ECONOMIA, investimenti. Piano Mattei, Roma: incontro tra Istituzioni, Stati africani e imprese

Si è trattato di un’iniziativa della Fondazione Articolo 49, che ha organizzato l’evento in collaborazione con l’Ambasciata del Regno del Marocco. Le potenzialità italiane nello svolgimento di un ruolo di «ponte geopolitico» fra Europa e Africa

Ha avuto luogo nella serata del 18 settembre scorso Italia, ponte geopolitico fra Europa e Stati africani, incontro che ha visto diplomatici di numerosi Stati africani, imprenditori e rappresentanti Istituzionali, confrontarsi sui temi della cooperazione in campo economico, politico e infrastrutturale alla luce dei possibili investimenti in Africa.

RILANCIARE LA COOPERAZIONE EURO-AFRICANA

Tra i partecipanti all’evento ITA Airways, Snam, Intesa, Duferco Energia, Eni, Enel, Edison, Enea, Acea, Saipem e Terna, cointeressate in importanti progetti di investimento nel continente africano. L’evento, frutto dell’iniziativa assunta dalla Fondazione Articolo 49, realizzato grazie alla fondamentale collaborazione fornita dall’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia, è stato concepito allo scopo di rilanciare la cooperazione tra Unione europea e Africa, in particolare nei settori dell’energia e degli investimenti per lo sviluppo. Al riguardo, il Presidente del Senato in un messaggio di saluto inviato ai convenuti ha espresso apprezzamento «per l’impegno di dialogo, confronto e cooperazione» che ha contraddistinto l’iniziativa, auspicando che i lavori congressuali «sapranno tradursi in una preziosa opportunità per confermare il ruolo centrale del Paese e dare impulso a nuove e efficaci  collaborazioni tra Europa e nazioni africane».

UN PANEL QUALIFICATO

Numerosi gli interventi di esponenti delle Istituzioni, oltre al contributo dell’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Youssef Balla, diplomatico  che riveste altresì il ruolo di Rappresentante permanente presso le agenzie Onu a Roma, di quelli del presidente di Fondazione Articolo 49, Andrea Poli, del ministro degli Affari esteri della Repubblica Unita della Tanzania, Mahmud T. Kombo, del Presidente della Commissione Esteri del Senato della Repubblica italiana, Stefania Craxi, dell’Ambasciatrice della Repubblica dell’Uganda e vice decano del Gruppo degli Ambasciatori africani in Italia, Elizabeth Paula Napeyok, dell’Ambasciatore e Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Riccardo Guariglia e del responsabile relazioni pubbliche dell’ufficio del Parlamento europeo, Fabrizio Spada; presente anche  Massimo Riccardo, inviato speciale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per il Piano Mattei.

MAROCCO E PIANO MATTEI

«Dal primo momento del rilancio del Piano Mattei abbiamo manifestato grande interesse, con una presenza di gran peso anche del presidente del Governo – ha dichiarato al riguardo l’Ambasciatore marocchino Balla –, il Marocco, infatti, è stato riconosciuto come prioritario nel Piano Mattei in materie di energie rinnovabili e, in effetti, è già leader nel mondo in questo settore: oggi produciamo il 42% dell’elettricità grazie alle rinnovabili e arriveremo al 52% nel 2030. Ma puntiamo anche ad altri tipi di energie, come l’idrogeno verde. Il nostro Paese è una grande promessa per l’energia verde perché può arrivare a coprire anche il 4% della produzione mondiale».

INIZIATIVE IN TANZANIA

«Grazie al rapporto che negli anni si è creato tra Italia e Tanzania, ci sia un grande spazio oggi per far crescere questa relazione, anche attraverso progetti come il Piano Mattei – ha affermato Mahmud T. Kombo, ministro degli Affari esteri della Repubblica Unita della Tanzania –, e credo che, in vista di quanto l’Italia ha proposto all’Africa per il Piano Mattei, la Tanzania possa essere un buon modello. Quando abbiamo avuto in Tanzania la comitiva italiana per il Piano Mattei, io ero ambasciatore. Insieme, abbiamo identificato cinque settori chiave in cui i due Paesi avrebbero potuto lavorare insieme. Questi sono: il settore agroalimentare, quello dei minerali, il turismo, l’import/export e, infine, l’educazione e il training sulla costruzione e la guida di pmi di successo. L’Italia ha mostrato al mondo come fare, la Tanzania può replicare questo modello».

