a cura di Antonio Giordano – La mostra si articola in quattro cicli di opere: un bosco di Tree Shadows evanescenti, che abitano lo spazio come presenze in transito verso altri luoghi; un video nel quale i personaggi danzano sulla linea di confine tra acqua e terra; nove grandi tele a olio; una serie di lavori su stampa digitale a tecnica mista che riproducono il movimento della danza, scomposto in singoli frame trasformati dal colore a olio e dall’inchiostro.
UN DIALOGO TRA ACQUA E TERRA
in questo progetto site specific la Federici instaura un dialogo tra acqua e terra della laguna orbetellana dipingendo paesaggi immaginari, onirici o visionari, oscillanti tra realtà e fantasia. Dreamscapes non intende evocare film di fantascienza sui sogni Rem o su poteri psichici, ma offre immagini, di primo acchito realistiche e al contempo eteree, che appaiono sognate o affioranti dal subconscio, durante il sonno o in una veglia a occhi aperti. Non a caso, i nativi Senoi della Malaysia credono che il mondo dei sogni sia collegato alla realtà fenomenica. Il progetto espositivo di Laura Federici attinge a una tecnica pittorica rapida, nutrita di policromie di antico retaggio dell’espressionismo francese, ma dagli echi di una Action painting per un dripping in uso anche nella Scuola Romana di piazza del Popolo, in particolare da Mario Schifano, in un dialogo con la fotografia e con effetti quasi da 3D.
IMMAGINARIO, ONIRICO, VISIONARIO
Se però gli accesi colori dei fauves sprizzavano joie de vivre, i personaggi adolescenziali di Laura Federici si librano in un’atmosfera rarefatta e sospesa, erede del Realismo Magico. L’artista prende spunto da video di adolescenti, dai quali estrae fotogrammi per dipingere fiori e immergerli in una dimensione quasi fiabesca, con un messaggio di riflessione ambientalista sulle ferite della Natura. Non sono però fiori dipinti a caso e l’elemento fitomorfo interagisce con quello antropomorfo, in una sorta di saturnina età dell’oro e di giustizia, animata dai fanciulli gioiosi. Una ragazza che esce dall’acqua acquista l’allure della divinità Iris, la greca «annunciatrice, messaggera degli dei», (da eiro, annuncio), la dea dell’arcobaleno. Sarebbe così spiegata l’origine delle vivaci cromie e gli iris blu. Ἶρις, «iridescente» e «colorata», è festeggiata il 4 settembre, poco prima della vernice di Dreamscapes.
DREAMSCAPES
Il titolo della mostra evoca anche recenti tendenze dell’architettura e soprattutto del design di interni e l’artista nasce come architetto. Ecco quindi che esterno e interno, realtà e immaginazione, Terra e Acqua, mondo esteriore e mondo interiore, visione diurna e visione notturna si con/fondono, trasmutando una nell’altra. L’acqua dal quale escono o giocano i giovinetti è un chiaro simbolo psicanalitico del liquido amniotico, dell’origine della vita. Se per Freud i sogni sono la chiave per l’inconscio e la realizzazione di un desiderio e per Jung l’espressione della psiche, affollata di simboli e archetipi, quasi un prodotto artistico; Laura Federici tesse una trama di relazioni tra realtà e finzione, tra foto e pittura, tra Uomo e Natura, tra Sogno e Realtà, tra attività intellettiva e attività manuale. Il risultato è di grande afflato lirico, di estrema leggiadria, freschezza e leggerezza, vivacità e stupore per l’incanto dell’infanzia e il candore della giovinezza dei protagonisti della sua proiezione visiva e al contempo psichica. Iride è infatti anche il nome della parte centrale dell’occhio.
