nella fragilità umana. E così i nuovi miti narrati da Cescon sono fatti di dubbi e realtà, di eroi di tutti i giorni che non possono che combattere per resistere e travalicare i confini della materia e del tempo». L’artista stesso, del resto, afferma che «il senso di ambiguità e dubbio tra i due stati della materia, solido e liquido, è il fulcro della mia ricerca. Esso pervade una dimensione classica, quasi mitologica, per approdare a un enigmatico approccio alchemico che mi affascina da sempre».

ECCELLENZA E BELLEZZA

Con questa mostra Gaggenau conferma il suo impegno a ricercare e dare spazio al punto di incontro tra eccellenza e bellezza. «Noi di Gaggenau siamo onorati di ospitare le ultime creazioni di Stefano Cescon. Un artista – sottolinea Mistral Accorsi, brand manager del Gruppo -, il cui lavoro richiama fortemente quell’equilibrio estetico ricercato attraverso un pensiero sofisticato, un sapere artigianale e la costante tensione verso l’eccellenza; valori che condividiamo e che definiscono la nostra storia sin dal 1683. Al pari di quanto fatto con il nuovo piano cottura Essential Induction, Cescon, partendo dalla tradizione e dal passato, ha sviluppato una pratica artistica unica e innovativa, capace di donare alla materia tangibile la forza dell’invisibile. In Metamorfosi, grazie alla curatela attenta e raffinata di Frassà, queste opere d’arte si fondono perfettamente con gli elementi di design di Gaggenau, creando un percorso visivo ed emotivo straordinario che non può che riempirci di meraviglia e farci riflettere. Ciò che vediamo va così ben oltre l’apparenza: un quadro in cera e pietra o un elemento di design della nostra cucina diventano infatti l’espressione di una filosofia e di una visione dell’esistenza come viaggio verso una vita migliore, attraverso l’esperienza quotidiana di una bellezza che nasce dalla materia trasformata in pensiero».

IL FASCINO INTERDETTO

Il punto di partenza concettuale della mostra è la massima latina Nitimur in vetitum semper cupimusque negata (Tendiamo sempre a ciò che è proibito e desideriamo ciò che ci è negato), espressione del fascino dell’interdetto, una tensione universale che Cescon trasforma in un processo artistico. Cescon sovverte l’immaginario classico, dove la pietra rappresenta l’eternità, portando la cera, fragile ed effimera, a fondersi con il travertino per creare “lastre” che sfidano la percezione. Le sue sono metamorfosi al contrario, in cui la materia si trasforma in forme che invitano a oltrepassare i rassicuranti confini dell’arte tradizionale. Nulla è ciò che sembra: al di là della bellezza estetica, c’è un profondo concetto e un approccio rivoluzionario che ridefinisce i limiti della pittura come metafora dell’esistenza.

OLTRE I LIMITI

Parlare di Stefano Cescon e della sua ricerca «oltre i limiti» significa approfondire una tecnica distintiva e innovativa, sostenuta da Gaggenau e Cramum fin dal 2022, anno in cui hanno promosso a Milano la sua prima mostra personale, “Terra!”. Un tecnica che gli consente di riflettere con la materia e il colore sulla complessità del tempo e la tensione tra il controllo e l’imprevedibilità del processo creativo. Cescon ha sviluppato un processo creativo unico che combina pigmenti, cera d’api e lapislazzuli, oggi pietra, collocandosi tra pittura e scultura, con la stratificazione come elemento centrale. Dopo aver abbandonato la paraffina, la cera è la costante, la sua cifra stilistica più pura e naturale, ispirata alla tradizione scultorea della fusione in bronzo. Dopo le mostre milanesi Cescon ha continuato a sperimentare, introducendo l’impiego di casseforme di vetro per ottenere un maggiore controllo sui materiali, con toni più netti e una stratificazione materica ancora più evidente.

METAMORFOSI

In “Metamorfosi” l’artista introduce in tutta la sua potenza la pietra come nuova variabile nella sua ricerca tecnica ed espressiva. Questo sviluppo è iniziato diversi anni fa con l’utilizzo del lapislazzulo, una roccia proveniente dall’Afghanistan, nel tentativo di raggiungere il blu ideale. Le opere della serie “Oltremare” del 2022 nascevano infatti da questa sperimentazione, con un titolo che richiamava esplicitamente l’antico nome del lapislazzulo, una pietra blu importata dai paesi oltre il Mar Mediterraneo. Il lapislazzulo, carico di riferimenti all’arte sacra, viene ancora oggi mescolato dall’artista con la cera, creando un dialogo tra simbolismo e contemporaneità.

