Fino a domani, domenica 22 settembre 2024, alla Rocca Albornoz di Viterbo in prima assoluta la prima parte dello spettacolo “Il Rinascimento”, per la regia di Pierpaolo Sepe e la drammaturgia di Gian Maria Cervo, operaa ispirata ai saggi del vittoriano Walter Pater e arricchita da contributi firmati da Massimo Bagnato. In scena, Carlo Caprioli, Matteo Bertolotti, Laura Cravedi, Alessandro Pozza, Giacomo Pressi, Orazio Rotolo Schifone, Francesco Santarelli, Emanuele Zappariello. Costumi di Rossella Oppedisano, musiche di Giorgio H Federici. Si replicherà nella stessa suggestiva cornice domani, per pi continuare, con parte prima e parte seconda, presso il Museo dell’Agro Falisco di Civita Castellana (28 settembre) e al Museo Archeologico di Vulci Canino (29 settembre).
FESTIVAL DEI QUARTIERI DELL’ARTE
In occasione della sua XXVIII edizione il Festival Quartieri dell’Arte concentra il proprio focus sulla difesa dei valori della democrazia e lo fa, in una prospettiva molteplice che guarda al passato, al presente e al futuro, spesso giocando sulla relazione tra cultura «alta» e cultura «popolare». Un programma di laboratori e spettacoli vedrà impegnati drammaturghi e registi, noti per il loro impegno nella’arte contemporanea. Tra gli spettacoli anche il dittico “The Holy Game” e “Un vincitore nel pallone”, di Gian Maria Cervo, con contributi di Albert Ostermaier, seguito nelle stesse serate, da “The Holy Game Pasolini”, di Albert Ostermaier, con Clemens Schick, in scena il 24, 25 e 26 settembre.
I DUBBI DELL’UOMO CONTEMPORANEO
Una domanda che investe la nostra epoca: siamo in un nuovo Medioevo o in nuovo Rinascimento? Molti dei più autorevoli intellettuali sostengono che all’enorme sviluppo tecnologico attuale non corrisponde un adeguato sviluppo intellettuale. Lo spettacolo ha l’intento di sottolineare alcune tensioni esistenti all’interno della società contemporanea e tra epoche diverse. La drammaturgia dello spettacolo è un omaggio ai saggi omonimi dell’intellettuale vittoriano Walter Pater, con contributi firmati da Massimo Bagnato, intelligente e surreale stand-up comedian romano, che da anni calca i più noti palcoscenici televisivi e teatrali, stimato e apprezzato da talent-scout come Maurizio Costanzo e attualmente impegnato nel prime time Rai con la prossima edizione del “Tale e Quale Show”.
QUATTRO PIANI TEMPORALI
La narrazione si sviluppa su quattro piani temporali in dialogo tra loro, e sempre abitati da personaggi ispirati al Giudizio universale. La storia inizia nel 2024 con una surreale visita alla Cappella Sistina, visita guidata da un bizzarro scrittore che affronta con caustica ironia i problemi del nostro tempo. Qui irrompe Michelangelo in persona, trasportando gli eventi nel bel mezzo del Cinquecento, quando l’artista è impegnato nella realizzazione del suo affresco. Il salto successivo è nella Londra di fine Ottocento, dove Walter Pater, in compagnia di Oscar Wilde e altri illustri amici, mette in scena un’irriverente rappresentazione dedicata alle origini medievali del Rinascimento. Ma con un volo pindarico, si salta nel prossimo futuro, nel 2048, dove un gruppo di rivoluzionari è impegnato a combattere un’intelligenza artificiale che ha clonato gli esseri umani basandosi sui loro profili di Facebook e Instagram.
SHEAKESPEARE INTERROMPE IL DELIRIO
A interrompere il delirio pop di questo caotico scenario, arriva il giovane Shakespeare, che nel 1599, dopo aver scritto As You Like It e iniziato a lavorare sul suo Hamlet, riflette sulla sperimentazione di nuove forme di teatro e sulla necessità di continuare ad approfondire la complessità dell’esperienza umana. Quartieri dell’Arte, sostenuto da MiC Direzione Generale Spettacolo, Regione Lazio e Comune di Viterbo e con la collaborazione di vari Comuni della Provincia di Viterbo prosegue fino al 4 novembre. La programmazione di settembre continua il 28 e 29 con le “Variazioni Ernaux” del Florian Metateatro e in ottobre con la performance “Different” coprodotta con NoveTeatro e Twain e le presenze di Mattias Andersson (dal 2020 direttore del Dramaten di Stoccolma) e Mika Myllyaho (direttore del Teatro Nazionale Finlandese).