LAVORO, sicurezza e incidenti. Taranto, Arsenale militare: barcaporta collassa in bacino, sfiorata la tragedia

Nei giorni scorsi ad Augusta, in Sicilia, si era verificato un altro incidente: un bacino galleggiante della Marina militare era affondato, fortunatamente senza provocare feriti

La notizia è stata resa nota della testata giornalistica “Shipping Italy” quotidiano online del trasporto marittimo, https://www.shippingitaly.it/2024/08/03/barcaporta-collassa-in-un-bacino-dellarsenale-di-taranto-tragedia-sfiorata-video/. La barcaporta del bacino Ferrati, una delle vasche di carenaggio fisse dell’Arsenale militare di Taranto, ha ceduto rompendo gli argini, provocando conseguentemente una piccola esondazione del tratto di mare adiacente all’interno dei capannoni e nelle strade del presidio della Marina militare. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma ad avviso dei sindacati questo è avvenuto perché in quel momento nel bacino non c’erano operai a lavorare alla carena di una nave, altrimenti si sarebbe potuta verificare una strage.

IN ATTESA DEL RILANCIO DELL’INFRASTRUTTURA

«Quelle pareti in calcestruzzo dei bacini fissi dell’Arsenale di Taranto – sottolinea al riguardo Grazia Albano, segretaria della Fp Cgil, testimonianza ripresa da “Shipping Italy” – hanno visto passare manutenzioni e riparazioni di scafi importanti, inclusa la portaerei Cavour, ed essere testimoni di questo tracollo, anche fisico, di un pezzo di storia del nostro territorio fa troppo male alla città, ma anche a tutti i lavoratori che nel tempo avevano creduto a un’ipotesi di rilancio dell’infrastruttura militare e del suo potenziale industriale. È anche emerso che “alcuni lavoratori erano impegnati all’interno del bacino per normali attività di manutenzione e controlli, ma sono stati richiamati prima del tempo, evitando così una potenziale tragedia».

DINAMICA DELL’INCIDENTE

Ad avviso di Gaetana Pisarra (segretaria della Uil Pa dell’Arsenale di Taranto) «l’incidente poteva avere conseguenze drammatiche. Un forte boato, simile a un’esplosione, è stato avvertito anche dai numerosi residenti del Borgo di Taranto». La platea, situata a dodici metri sotto il livello del mare e lunga duecentocinquanta metri, durante l’incidente è stata invasa dalle acque con una forza devastante, che ha inondato anche i reparti limitrofi. «Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei nostri lavoratori – prosegue la Pisarra – e chiederemo alla direzione un incontro urgente per discutere le possibili cause dell’accaduto. Inoltre, si dovranno quantificare i danni alle infrastrutture ed eventuali sversamenti nel Mar Piccolo».

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