L’atteso debutto dell’Autunno Fiesolano, i nuovi attori toscani, il cinema d’essai e la contaminazione di generi: a due anni dall’inaugurazione, il Teatro di Fiesole si conferma punto fermo di un’offerta culturale mai scontata e apprezzata dal pubblico. Angelo Branduardi, Paolo Nori, Silvia Gallerano, Moreno “Il Biondo”, Federico Mecozzi, Remo Anzovino, Massimiliano Cividati e Sergio Maifredi, Mimmo Cuticchio, Alessandro Riccio e Claudia Allodi, Gianmaria Vassallo, Guido Catalano, Claudia Bombardella sono solo alcuni artisti attesi da settembre 2024 sul palco del Teatro di Fiesole.
RYUCHI SAKAMOTO OPUS
Venerdì 13 settembre doppio appuntamento, alle ore 18:30 e alle ore 21:00, con “Ryuichi Sakamoto Opus”, film-testamento del compositore e musicista giapponese scomparso (in collaborazione con Estate Fiesolana). Tra musica e settima arte anche “Fela – Il mio Dio Vivente”, omaggio al Black President dell’afrobeat Fela Kuti, venerdì 4 ottobre alla presenza del figlio Seun Kuti. Tra i film in arrivo, ricordiamo “La vita accanto” (19/20 settembre), “L’Innocenza” (26/27 settembre), “Limonov” (2/3 ottobre), “Campo di Battaglia” (10/11 ottobre), “Il maestro che promise il mare” (18/19 ottobre). Una programmazione di qualità premiata dal pubblico, come dimostrano i dati delle passate stagioni, con oltre 100 titoli e ottime presenze in sala.
CINEMA E TEATRO
Vulcanico attore e regista fiorentino, Alessandro Riccio conferma il suo rapporto stretto con il Teatro di Fiesole: debutta su questo palco, mercoledì 25 settembre, “Dove sta la bellezza?”, il nuovo spettacolo dedicato al personaggio del professor Cordella. Da martedì 22 a domenica 27 ottobre ancora Alessandro Riccio, insieme a Claudia Allodi, con il rodatissimo “La meccanica dell’amore”. Riccio protagonista, insieme a un grande cast, anche degli spettacoli natalizi a cavallo tra 2024 e 2025, con un’altra prima, “Incompiuti”. Maestro del canto e dell’Opera dei Pupi, Mimmo Cuticchio, con la compagnia Figli d’arte Cuticchio, porta in scena sabato 28 settembre lo spettacolo “L’infanzia di Orlando”: le avventure fanciullesche del primo paladino di Carlo Magno. Leggenda vuole che sin dalla tenera età, nonostante la lontananza dal padre Milone, abbia fatto vedere di che stoffa era fatto (ingresso libero fino a esaurimento posti).
EVENTI FIESOLANI
Dal 31 ottobre al 16 novembre debutta l’Autunno Fiesolano, nuovo festival che, insieme alla Primavera Fiesolana, si propone come estensione fisica e temporale dell’Estate Fiesolana, il più antico festival all’aperto d’Italia, creando un continuum nell’offerta culturale di Fiesole. Taglia il nastro mercoledì 31 ottobre Angelo Branduardi con “Confessioni di un malandrino”: insieme al polistrumentista Fabio Valdemarin, Branduardi presenta una versione particolare dei suoi brani più celebri, tracce dal progetto “Futuro antico” e composizioni meno eseguite ma non per questo meno amate.
LA MUSICA
Violinista e polistrumentista, da oltre due lustri al fianco di Ludovico Einaudi e di altri importanti artisti, Federico Mecozzi compone e interpreta la musica senza distinzione o etichette, passando dal pop al minimalismo, alla musica tradizionale bretone, irlandese e scozzese. Sabato 2 novembre è ospite dell’Autunno Fiesolano a capo del suo quartetto, per farci ascoltare brani dai suoi album “Awakening” e “Inwards” (2022), ma anche rivisitazioni di altri autori. Martedì 5 novembre si rinnova la collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole, che nell’occasione presenta il concerto del suo Jazz Ensemble. L’evoluzione della musica da balera, la rilettura di una musica folclorica che allarga gli orizzonti del liscio: “Romagna 2.0” è l’album manifesto che Moreno “il Biondo” Conficconi (clarinettista solare e appassionato, a lungo leader dell’’Orchestra di Raoul Casadei e co-fondatore degli Extraliscio) presenta mercoledì 6 novembre insieme agli E-Wired Empathy, super band composta nomi noti della world music, del pop, del rock e della musica d’autore.
READING E SPETTACOLO
E ancora, giovedì 7 novembre il reading spettacolo “A cosa servono i russi” dello scrittore, saggista e traduttore Paolo Nori. Un monologo su immagini e musica per comprendere l’influenza dei grandi autori russi nel ventunesimo secolo e perché li leggiamo ancora. Le musiche sono di Modest Musorgskij, le voci originali di Lev Tolstoj, Anna Achmátova e Iosif Brodskij e le immagini di Claudio Sforza. Un capolavoro del cinema muto, presentato in versione restaurata, con la colonna sonora composta ed eseguita dal vivo da uno dei pianisti più creativi della scena contemporanea. Con “Diario di una donna perduta” Georg Wilhelm Pabst torna a nuova vita insieme alle musiche di Remo Anzovino, sabato 9 novembre sempre al Teatro di Fiesole per l’Autunno Fiesolano. Domenica 10 novembre sarà la volta di “Papaveri rossi”, progetto teatrale ideato e diretto da Sergio Maifredi e interpretato da Massimiliano Cividati: il viaggio dalla Siberia all’Italia del Generale Anders, dei suoi soldati e della più grande compagnia teatrale itinerante della Seconda guerra mondiale. La storia del Secondo corpo d’armata polacco che combatté a Montecassino, aprendo la strada agli Alleati verso la liberazione d’Italia. Un popolo in fuga dai gulag della Siberia che nella cultura trovò l’arma più potente.
