CINEMA, il grande schermo parla alla produzione. Mosaico, di Yuri Ancarani: Premio Film Impresa 2024

Lo scorso anno ha ricevuto il Premio Olmi, quest’anno il Premio Film Impresa ha di nuovo segnalato il suo talento, posto al servizio di un’impresa unica in una tradizione italiana plurimillenaria, quella dei preziosi. Una breve scheggia di cinema ha consentito agli occhi di migliaia di persone di ammirare sul grande schermo le collane a bavaglio, il nido d’ape e gli zaffiri, che al pari di corpi celesti roteano ipnotici nel cosmo

a cura di Mario Sesti, pubblicato da filmimpresa.it il 19 luglio 2024, https://www.filmimpresa.it/digital-fluency/mosaico?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_term=2024-07-21&utm_campaign=Digital+Fluency+3+Mosaico&utm_content=Scopri+il+Nuovo+Articolo+di+Digital+Fluency+Il+Film+d+Impresa+Mosaico+di+Yuri+Ancarani – «Le Pleiadi presentano una mano con le dita ingemmate, la cui tinta sono le tenebre (…) Sembra che l’aurora le vada raccogliendo, quasi fossero  grappoli di luce con le foglie di tenebre». QuestI versi di Ibn Hamdīs, noto anche come il Dante arabo, nato intorno all’anno Mille a Noto, presso Siracusa, potrebbero essere la migliore descrizione dell’idea creative che ha condotto Yuri Ancarani a realizzare “Mosaico”, meno di tre minuti di cinema d’impresa che hanno vinto il primo premio nella categoria Innovation, Image & Sound alla seconda edizione di Premio Film Impresa, svoltasi a Roma nell’aprile scorso (opera visibile sul sito web di Film Impresa al link sopra indicato).

GIOIELLI DI ALTA OREFICERIA COME ASTRI NELL’UNIVERSO

Qual è questa idea? Immaginare gioielli di alta oreficeria come astri sullo sfondo del buio dell’universo è l’allegoria cui danno vita le immagini di questo videoartista, cui Buccellati ha chiesto di raccontare per immagini e suoni sia la scintillante finezza  dei dettagli dei propri monili, sia lo spazio artigiano, fatto di strumenti, manualità e destrezza grazie ai quali vengono progettati e realizzati. Il corto di Ancarani, che è stato da poco presentato al Tuscia Film Festival a un pubblico di centinaia di spettatori prima della proiezione di uno dei film evento dell’anno, “Un mondo a parte” di Riccardo Milani, cattura il nostro sguardo con una lavorazione altrettanto fine e accurata della luce e dei suoni (ascoltateli in cuffia e scoprirete la ricchezza di bassi che sui quali le note degli strumenti a corda si adagiano come pietre preziose su un anno di velluto).

GIOCO SENSUALE DI ELEGANTE STILIZZAZIONE DI PIETRE E METALLI

È stato premiato da una giuria presieduta dal premio Oscar Gabriele Salvatores, con la seguente motivazione: «Per il gioco sensuale con il quale l’elegante stilizzazione di pietre e metalli che riempiono l’inquadratura di luci e riflessi scintillanti e mobili si fonde con la ricca e densa tessitura del suono». È il lavoro di un artista, artigiano del cesello digitale delle immagini e dei suoni i cui lavori sono stati ospitati alla Kunsthalle di Basilea, al MoMa di New York, dalle gallerie più prestigiose di Los Angeles o di Vilnius, a Goterburg o a Istanbul, dalla Corea al Giappone. La Mostra del Cinema di Venezia del 2021 ha selezionato il suo esordio nel lungometraggio “conAtlantide”, un film lungometraggio che ha messo in luce le grandi potenzialità di un autore che, raccontando le vicende di un adolescente che abita un’isoletta della Laguna veneta, la sua esistenza nomade vissuta su un barchino guizzante, il suo individualismo solitario e ribelle, ha dimostrato di saper fondere in modo inedito l’esplorazione di un ambiente unico e la narrazione di una generazione semisconosciuta.

PREMIO FILM IMPRESA

Lo scorso anno ha ricevuto il Premio Olmi e, quest’anno, il Premio Film Impresa ha di nuovo segnalato, con Mosaico, il suo talento, messo al servizio di una impresa unica in una tradizione italiana plurimillenaria, quella dei preziosi: questa breve scheggia di cinema, sempre grazie a PFI, e al Tuscia Film Festival ha consentito agli occhi di centinaia di persone sedute davanti alla facciata della cattedrale di San Lorenzo, di incontrare, sul grande schermo, le collane a bavaglio, il nido d’ape e gli zaffiri che, come corpi celesti, roteano, ipnotici, nel cosmo.

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