GRADIENTI CROMATICI

D’altronde, illustra Frassà, «il processo creativo di Cescon si configura come un tentativo di far dialogare gradienti cromatici con un’idea di scansione temporale, dove l’opera diventa un istante fluido e perpetuo, un processo co-generativo soggetto al tempo e alla sua trasformazione. La fusione di roccia e tempo ha spinto l’artista a utilizzare una roccia dal forte valore simbolico e iconico come il travertino. Questa roccia rappresenta la romanità per come noi la vediamo oggi, nella sua scansione e dimensione archeologica: non è un caso che il travertino della storica Cava del Barco sia stato impiegato per la costruzione anche del Colosseo. “In questi lavori. L’artista ha così trasformato la pietra in cera, combinando il travertino con il suo “amato” blu oltremare. Il risultato è una fusione reale oltre che concettuale di pittura e scultura, di storia e materia, che riesce a esplorare l’essenza stessa della pittura e della rappresentazione della realtà. La cera che si fa pietra diventa così metafora stessa dell’esistenza umana, che l’arte non può che raccontare».

STEFANO CESCON

Stefano Cescon è un artista nato a Pordenone nel 1989, vive e lavora tra Venezia e Conegliano. Ha conseguito il Diploma di I livello in Arti Visive, specializzazione in Pittura nell’anno accademico 2012/2013 presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Si è laureato con lode in Arti Visive, specializzazione in Decorazione nell’Anno Accademico 2018/19 presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia (I) e ha svolto numerose residenze d’artista in Italia e all’estero, tra cui quella al Künstlerhaus Salzburg. Dopo aver vinto il Premio Cramum nel 2021 gli sono state dedicate numerose mostre personali tra Milano, Roma e Venezia.

INFO

Metamorfosi, di Stefano Cescon; esposizione a cura di Sabino Maria Frassà;

dal 30 settembre al 20 dicembre 2024 presso Gaggenau DesignElementi, in Lungotevere de’ Cenci, 4 Roma; orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:30 alle ore 13:00 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00;

visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico

gaggenau.roma@designelementi.it

+390639743229,

+393711733120

GAGGENAU

Gaggenau produce elettrodomestici professionali di altissima qualità ed è al contempo simbolo di innovazione tecnologica e design Made in Germany. L’azienda, la cui origine risale al 1683, rivoluziona l’universo degli elettrodomestici portando caratteristiche professionali nelle case di chi ricerca la differenza, anche nella cucina privata. Il successo delle sue soluzioni si fonda su una forte componente artigianale della manifattura e su un design senza tempo dalle forme pure e lineari, associati a un’elevata funzionalità e avanguardia tecnologica. Dal 1995 Gaggenau fa parte del gruppo BSH Hausgeräte GmbH, con sede centrale a Monaco, in Germania, ed è presente in più di cinquanta Paesi in tutto il mondo con venticinque flagship showroom nelle principali città, tra cui quelle di Milano e Roma inaugurati in collaborazione con il partner DesignElementi rispettivamente nel 2018 e nel 2020.

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CRAMUM

Cramum è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perché significa “crema”, la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Cramum promuove attivamente mostre e progetti culturali volti a valorizzare Maestri dell’arte contemporanea non ancora noti al grande pubblico, sebbene affermati nel mondo dell’arte. Dal 2014, sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, Cramum intraprende con successo un piano di sviluppo di progetti di Corporate Social Responsibility in ambito artistico, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana nel 2015.

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DESIGNELEMENTI 

Dal 2003 DesignElementi è distributore esclusivo di Gaggenau, il marchio luxury dell’incasso del Gruppo BSH Elettrodomestici S.p.A. Opera come gruppo organizzato in due strutture sinergiche con 5 spazi espositivi: DesignElementi Milano segue Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre DesignElementi Marche si occupa della distribuzione per Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Romagna e Molise. Nel corso degli anni l’offerta commerciale è stata arricchita da partnership con esclusivi brand del mondo ambiente cucina e da un ventaglio di servizi che DesignElementi offre ai propri clienti: consulenza a 360 gradi, eventi culturali, showcooking, corsi di formazione e corsi di cucina.

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