INFRANTI I CONFINI DEL TEATRO
Non su Bukowski, bensì con Bukowski: lunedì 11 novembre 2024 Guido Catalano presenta lo spettacolo teatrale “Catalano vs Bukowski”: poesie, racconti, lettere, diari. Un viaggio nel mondo di uno scrittore che, malgrado le difficoltà della vita, ha rivoluzionato l’universo della poesia americana e mondiale. Catalano, poeta e scrittore nato il giorno della pubblicazione di “Post Office”, ci mette anche qualcosa di suo, con tutta l’umiltà del caso. Uno spettacolo che ha infranto i confini del teatro e che viene accolto quasi fosse un concerto rock. Premiato al Fringe Festival di Edimburgo, acclamato dall’Europa al Brasile, dall’Australia al Nord America, “La merda” celebra il decimo anniversario del suo live tour. Attesissima la tappa fiesolana di Silvia Gallerano, giovedì 14 novembre. Autunno Fiesolano si chiuderà sabato 16 novembre con il concerto del Trio di Claudia Bombardella. Quasi un ritorno alle origini, per questa straordinaria polistrumentista, cantante e ricercatrice formatasi alla Scuola di Musica di Fiesole, dove ha in seguito insegnato, che con “Memoria degli alberi” propone un viaggio tra le radici del mondo che si intrecciano e lasciano emergere le memorie: «Dalle antiche tradizioni a pensieri più attuali, per lasciare poi andare tutto ciò che non serve affinché si rinnovi il vivere e il sorridere alla vita».
RIPRESA DELLA STAGIONE IN NOVEMBRE
La stagione del Teatro di Fiesole riprende mercoledì 27 novembre con lo spettacolo “Danze contro le violenze” della Lyric Dance Company, coreografie di Alberto Canestro. Nei panni del corniciaio Puccio Canacci, l’attore Gianmaria Vassallo ci porta ai tempi del Rinascimento: lo spettacolo “Chiacchiericci” di venerdì 29 novembre è un concentrato di storie intime e vicende private dei grandi personaggi di quel tempo, gli scherzi architettati dal Brunelleschi, le situazioni piccanti in cui si trovò Leonardo Da Vinci, vizi e lussurie del Botticelli. E ancora, per i più piccoli e non solo, tre domeniche pomeriggio (20 ottobre, 17 novembre e 8 dicembre) insieme ai Pupi di Stac, con le loro marionette senza fili: una magia che intreccia teatro di figura e musica, coinvolgimento del pubblico e vivacità della narrazione. Tra le anticipazioni del 2025 impossibile non citare “Rumori fuori scena”, irresistibile e pluripremiata commedia inglese, dal 16 gennaio al 9 febbraio sempre al Teatro Fiesole. Uno spettacolo che ha fatto divertire milioni di spettatori e che guida la classifica delle commedie più rappresentate al mondo: un ritmo inarrestabile che porta lo spettatore a ridere fino alle lacrime. Da giovedì 23 a domenica 26 gennaio spettacolo in abbonamento nella stagione teatrale 2024-25 del Teatro Verdi di Firenze.
AUTUNNO FIESOLANO
«Dopo il debutto della Primavera Fiesolana, siamo alla prima edizione dell’Autunno Fiesolano – illustra il responsabile del teatro, Claudio Bertini –, un festival e non una rassegna, ci tengo a dirlo, cioè un cartellone che si dipana quasi giorno dopo giorno, per oltre due settimane. Il fil rouge con l’Estate Fiesolana è cercato e voluto: gli artisti e gli spettacoli, preferiamo andarli a cercare, piuttosto che “accogliere” d’emblée le proposte delle varie agenzie, come molte altre strutture. A due anni dall’inaugurazione, il teatro sta assumendo l’identità che volevamo e ci piace che sia diventato uno dei palchi privilegiati dalla nuova generazione di attori, registi ed etoile toscani. Non ultimo, il cinema. Qualcosa che a Fiesole mancava da decenni, una scommessa vinta anche senza blockbuster». Autunno Fiesolano è realizzato con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze. Il Teatro di Fiesole è nato ed opera grazie al sostegno di Dorin, Banca Cambiano 1884 S.p.A., Unicoop Firenze, Stefano Ricci e Ludovico Martelli. Info, programma e prevendite sul sito www.teatrodifiesole.it. Biglietti disponibili anche su www.ticketone.it (892101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita, +39055210804). Per chi viene in auto, si consigliano i parcheggi di piazza del Mercato (a pagamento) e di via delle Mura Etrusche (gratuito, a meno cinque minuti a piedi dal teatro).
