IRAQ, Kurdistan. Offensiva turca: obiettivo recidere le linee di comunicazione del Pkk

Centinaia di villaggi sono stati evacuati e nella zona l’esercito ha costituito una propria base. L’obiettivo di Ankara è quello di interrompere le linee di collegamento tra i guerriglieri del Pkk e le altre aree del Bakur (il Kurdistan turco). In sostegno alle forze di Erdoğan c’è il Kdp, che sul suo territorio impedisce manifestazioni e proteste contro l’occupazione turca, arrestando chiunque esprima il proprio dissenso al riguardo

Erbil (Kurdistan iracheno) a cura di Shorsh Surme, pubblicato il 16 luglio 2024 su “Panorama Kurdo” – Le unità dell’esercito turco sono penetrate per circa cinquanta chilometri all’interno del settore meridionale del Kurdistan iracheno, dove già controllano circa l’80% del territorio del Governatorato di Dohuk. Alla base dell’accesso e della successiva azione militare delle truppe di Ankara in quell’area c’è l’accordo di cooperazione stipulato tra il Governo turco e il Partito Democratico del Kurdistan (Kdp), questo nel totale silenzio dell’esecutivo centrale iracheno.

L’OPERAZIONE TURCA NEL KURDISTAN IRACHENO

L’iniziativa ha suscitato grande preoccupazione tra la gente, anche perché sarebbero circa un migliaio i soldati e trecento i mezzi corazzati turchi che hanno oltrepassato la frontiera. Centinaia di villaggi sono stati evacuati e nella zona l’esercito ha costituito una propria base. L’obiettivo di Ankara è quello di interrompere le linee di collegamento tra i guerriglieri del Pkk e le altre aree del Bakur (il Kurdistan turco). Allo scopo le forze di occupazione turche avrebbero allestito numerosi posti di blocco, effettuando inoltre arresti e perquisizioni tra la popolazione locale.

ANKARA SOSTENUTA DAL KDP

In sostegno alle forze di Recep Tayyip Erdoğan sono intervenute le autorità del Kdp, che sul loro territorio impediscono manifestazioni e proteste contro l’occupazione turca, arrestando chiunque esprima il proprio dissenso al riguardo. Una cooperazione che ha luogo sotto gli occhi del governo di Baghdad, che permanendo in silenzio rafforza la posizione di Ankara.

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