IRIS BLU
L’Iris blu, dal colore prezioso come lo zaffiro, è simbolo di fede e di speranza. Il nome greco dell’iris risale a Teofrasto e rimase con Linneo. La pianta raggiunge i trenta centimetri e, con foglie a ventaglio, fiorisce da primavera per tutta l’estate. Il mito narra che la dea messaggera nello spostarsi tra cielo e terra creava un arcobaleno. L’iris appare già su affreschi dell’antico Egitto come simbolo divino e reale ma torna sullo stemma del re dei Merovingi, Clovis (Clodoveo I), convertitosi al Cristianesimo, tra V e VI secolo. Nello stemma della città di Firenze e di Luigi VII è un giglio ma in origine era un iris ed è anche un omaggio dell’artista romana alla terra di Toscana. Nel linguaggio dei fiori l’iris simboleggia le buone notizie, in un momento storico in cui la cronaca riporta drammatici echi di stragi e di guerre. L’iris blu è simbolo di speranza, positività e comunicazione. In Croazia è il fiore nazionale ed è simbolo della pace fra i popoli. Laura Federici, in un periodo di venti di guerra mondiale, dipinge l’iris come auspicio di una nuova età dell’oro, nella quale torni la pace e l’armonia fra i popoli. Dopo le tempeste di guerra e di catastrofici eventi naturali è un augurio di ritorno dell’arcobaleno.
SENSAZIONI ED EMOZIONI NELLA MEMORIA
Laura Federici spiega così le sensazioni e le emozioni che l’hanno ispirata a eseguire i quattro cicli di opere, a partire da un’installazione che rievoca la memoria di quanto resti di un bosco estinto, un video, una serie di grandi tele a olio, lavori su stampa digitale a tecnica mista: «Dreamscapes. Quello che emerge tra sogno e realtà. Una figura danza tra acqua e terra, circondata da una natura straniera danza in un luogo senza tempo, senza peso, trasportata da foglie e fiori blu. Qualche anno fa ho viaggiato in Vietnam, sono arrivata in volo, immaginando di scendere da una nave in una giornata di sole bianco, di nebbia di luce, in compagnia di stranieri e di merci esotiche, una valigia di cartone con me; pensavo di trovare la natura incontaminata, la Foresta Fluviale, il caldo, le ombre sfocate, la nebbia tiepida; gli occhi socchiusi. Ho cercato tutto questo intorno a me, l’ho cercato ogni giorno, a lungo. Ho trovato la natura ferita, le acque del Mekong asciugate, il silenzio riempito dal movimento continuo di una città che dilaga senza confini, oltre il limite, ovunque, paesaggio indistinto, senza interruzione, case, palme, case… È stato un grande stupore ma quella natura, in compagnia degli Iris del giardino di Valentina, è restata con me e riemerge quando attraverso paesaggi vicini e familiari, invade lo spazio e lo trasforma, tra sogno e realtà mi muovo sulla linea dell’acqua».
LAURA FEDERICI
Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra quali: Serra espositiva dell’Orto Botanico di Roma 2023; Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011, 2023); j André (Roma 2011; 2012; 2016; 2019); Gallerie Brieve (Parigi, 2014); Galleria Il Segno (Roma, 2007); Galleria Beit Ahmad (Aleppo, Siria, 2003; 2005). Molte le collettive in cui ha esposto, in Italia e all’estero, fra cui Fotografia Festival Internazionale di Roma – XV edizione, Roma, il mondo (Macro Museo d’Arte Contemporanea Roma 2016), Ambasciata Italiana in Vietnam (Casa Italia Hanoi e Fine Arts Museum HCMC, 2018), Istituto Italiano di Cultura di Varsavia (2019), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2020), Artfem Women Artists 2 “International Biennial of Macau – “Natura”, Macau (2021). All’interno della sua produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano in particolare le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Il suo lavoro – grandi tavole a olio, video, interventi pittorici su fotografia – è caratterizzato da linguaggi diversi e incentrato sulle declinazioni di una peculiare modalità operativa che, muovendosi in una zona di confine fra pittura e registrazione meccanica della realtà, dà vita, sull’onda di un incessante moto à rebours nei tempi del proprio vissuto, a una costellazione di opere che dialogano fra loro in un continuo gioco di stratificazioni di memoria e visioni.
INFO
Dreamscapes, di Laura Federici; evento a cura di Antonio Giordano;
inaugurazione: sabato 7 settembre 2024 alle ore 19:00,
apertura al pubblico: dall’8 al 22 settembre 2024;
orario di apertura al pubblico: dall’8 al 15 settembre, dal lunedì alla domenica dalle ore 09:30 alle ore 13:30 e della ore 16:30 alle ore 20:15; dal 16 al 22 settembre, dal lunedì alla domenica dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 18:00.