PROGRAMMA E SCHEDE DEGLI SPETTACOLI
Teatro (prima nazionale)
Mercoledì 25 settembre 2024 alle ore 21:00
ALESSANDRO RICCIO
Dove sta la bellezza? Vademecum per viver sazi e sorridenti: testo e regia Alessandro Riccio; luci Lorenzo Girolami; costumi Daniela Ortolani; assistente alla regia Amina Contin. Torna il professor Cordella, personaggio nato dalla vulcanica mente dell’attore e regista fiorentino Alessandro Riccio. “Dove sta la bellezza?” è la terza conferenza spettacolo per il professore che sa ammaliare con parole e ragionamenti. In un mondo surclassato dalle informazioni, dagli stimoli e dalla velocità, perdersi è facilissimo. Ed ecco che la Guida, il Maestro, diventano figure necessarie per accompagnarci nel labirinto della caotica contemporaneità. Questa terza conferenza verterà sulla bellezza, un tema gigantesco che è stato croce e delizia di ogni epoca. Perché qualcosa ci sembra bello? Perché i canoni di bellezza mutano nel tempo? Queste sono solo alcune delle incalzanti domande a cui il professore cercherà di rispondere con la sua placidità da uomo razionale. Con il suo carisma da professore universitario, il trascinante entusiasmo dell’uomo che ama lo studio, con la cervellotica pignoleria del topo da biblioteca il professor Cordella racconterà, spiegherà, illustrerà al pubblico “dove sta la bellezza” attraverso aneddoti, teoremi, schemi algebrici e performance inusuali e trascinanti. Alessandro Riccio si lancia in una serie di serate all’insegna della cultura e del divertimento, seguendo la moda delle lezioni spettacolo in voga in questi ultimi anni, ispirato dalle figure trascinatrici di Barbero, Galimberti, Daverio, Eco per creare nuovamente una serie di spettacoli “inaspettati”. Nella sua trentennale carriera, Riccio ha abituato il suo pubblico a non abituarsi, che “l’abitudine è nemica della creatività”, ci istruirebbe subito il nostro professore, nuova creatura nata dalla vulcanica mente dell’attore e regista fiorentino che dopo aver dato vita a Bruna, al vecchio Orlando, e a decine di altri personaggi, si cimenta nel plasmare un nuovo, strano, affascinante carattere.
Per chi lo desidera: package spettacolo e aperitivo.
Teatro di figura
Sabato 28 settembre 2024 alle ore 21, ingresso gratuito fino a esaurimento posti
MIMMO CUTICCHIO – FIGLI D’ARTE CUTICCHIO
L’infanzia di Orlando. Maestro del cunto e dell’Opera dei Pupi, Mimmo Cuticchio, con la compagnia Figli d’arte Cuticchio, porta in scena lo spettacolo “L’infanzia di Orlando”: il mito del grande eroe invincibile di Orlando non si limita alla sua maggiore età, quando, come primo paladino di Carlo Magno, compirà le gesta più mirabolanti. La leggenda vuole che sin dalla più tenera età, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, abbia fatto vedere di che stoffa era fatto. Lo spettacolo vuole sintetizzare le infinite avventure di Orlando bambino. Nato in una grotta vicino Sutri, è vissuto per sette anni con la madre Berta in mezzo ai boschi, senza conoscere i banchi di scuola. Infatti andando a raccogliere erbe per portare un po’ di cibo alla madre, uccide un serpente credendolo pesce. Berta, essendo sorella di Carlo Magno ed essendo stata bandita dal territorio cristiano, quando per amore di Milone fuggì da Parigi, ha paura che il figlio possa svelare a qualcuno le sue origini; ma Orlandino è vivace e curioso e per vendere formaggi e ricotta si sposta fino alla cittadina di Sutri. Presto fa amicizia con un gruppo di giovani popolani che lo invitano a partecipare ad una giostra che ci sarà tra i figli dei poveri e i figli dei nobili. Orlandino si distingue subito, vince tutti, finanche Oliviero, figlio del governatore Rainiere. Il destino vuole che Carlo Magno, dopo la sua incoronazione a Roma, si fermi alcuni giorni nella cittadina di Sutri. Orlandino non perde l’occasione e riesce con l’astuzia a penetrare nel palazzo. Gano di Magonza lo vuole fare arrestare ma Carlo Magno, innamoratosi della sua scaltrezza, vuole sapere di chi è figlio e lo fa seguire da due suoi paladini che scoprono la verità. Carlo incontra la sorella ed il nipote Orlandino, tutti partono per Parigi.
Teatro di figura
Domenica 20 ottobre 2024 alle ore 16:00
PUPI DI STAC
Cappuccetto rosso. Il Lupo ha trovato per terra un libro, è un po’ sciupato ma si può leggere; peccato, però, manca l’ultima pagina… Stimolato dal contenuto della fiaba, di cui non sa il finale, il bestione si mette sulle tracce di una bambina che sta andando proprio dalla nonna ammalata. L’anziano zio della piccola, avvertito dal pubblico, raggiunge il lupo e lo bastona. Ma la bestia rinviene e riprende il cammino. E’ allora Gigino, garzone di fattoria nella singolare famiglia contadina, che intrattiene il Lupo con una buffa storiella per fargli perdere tempo, ma invano. L’ignara ragazzina arriva dalla nonna, ma viene ingoiata in un boccone. Il vecchio zio Tonio sopraggiunge, apre la pancia del lupo dormiente e salva nonna e bambina per l’allegro finale.
Teatro
Da martedì 22 a domenica 27 ottobre 2024 alle ore 20:45 (domenica 27 alle ore 16:45)
ALESSANDRO RICCIO e CLAUDIA ALLODI
La meccanica dell’amore: testo e regia Alessandro Riccio; luci Lorenzo Girolami; costumi Daniela Ortolani; responsabile di produzione Amina Contin. Torna uno degli spettacoli più amati dal pubblico del Riccio. Nato nel 2013, si ripresenta a noi con rinnovata attualità, esplorando in modo delicato e divertente lo scontro fra uomo e tecnologia. Orlando è un anziano signore schivo, abituato a vivere in modo disordinato che è costretto a prendere in casa, pena il trasferimento in un ospizio, una donna robot per aiutarlo nelle faccende casalinghe. Si trova così ad affrontare una serie di problematiche, prima di tutto tecnologiche, con quella che risulta essere una colf tutt’altro che ordinaria. Due mondi lontanissimi si incontrano: la testardaggine dell’anzianità con la mancanza di elasticità della macchina. Si alternano perciò situazioni paradossali e comiche a momenti di poesia colorata di solitudine.