IL MEDITERRANEO SEMPRE PIÙ ALLARGATO

«Il Mediterraneo nella sua accezione allargata è parte imprescindibile della nostra proiezione esterna – ha sottolineato  Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri del Senato –, bene dunque ha fatto il governo a rimettere nell’agenda europea il tema del Mediterraneo e dell’Africa, che è la naturale proiezione dello sviluppo europeo. È questa la valenza del Piano Mattei. In questi anni abbiamo fatto l’errore di guardare all’Africa in termini securitari, è il momento di cominciare a guardare a questo continente in termini di opportunità e di sviluppo condiviso».

LE RISORSE DELL’AFRICA

«Siamo qui per consolidare il legame tra l’Africa e l’Italia, in modo particolare nel campo dell’energia – ha dichiarato Elizabeth Paula Napeyok, Ambasciatrice della Repubblica dell’Uganda e vicedecano del Gruppo degli Ambasciatori africani in Italia –, il nostro intento è quello di rafforzare una partnership essenziale, una collaborazione  che ha fondamenta solide e promettenti, di cui la partnership energetica rappresenta la massima espressione. Non si tratta solo di dare una risposta alle crescenti esigenze energetiche dei due Stati, ma di farlo promuovendo uno sviluppo sostenibile». Ella ha poi ha aggiunto che  «l’Africa, con le sue abbondanti risorse naturali, offre un potenziale immenso per la produzione di energia rinnovabile in Italia, un Paese che con il suo know-how e le sue tecnologie avanzate, riveste un ruolo fondamentale nel sostenere il nostro impegno per sfruttare le risorse in maniera sostenibile ed efficace».

UNA OSSERVAZIONE ATTRAVERSO LE LENTI GIUSTE

«La nostra posizione al centro del Mediterraneo e i tradizionali legami di amicizia tra i nostri popoli ci rafforzano nella convinzione che l’Italia sia effettivamente il ponte tra l’Europa e il continente africano – ha fatto presente Riccardo Guariglia, Ambasciatore e Segretario generale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale –, un ponte che rende il nostro Paese un hub energetico per l’Unione europea, con positivi dividendi innanzitutto per il continente africano. Infatti, come il Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani sottolinea molto spesso, l’Africa va guardata attraverso lenti africane, instaurando col continente un dialogo paritario. Questo è fondamentale e questa è pure l’impostazione del piano Mattei».

INVESTIMENTI: IL PARTNER PRINCIPALE

«L’Europa per investimenti pubblici è il partner principale dell’Africa – ha quindi concluso Fabrizio Spada, responsabile relazioni pubbliche dell’ufficio del Parlamento europeo – investiremo nei prossimi anni 150 miliardi e naturalmente a questi si aggiungono tutti gli investimenti delle imprese private che sono estremamente importanti. Si sta evolvendo il rapporto fra Unione Europea e Africa in maniera molto positiva, sta diventando un partenariato in cui viene sottolineata anche la dimensione sociale, energetica, la cooperazione allo sviluppo e questo deve tenere conto anche delle evoluzioni demografiche che ci saranno nei prossimi decenni: oggi nell’Unione Europea ci sono 450 milioni di persone, in Africa 1.300.000 di persone, se l’attuale trend demografico continuerà, nel 2100 viene calcolato che l’Unione europea avrà diminuito leggermente i propri abitanti, poiché saremo 420 milioni, mentre l’Africa avrà più di 4 miliardi di persone e, naturalmente, diventerà un partner sempre più importante per l’Unione europea. Il Piano Mattei secondo me si sposerà molto bene con i fondi comunitari che vengono erogati già attualmente. Anche questo convegno è utile nell’ottica di riflettere sull’evoluzione della cooperazione tra Europa, Italia e Africa nei prossimi anni».

CREDITI

L’evento si è svolto in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica, dei Ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Ambiente, della Sicurezza energetica e delle Imprese e del Made in Italy, oltreché di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

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