CONFLITTI, strategie. Vincere contro l’Ucraina? Al Cremlino resta solo l’arma della propaganda

L’opinione sull’argomento raccolta da insidertrend.it è quella di Ciro Maddaloni, esperto di e-government internazionale. Egli, riprendendo le dichiarazioni del corrispondente russo Maxim Kalashnikov, sostiene che attualmente Mosca non sarebbe in grado di sconfiggere Kiev sul campo di battaglia, quindi preme per congelare lo status quo al fronte. E se questa guerra, invece, si concludesse da qualche parte nei pressi del Caucaso settentrionale?

a cura di Ciro Maddaloni, esperto di e-government internazionale, articolo pubblicato dal “Giornale Diplomatico” il 14 settembre 2024, https://www.giornalediplomatico.it/a-russia-resta-solo-arma-della-propaganda-per-vincere-contro-ucraina.htm La Russia «non può vincere» la guerra contro l’Ucraina, quindi preme per congelare lo status quo sul fronte ucraino. Lo ha dichiarato Maxim Kalashnikov, propagandista e corrispondente militare russo, che ha testimoniato la situazione disastrosa nella quale versa l’Armata Russa al fronte dopo trentuno mesi di combattimenti, causa la carenza di truppe e di dotazioni militari.

PATRIOTI ARRABBIATI

Kalashnikov è il fondatore del “Club dei patrioti arrabbiati”, e nell’aprile 2023 assieme al nazionalista russo Igor Girkin, ora detenuto in carcere, ha pubblicato un video sul suo canale Telegram in cui parlava delle difficoltà dell’esercito russo sul teatro di guerra: «Sento nella mia anima che [la guerra] potrebbe finire da qualche parte nelle vicinanze del Caucaso settentrionale. Non abbiamo abbastanza truppe (…) gettiamo al fronte anche i feriti che non sono ancora completamente guariti». Nelle ultime settimane sono state formulate proposte di pace da parte russa, ma a condizione che l’Ucraina ceda il territorio attualmente occupato. In questo momento, c’è tutto l’interesse da parte del Cremlino a congelare il conflitto. Evidentemente i vertici militari di Mosca si sono resi conto che non riescono a vincere sul campo di battaglia, dove le posizioni sono pressoché ferme da mesi.

MASSACRO E STALLO

Di fronte a questa situazione Vladimir Putin ha dunque deciso di puntare tutto sulla sola arma che sembra aver dato qualche risultato alle manie egemoniche russe: la propaganda diretta ai cittadini dell’Occidente. Gli apparati di Mosca  hanno incrementato di dieci volte rispetto all’inizio del 2024 le loro spese per la produzione di fake news. Essi ricorrono a una rete di bot, ossia una serie di applicazioni software programmate necessarie alla diffusione di notizie pro-Cremlino, soprannominata Doppelgänger dagli analisti occidentali. Questi software hanno il compito di aumentare le notizie favorevoli alla Russia tra gli utenti dei social media di diversi paesi, come hanno potuto documentare gli attivisti di AntibotNavalny, che hanno esaminato tutti i tweet abilmente progettati per promuovere le narrazioni filo russe.

DOPPELGÄNGER

AntibotNavalny è stata in grado di dimostrare che oltre due milioni di tweet sono stati pubblicati nell’arco di sole ventiquattro ore. Questi messaggi sono stati visualizzati da 1,6 milioni di utenti di X (già Twitter). Il ministero degli Esteri della Repubblica Federale tedesca aveva già segnalato all’inizio dell’anno un attacco simile, ma allora si trattava di circa 200.000 tweet, soltanto un decimo delle capacità di Doppelgänger, che invece i russi stanno utilizzando adesso. Le pubblicazioni di questi tweet sono diffuse contemporaneamente in tredici lingue, tra le quali il turco, l’arabo e il coreano. Questo è stato possibile grazie a testi generati utilizzando dei software che consentono la pubblicazione di contenuti apparentemente diversi sullo stesso argomento, ma che in realtà diffondono il medesimo messaggio.

COME AGISCONO I TECNICI DELLA BOT NET

Grazie alla tecnica del Doppelgänger questi messaggi riescono ad aggirare la protezione degli algoritmi di Twitter, che sono programmati per identificare testi simili e filtrarli automaticamente. Ma, come facevano i bot russi ad aggirare i controlli automatici di X (Twitter)? Utilizzavano lo stesso tipo di immagini e video illustrativi, praticamente indistinguibili per gli utenti, ma diversi per i software di controllo delle piattaforme social. Ad esempio: tagliano qualche frame del video in punti diversi, rendendoli di lunghezza diversa (ma solo di pochi millisecondi), per superare i controlli sui contenuti duplicati. Allo scopo di ottenere visibilità, la rete di bot russi ha anche inviato risposte automatiche a tweet contenenti parole chiave e hashtag attualmente popolari. I principali paesi target dell’azione di disinformazione russa sono la Germania, la Francia, l’Italia, la Polonia, Israele, l’Ucraina e gli Stati Uniti d’America.

L’INGANNEVOLE CANTO DELLA CIVETTA

Doppelgänger utilizza lo stesso metodo dei quei siti «civetta» che cercano di catturare i dati degli utenti per proporre mirabolanti guadagni da improbabili investimenti. Il Cremlino usa queste tecniche per condizionare l’opinione delle persone. Cliccando sui link distribuiti dai bot, dopo un paio di re-indirizzamenti l’utente finisce su un sito clone di qualche noto media occidentale o ucraino. È difficile per il lettore rendersi conto che si tratta di un sito civetta, perché l’unica differenza è un “errore di battitura” nel nome del dominio, ma per il resto sembra identico.

L’ULTIMA ARMA DELL’ASTUTO KAGEBEŠNĺK

I post dei Doppelgänger sui social media erano collegati a copie false del Ministero dell’Interno tedesco, di quello degli Esteri polacco, della NATO e così via. I bot hanno anche promosso il sito web EuroBRICS, che ha comprovati collegamenti con la Glavnoe Razvedivatelnoye Upravlenie (GRU), agenzia di intelligence militare russa. Tra i metodi di disinformazione cui viene fatto ricorso, Doppelgänger ha utilizzato post con false citazioni di note personalità, messaggi che chiedono di fermare gli aiuti all’Ucraina. Adesso è noto quale super mirabolante arma segreta Putin aveva intenzione di utilizzare in modo massiccio nella sua guerra contro l’Occidente: il Doppelgänger e i creduloni che abboccano alle fake news su Internet.

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