Musica (Inaugurazione Autunno Fiesolano)
Mercoledì 31 ottobre 2024 alle ore 21:00
ANGELO BRANDUARDI
Confessioni di un malandrino, con Fabio Valdemarin. Con “Confessioni di un malandrino”, Angelo Branduardi, presenta una versione particolare dei suoi brani più celebri, in duo col polistrumentista Fabio Valdemarin, suo compagno di viaggio da ormai molti anni. L’esibizione si basa sul violino e la chitarra di Angelo e sulla “piccola orchestra” di Fabio che, oltre al pianoforte a coda, suonerà chitarre e fisarmonica. Verranno eseguiti brani che si rifanno alla musica del periodo classico più arcaico e che fanno parte della raccolta “Futuro antico” che conta ben otto episodi. Non mancheranno i brani più celebri legati alla carriera di Angelo ma accanto a questi si potranno riascoltare alcune delle sue composizioni più rare, meno eseguite ma non per questo dimenticate o meno amate. La sua autobiografia “Confessioni di un malandrino” è stata pubblicata da La Nave di Teseo.
Musica (Autunno Fiesolano)
Sabato 2 novembre 2024 alle ore 21:00
FEDERICO MECOZZI QUARTETTO
Violinista e polistrumentista, da oltre due lustri al fianco di Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi compone e interpreta la musica senza distinzione o etichette, passando dal pop, al minimalismo, alla musica tradizionale bretone, irlandese e scozzese. Dopo molteplici collaborazioni – oltre a Einaudi, Pacifico, Branduardi, Blonde Redhead, Remo Anzovino, Andrea Mingardi, I Ministri… – ha pubblicato il proprio esordio discografico “Awakening”, un viaggio sonoro che racchiude esperienze accumulate in anni di attività, intrecciando sonorità pop, etniche, classiche ed elettroniche. Mecozzi propone un concerto che attraversa diversi brani dei suoi due album da solista, “Awakening” (2019) e “Inwards” (2022), ma anche alcune rivisitazioni di autori universalmente significativi. Il tutto nella chiave originale che contraddistingue la sua musica, un intreccio costante di sonorità che transitano tra classica contemporanea, folk, elettronica, world music, dove a momenti più distesi ed introspettivi si alternano crescite dinamiche e ritmi ostinati che richiamano a tratti antiche ballate popolari del nord Europa, altre volte movimenti tribali mediorientali, altre ancora ritmi ballabili più moderni, una declinazione raffinata e colta di questa Notte Rosa dedicata al ballo.
Musica (Autunno Fiesolano)
Martedì 5 novembre 2024 alle ore 21:00
Ensemble Jazz della Scuola di Musica di Fiesole
Musica (Autunno Fiesolano)
Mercoledì 6 novembre 2024 alle ore 21:00
MORENO «IL BIONDO» CONFICCONI E-WIRED EMPATHY
Romagna 2.0. Moreno “il Biondo” Conficconi è un musicista solare ed appassionato che ha iniziato la sua carriera con diverse formazioni di musica da ballo prima di approdare all’Orchestra di Raoul Casadei, della quale diviene leader sul palco, negli anni Novanta. Con l’orchestra realizza “La Terra dei Cachi” e varie collaborazioni nazionali ed internazionali, Gloria Gaynor, Tito Puente, quindi nel 2014 fonda assieme a Mirco Mariani gli Extraliscio con i quali realizza la sigla del Giro d’Italia 2020, diversi film, premio Siae a Venezia per “Extraliscio-Punk da Balera” diretto da Elisabetta Sgarbi e partecipa al festival di Sanremo 2021 con “Bianca Luce Nera” interpretata assieme a Davide Toffolo. Elemento centrale nella rinascita della musica romagnola, nel 2024 pubblica “Romagna 2.0”,una ricerca ed evoluzione della musica della sua terra assieme a musicisti estranei al mondo del liscio quali Roberto Gualdi (PFM, Vecchioni, Dalla) alla batteria, Valerio Combass (Raf, Notte della Taranta, Aprés la Classe) al basso, Giovanni Amighetti (artisti Realworld) ai synths vintage, Luca Nobis (direttore didattico del CPM di Milano) alla chitarra: ovvero gli E-Wired Empathy. Il percorso intrapreso lo ha portato su palchi nazionali ed internazionali quale rappresentante della sua Regione nel percorso che indirizza questa musica quale patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, spesso assieme ad ospiti da Riccardo Tesi a Stefania Morciano della Notte della Taranta, da David Rhodes a Giulio Bianco del Canzoniere Grecanico Salentino, da Gasandji a Petit Solo Diabaté.
Reading spettacolo (Autunno Fiesolano)
Giovedì 7 novembre 2024 alle ore 21:00
PAOLO NORI
A cosa servono i russi. Lo scrittore, saggista e traduttore Paolo Nori porta in scena il suo reading teatrale. Un monologo, basato su immagini e musica per comprendere che potere hanno i grandi autori russi del passato sulle vite degli occidentali nel ventunesimo secolo e perché li leggiamo ancora. Le musiche sono di Modest Musorgskij, le voci originali di Lev Tolstoj, Anna Achmátova e Iosif Brodskij e le immagini di Claudio Sforza.
Musica e cinema (Autunno Fiesolano)
Sabato 9 novembre 2024 alle ore 21
REMO ANZOVINO (pianoforte)
Diario di una donna perduta (di Georg Wilhelm Pabst). Un capolavoro del cinema muto, presentato in versione restaurata, con la colonna sonora composta ed eseguita dal vivo da uno dei pianisti più creativi della scena contemporanea. “Diario di una donna perduta” torna a nuova vita insieme alle musiche di Remo Anzovino. Diretto da Georg Wilhelm Pabst nel 1929, “Diario di una donna perduta” vede protagonista Louise Brooks, prima vera stella del cinema e icona di stile, per il suo leggendario taglio a caschetto. Remo Anzovino ha realizzato la colonna sonora del film su commissione della Cineteca di Bologna, un connubio fortunatissimo (a cui è stata dedicata anche una tesi di laurea, al Dams di Bologna) per un musicista che la critica ha definito come il «nuovo vero erede della tradizione italiana nella musica da film». Compositore e pianista di Pordenone, Anzovino ha forgiato il suo stile attraverso l’esperienza maturata sin da giovanissimo nella musica per il cinema, per il teatro e per la pubblicità. Ha composto le musiche per oltre trenta pellicole del cinema muto, collaborando con cineteche, festival e rassegne internazionali. Tra i tanti titoli, impossibile non ricordare “Metropolis”, “Nosferatu” e “Tabù”, “The Cameraman”, “Navigator”, “Il gabinetto del dottor Caligari”.
Teatro (Autunno Fiesolano)
Domenica 10 novembre 2024 ore 21:00Teatro Pubblico Ligure
MASSIMILIANO CIVIDATI
Papaveri rossi
Il viaggio dalla Siberia all’Italia del Generale Anders, dei suoi soldati e della più grande compagnia teatrale itinerante della seconda guerra mondiale
Progetto e regia Sergio Maifredi
Musiche scritte e eseguite dal vivo da
Gennaro Scarpato percussioni
Andrea Zani pianoforte
Nell’80esimo anniversario della battaglia di Montecassino, debutta “Papaveri rossi” il nuovo spettacolo di Teatro Pubblico Ligure ideato e diretto da Sergio Maifredi con la consulenza storica di Krystyna Jaworska, interpretato da Massimiliano Cividati con i musicisti Andrea Zani e Gennaro Scarpato.
Fucili e mitragliatrici, ma anche libri di scuola, spettacoli teatrali, donne alla guida dei camion, bambini e soldati insieme. È la storia vera del Secondo Corpo d’Armata Polacco, guidato dal Generale Władysław Anders. «Il mio viaggio verso la Polonia – racconta Sergio Maifredi – è partito da Genova molti anni fa grazie all’amicizia con Pietro Marchesani che all’Università di Genova era direttore dell’Istituto di polonistica. Arrivato in Polonia per la prima volta nel 2005 per lavorare in teatro a Poznan, rimasi stupito del fatto che lì molte vie erano intitolate a Montecassino; nelle biblioteche, nelle librerie c’erano libri su Montecassino. Ma che c’entravano i Polacchi con Montecassino? Da questa domanda ho iniziato a studiare e a scoprire una storia, quella del Secondo Corpo d’armata del generale Anders che in Italia non si conosce o non si vuole raccontare. Per me ora è un onore che l’Istituto Adam Mickiewicz e il Ministero della Cultura e del Patrimonio della Polonia abbiano sostenuto questo mio progetto di portare in scena questa grande storia nell’ottantesimo anniversario di Montecassino che avrà il suo debutto nazionale a Milano e sarà poi a Roma nel giorno dell’indipendenza della Polonia. Sono felice che parta con l’anteprima nazionale proprio da Genova, dalla mia città e dal Teatro che considero il mio laboratorio culturale».
Il Secondo Corpo d’Armata Polacco viene costituito nella seconda parte del 1941 nella Russia centrale e all’inizio del 1942 si mette in marcia verso sud. È formato da circa 120.000 uomini, donne e bambini che erano rinchiusi nei gulag e nei campi di lavoro, ceduti da Stalin alla causa degli alleati senza preoccuparsi della fine che avrebbero fatto: la gran parte degli uomini costituirà l’esercito combattente al fianco di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina. Dopo la seconda guerra mondiale saranno chiamati “pellegrini della libertà”. Ma perché i polacchi erano rinchiusi nei gulag? Bisogna fare un passo indietro nella storia. Nel 1939, dopo il Patto Ribbentrop-Molotov, la Polonia viene invasa da nazisti e sovietici. I nazisti deportano gli oppositori nei campi di concentramento, i sovietici li imprigionano nei gulag. Nel giugno 1941, con il cambio di alleanze dell’Urss, sono in parte liberati ed è loro proposto di far parte di un esercito polacco dipendente dal governo di Londra. Anders viene chiamato a costituire l’esercito. Accetta, a patto di portare con sé anche le donne, i bambini e gli anziani: se fossero rimasti nei gulag sarebbero andati incontro a morte certa. Così nasce il 2° Corpo d’Armata Polacco. Il lungo cammino contempla anche lezioni scolastiche, concerti, teatro che viene definito “di servizio” perché il Generale sa che la resistenza passa attraverso la cultura. Tra i suoi più vicini collaboratori, vi erano intellettuali di prim’ordine come il capitano Józef Czapski, pittore e scrittore pacifista, nominato capo del Reparto cultura e stampa dell’armata, o come il soldato Gustaw Herling-Grudziński che non entra nell’ufficio propaganda scegliendo di combattere armi in pugno, futuro autore di “Un mondo a parte” sulla terribile esperienza dei gulag.
Attraversano Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Iran, Iraq, Siria, Libano, Palestina, Egitto. In Medio Oriente molti profughi e interi orfanotrofi, partono verso l’Africa, l’India, il Messico e la Nuova Zelanda dove sono allestiti per loro appositi campi e villaggi. Nel dicembre del 1943 la colonna arriva in Italia: “un frammento di Polonia libera”, così scrive Jadwiga Domańska, l’attrice alla direzione della compagnia teatrale dell’armata, che sbarca a Taranto. Il 18 maggio 1944 combattono a Montecassino e sfondano la linea Gustav: sconfiggono i tedeschi e aprono la strada agli alleati verso la liberazione di Roma e del resto dell’Italia. Chi sopravvive prosegue e combatte a Loreto e Bologna. Quando hanno deciso di seguire Anders, hanno accettato ogni rischio in nome della libertà della Polonia e dell’Europa. Da allora Montecassino fa parte della storia della Polonia. La battaglia fu combattuta in primavera, fra i monti e prati coperti dal verde e dai colori dei fiori. Fra i soldati c’erano poeti, scrittori, attori, musicisti, intellettuali democratici che si erano opposti ai totalitarismi e alla dittatura. Uno di loro, Feliks Konarski, la notte della battaglia finale tra il 17 e il 18 maggio 1944, sulle pendici della dell’Abbazia scrive “Papaveri rossi a Montecassino”, destinata a diventare la più popolare canzone di resistenza antinazista e antisovietica in Polonia, brano che crea una singolare eco con altri versi molto noti in Italia scritti da Fabrizio De André. Le musiche dello spettacolo “Papaveri rossi” sono eseguite dal vivo da Andrea Zani e Gennaro Scarpato, che oltre ad avere composto brani originali, eseguono un ragtime di Luckey Roberts (“The Music Box Rag”), alcuni brani di F. Chopin, compositore polacco, canzoni popolari russe e polacche (“Oci ciornie”, “Bog Sie Rodzi”), canzoni celebri dell’epoca (“Lili Marleen”), e naturalmente la canzone “Czerwone Maki na Monte Cassino” (“Papaveri rossi a Monte Cassino”). Della lunga colonna di Polonia democratica itinerante, molti muoiono di freddo, altri di tifo, altri sui campi di battaglia, dove ora sorgono cimiteri di soldati polacchi. Una bambina, la piccola Irene, piange alla vista di un orsacchiotto e i soldati le trovano un orso di pezza. Ma lei ne aveva visto uno vero, cucciolo, che le viene donato, cresce con la truppa e diventa pacifico come il più domestico dei plantigradi, ma pronto a diventare un fedele compagno di battaglia. In Italia l’orso Wojtek, regolarmente immatricolato, trasporterà gli obici e i proiettili più pesanti. A Baghdad l’8 maggio 1943 va in scena il primo di tanti spettacoli teatrali, “Qui è la Polonia” di Herminia Naglerowa, artista reduce dal gulag e ausiliaria, pubblicizzato in tutta la città con manifesti in polacco, inglese e arabo. Da allora, il Teatro Drammatico del Secondo Corpo d’Armata si esibisce a Nazaret, Tel Aviv, in Egitto davanti alla Sfinge, Bari, Taranto, Senigallia, Gallipoli, Ancona, Matera, Faenza, Predappio, Ravenna, Forlì, Fermo, Recanati, Modena, Bologna, tra i tanti luoghi di questa strana ed eccezionale tournée. I soldati combattono dopo avere assistito a un concerto o a uno spettacolo (da Shakespeare a Gozzi e Goldoni, con molti testi e adattamenti scritti dagli ex deportati). La compagnia costituisce un caso unico nella storia del teatro. Il Generale Anders combatte e intanto nutre una società civile. Alla fine della guerra va in esilio con gran parte della sua armata in Gran Bretagna e alla sua morte a Londra, nel 1970, chiede di essere sepolto a Montecassino insieme ai suoi soldati, dov’è scolpita nella pietra la frase: «Per la vostra e la nostra libertà, noi soldati polacchi abbiamo dato l’anima a Dio, il corpo all’Italia e il cuore alla Polonia». “Papaveri rossi” è prodotto da Teatro Pubblico Ligure in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma e del Consolato Generale di Polonia in Milano, con la collaborazione dell’Istituto Polacco di Roma, con il patrocinio della Regione Liguria.
Teatro (Autunno fiesolano)
Lunedì 11 novembre 2024 – ore 21,30 – 18 euro
Guido Catalano
CATALANO vs BUKOWSKI
Un incontro senza precedenti
Musiche dal vivo del Maestro Matteo Castellan
Nel febbraio del 1971 veniva pubblicato dalla casa editrice Black Sparrow “Post Office”, il primo romanzo di Charles Bukowski. Lui aveva cinquantun’anni e stava, piano piano, iniziando a diventare famoso. Nello stesso anno, nello stesso mese veniva alla luce Guido Catalano. Una coincidenza? Molto probabile. Il 9 marzo del 1994, Bukowski lasciava il mondo terreno, Guido Catalano aveva ventitré anni e cominciava a scrivere poesie. Un’altra coincidenza? Plausibile. Resta il fatto che se in quegli anni di gioventù Guido Catalano non avesse incontrato le poesie di Hank, con tutta probabilità non si troverebbe ad essere ciò che è e a fare ciò che fa da una trentina d’anni. “Catalano vs Bukowski” non è uno spettacolo su Bukowski, ma con Bukowski: poesie, racconti, lettere, diari per fare un viaggio nel mondo di un uomo che, malgrado le difficoltà della vita e la fama raggiunta in età avanzata, ha rivoluzionato l’universo della poesia americana e mondiale. Guido Catalano ci mette anche qualcosa di suo, con tutta l’umiltà del caso. Il tutto sapientemente accompagnato dal piano e dalla fisarmonica di Matteo Castellan. «Charles, spero che dovunque tu sia, mi perdonerai. In caso contrario, quando tra una trentina d’anni ti raggiungerò, la risolviamo a cazzotti. Vincerai tu. Poi però, ti offro da bere», Guido.
Teatro (Autunno Fiesolano)
Giovedì 14 novembre 2024 ore 21:00
Frida Kahlo Productions, Fuorivia e Richard Jordan Productions in collaborazione con Summerhall e Teatro Valle Occupato
SILVIA GALLERANO
La merda
Di Cristian Ceresoli
Dopo aver vinto il Fringe di Edimburgo e registrato un enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo (dall’Europa al Brasile, dall’Australia al Nord America) dopo circa 600 repliche e a distanza di oltre 11 anni dal suo debutto nel 2012, La Merda celebra il decimo anniversario del suo live tour. Lo “straordinario, brutale, disturbante e umano” (The Times) testo sulla condizione umana di Cristian Ceresoli vanta l’’interpretazione “straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso” (The Guardian) di Silvia Gallerano, la prima attrice italiana a vincere il The Stage Award for Acting Excellence. La Merda, un fenomeno che ha da tempo rotto i confini del teatro e viene accolto quasi fosse un concerto rock, si manifesta come un poetico stream of consciousness dove si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà.
Musica (Autunno Fiesolano)
Sabato 16 novembre 2024 ore 21:00
CLAUDIA BOMBARDELLA TRIO
Memoria degli alberi
Claudia Bombardella, voce, clarinetto, daf
Silvio Trotta, bouzouki, chitarra battente, mandolino
Alessandro Bruni, chitarra classica
Da sempre gli alberi, la natura in generale è considerata “testimone” delle vicende umane. Nel nostro immaginario pare che la linfa possa ascoltare, assorbire e processare tutto ciò che intorno si muove, dai campi elettromagnetici all’aria, all’acqua, e così con tutti gli elementi del creato compresi i pensieri ed emozioni umane. Così quando poi andiamo a connetterci con loro possiamo ricevere i loro racconti, che giungono da tutto il mondo grazie alla sotterranea interconnessione che li lega tutti fra di loro e con la natura tutta. Così Lo spazio in cui la musica racconta è come una grande foresta da cui emergono voci d’Armenia, canti d’amore di un cinghiale innamorato, il fiorire di un verso di Shakespeare, vocalizzi dell’Uzbekistan, una danza spagnola, una della Transilvania, una canto iraniano, un canto di una sciamana Jacuti, e così via… mille suoni colorati che sorgono in ogni angolo come fiori, Voci, pensieri e riflessioni di grandi poeti… Son forse loro gli alberi? Oppure sono gli alberi che non solo ci proteggono ma nutrono intimamente il nostro spirito? Non lo sapremo mai, ma una cosa la possiamo fare, ed è imparare ad ascoltarli sempre meglio. Claudia Bombardella è compositrice, polistrumentista, cantante, ricercatrice. Musicista eclettica nata a Lussemburgo da madre tedesca e padre italiano, Bacalaureat in latino-lingue presso la scuola Europea di Lussemburgo, inizia giovanissima lo studio del sassofono in cui si perfeziona presso la Scuola di Musica di Fiesole, e per motivi di composizione studia contemporaneamente strumenti della cultura classica e popolare (fiati , archi, percussioni, fisarmonica e numerosi strumenti tradizionali del mondo). Da venticinque anni si occupa intensamente di ricerca e studio approfondito della voce.
Teatro di figura
Domenica 17 novembre 2024 ore 16:00
PUPI DI STAC
Pinocchio
Progettata e mai realizzata da Laura Poli, fondatrice della Compagnia assieme a Carlo Staccioli, questa versione integrale di Pinocchio è stata messa in scena dai Pupi di Stac nel 1999. L’impianto scenico, di grande impatto, prevede l’uso di due baracche di burattini, una struttura-schermo per le ombre e di scenografie su palco. Fedeli al testo originale se ne è mantenuta la composizione narrativa ad episodi rappresentandoli alternando le tecniche espressive. Fanno da collante nel primo atto la patetica figura di Geppetto (in carne ed ossa) e nel secondo un Pinocchio sempre più impelagato nelle onde del Mare. Il finale, in cui si è voluta mantenere seppure alleggerita la lezione morale del Collodi, riserva una piccola sorpresa.
Danza
Mercoledì 27 novembre ? 2024 – ore 21 – 23/17,25 euro
Teatro di Fiesole – Largo Piero Farulli, 1 – Fiesole – Firenze
LYRIC DANCE COMPANY
Danze contro le violenze
Coreografie di Alberto Canestro
Teatro
Venerdì 29 novembre 2024 – ore 21 – 17,20/13,80 euro
GIANMARIA VASSALLO
Chiacchiericci
Esisteva il gossip nel Rinascimento?
Di e con Gianmaria Vassallo
Regia di Riccardo Giannini
Nel Rinascimento esisteva il gossip? Beh, una cosa è certa: la voglia di spettegolare affonda nella notte dei tempi, “Chiacchiericci” è lo spettacolo teatrale che Gianmaria Vassallo presenta al Teatro di Fiesole. Nei panni del corniciaio Puccio Canacci, l’attore toscano snocciola storie intime e vicende private dei grandi personaggi di quel tempo: gli scherzi architettati dal Brunelleschi con i suoi amici, situazioni piccanti in cui si trovò Leonardo Da Vinci, vizi e lussurie del Botticelli… Ma come fa a conoscerle? Se le inventa? Oppure nasconde qualcosa? “Chiacchiericci” è un percorso comico e appassionante a cavallo tra la fantasia e i fatti della storia. Un testo che, con l’ironia tipica toscana, ci ricorda che, nonostante lo scorrere del tempo e i cambiamenti della società, il gossip” sarà sempre al centro delle curiosità di ognuno di noi.
Teatro di figura
Domenica 8 dicembre novembre 2024 alle ore 16:00 e alle ore 09:20
PUPI DI STAC
Finalmente Natale
Il nuovo spettacolo dei Pupi di Stac sul Natale prende spunto dal “Calendario dell’Avvento” Una varietà di storie, canzoni, piccole e grandi sorprese con allegria e con l’inconfondibile ironia. Non mancheranno la partecipazione dei bimbi e l’alternanza di episodi narrati e animati.
INCOMPIUTI
Da giovedì 26 dicembre 2024 (festivi ore 16:45, feriali ore 21:00, martedì 31 dicembre 2024 alle ore 19:30 e alle 22:15
Alessandro Riccio
Incompiuti, di e con Alessandro Riccio e Fiorenza Brogi, Sabina Cesaroni, Joe Manganas, Vania Rotondi, Sofia Busia, Lorenzo Carsasci, Vieri Raddi, Miriam Bardini, Fabio Magnani, Piera Dabizzi, Elisa Vitiello e Daniele Favilli.
Scrivere la parola “fine” è sempre doloroso: alle storie d’amore, ad un lavoro, alle vacanze. Ed è così terribilmente sfiancante che dire: “ci penserò domani” diventa meravigliosamente liberatorio. Essere geniali e creativi come Lionardo Guerrero non è da tutti: dalla sua testa nascono personaggi profondi, vicende cariche di pathos, colpi di scena mozzafiato. Ma la procrastinazione è il condimento della sua giornata tipo. Rimanda, si distrae, perde tempo, trova scuse. E le sue creature vengono bloccate nei momenti più critici delle loro vicende: gli “incompiuti” sono i numerosissimi personaggi ideati e lasciati lì ad aspettare un destino e che cercheranno in ogni modo di superare il confine che li separa dal mondo reale per convincere e stimolare il loro artefice a dargli la parola “fine”. Che Alessandro Riccio, prolifico autore fiorentino, abbia preso spunto da se stesso per questo nuovo spettacolo resterà un dubbio amletico. E in questo spettacolo corale si circonda di attori e attrici con i quali ha condiviso tanti spettacoli nella sua trentennale carriera. Spicca tra tutti la straordinaria Fiorenza Brogi, attrice dello storico “Gruppo della Rocca” che, oltre ad aver fatto la storia del teatro italiano è stata anche maestra di Riccio e poi sua partner in diversi spettacoli (tra tutti ricordiamo “Gioie” sulla storia dell’Elettrice Palatina, ultima de’ Medici). Riuscirà quindi il protagonista a mettere la parola “fine” a qualcuna di queste anime in pena? Noi intanto ci auguriamo che Riccio non si stanchi mai di scrivere e di calcare il palco teatrale.
THE KITCHEN COMPANY
Teatro: da giovedì 16 gennaio a domenica 9 febbraio 2025 presso il Teatro di Fiesole (da giovedì 23 a domenica 26 gennaio spettacolo in abbonamento nella stagione teatrale 2024-25 del Teatro Verdi di Firenze)
The Kitchen Company
Rumori fuori scena
di Michael Frayn
Regia di Massimo Chiesa. Interpreti (in ordine alfabetico): Fabrizio Careddu, Lidia Castella, Caterina Cottafavi, Daria D’Aloia, Mauro D’Amico, Fabio Facchini, Lorenzo Tolusso, Susanna Valtucci, Marco Zanutto. Rumori fuori scena è un’irresistibile e pluripremiata commedia inglese. Dal suo debutto ad oggi, ha fatto divertire milioni di spettatori ed ha raggiunto un numero di messe in scena e di repliche tale da spingerla in vetta alla classifica delle commedie più rappresentate al mondo. Considerato il capolavoro comico per eccellenza, è scandita da un ritmo inarrestabile che porta lo spettatore a ridere fino alle lacrime. Suddiviso in tre atti, è un riuscitissimo osservatorio sul mondo del teatro e sulle sue infinite, sorprendenti, e rocambolesche dinamiche interne. Perché vederlo? “Rumori Fuori Scena” è stato il cavallo di battaglia della The Kitchen Company. Rappresentato a Genova per ben 212 serate, ha totalizzato 55.628 spettatori. Molti di questi lo hanno visto più di 1 volta, alcuni lo hanno visto per più di cinque volte, e alcuni “folli” lo hanno visto più di dieci volte: uno spettacolo imperdibile!
INFO, CREDITI, BIGLIETTI
Teatro di Fiesole, Stagione 2024-25: Largo Piero Farulli, 1 Fiesole (Firenze)
Evento realizzato grazie al sostegno fornito da: Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Sponsor Teatro di Fiesole, Officine Mario Dorin, Banca Cambiano 1884 S.p.A., Unicoop Firenze, Stefano Ricci, Ludovico Martelli;
prevendite:
+39055210804;
892101;