SALUTE, infanzia e formazione. Salute mentale nell’età evolutiva: al via il progetto innovativo di Roma Capitale

Si tratta di una sperimentazione volta a promuovere una maggiore conoscenza delle possibili criticità che i bambini, le bambine e il gruppo classe possono manifestare, individuando le strategie di intervento più adeguate a valorizzare quelle che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni

Roma, 12 luglio 2024 – La Giunta di Roma Capitale ha approvato due importanti delibere per la promozione della salute mentale nell’età evolutiva e per la formazione di insegnanti della scuola infanzia ed educatrici/educatori dei nidi.

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

In primo luogo è stata rinnovata la convenzione con il Centro diurno specialistico del TSMREE Distretto 14 Asl RM 1 Santa Maria della Pietà e con il Servizio di diagnosi e terapia dei disturbi del neurosviluppo del Policlinico Umberto I, valida per il triennio educativo e scolastico 2024-2027 che prevede il distacco temporaneo, presso i due centri, di personale educativo e scolastico selezionato per svolgere l’attività educativa con i bambini e le bambine ricoverate nelle strutture.

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

A questo atto si aggiunge l’approvazione del progetto “Seminare salute mentale” realizzato con la UOC di neuropsichiatria infantile del Dipartimento di neuroscienze umane dell’Università La Sapienza e basato su una metodologia all’avanguardia che ha lo scopo di intercettare precocemente le vulnerabilità nei processi di socializzazione delle bambine e dei bambini e potenziare le risorse capaci di favorire la salute mentale, fornendo al personale delle scuole e dei nidi di Roma Capitale una formazione sul tema. Si tratta di una sperimentazione volta a promuovere una maggiore conoscenza delle possibili criticità che i bambini, le bambine e il gruppo classe possono manifestare, individuando le strategie di intervento più adeguate a valorizzare quelle che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni.

COMPORTAMENTI POSITIVI DI ADATTAMENTO

Il progetto, che copre un ciclo completo di scuola dell’infanzia, interesserà per ogni anno quattro plessi scolastici per un totale di dodici classi, corrispondenti a circa trecento bambini e bambine e dai trenta ai cinquanta tra insegnanti ed educatrici dei nidi della città di Roma. «Quelli approvati rappresentano due atti di grande valore perché sostanziano il nostro impegno per l’inclusione con una collaborazione rinsaldata e un progetto altamente innovativo con importanti istituzioni scientifiche e della salute. I due atti approvati vanno in un’unica direzione: aumentare il livello di formazione, per intercettare sempre più precocemente le vulnerabilità e potenziare le competenze protettive», ha dichiarato al riguardo l’assessore alla Scuola, Formazione e Lavoro, Claudia Pratelli, che ha poi aggiunto come l’evidenza clinica dimostri infatti che «l’età in cui i disturbi possono manifestarsi è sempre più bassa e che i segni dei diversi disturbi possono essere colti già molto prima di quanto non accada già».

UNA SCUOLA E UNA SOCIETÀ INCLUSIVE

«Accrescere le competenze degli educatori e degli insegnanti – conclude la Pratelli – significa dunque iniziare un lavoro che attiva sentinelle nelle scuole per favorire un percorso fatto di comportamenti positivi e funzionali. Significa dare opportunità ai piccoli e alle piccole di aumentare le proprie capacità e fornire loro strumenti sul piano emotivo, relazionale e anche cognitivo, utili a far fronte in modo più attrezzato al proprio sviluppo. Una scuola e una società inclusive passano anche per investimenti come questo». Ad avviso della presidente della Commissione Scuola, Carla Fermariello «questa sinergia è fonte di orgoglio, pèoiché si tratta di un’alleanza preziosa che ha l’obiettivo di promuovere la tutela e la presa in carico della salute mentale in età evolutiva. Con “Seminare salute mentale” facciamo un grande balzo in avanti per affrontare un tema delicato e importantissimo, promuovendo la prevenzione del benessere psichico dei bambini e degli adolescenti».

SEMINARE SALUTE MENTALE

«Lo storico impegno del Dipartimento di neuropsichiatria infantile in via dei Sabelli si mette a disposizione di tutte le famiglie al fianco dei genitori, dei bambini e dei ragazzi. Proseguirà in modo ancora più serrato la formazione delle educatrici e delle insegnanti, che fin d’ora ringraziamo, per lo straordinario lavoro che fanno tutti i giorni. Ringrazio il Dipartimento stesso e l’Università La Sapienza per aver creduto in questa collaborazione e nell’alleanza tra istituzioni e famiglie, che vogliamo sempre più forte. Il progetto Seminare Salute Mentale è anche questo: un esempio virtuoso che costruisce interventi preventivi, lavorando insieme per il futuro dell’infanzia e della comunità», conclude la Fermariello. Il dottor Ardizzone, dirigente medico UOC neuropsichiatria infantile del Dipartimento di neuroscienze umane dell’Università La Sapienza sottolinea infine che questo progetto prende avvio con entusiasmo «assieme a Roma Capitale, esso è dedicato a bambine e bambini della scuola dell’infanzia e degli asili nido insieme ai loro genitori e agli e alle insegnanti ed educatori. Seminare salute mentale molto presto e continuare a curarla nel corso del tempo è molto importante. Non si tratta infatti solo di intercettare precocemente segni e sintomi di malattia mentale, ma di analizzare vulnerabilità e deficit dei processi precoci di socializzazione, costruendo percorsi individuali e di gruppo per costruire una relazione con l’altro sana, vitale ed empatica. Quella relazione che sta alla base della salute mentale e di una vita individuale e sociale equilibrata. Si tratta di far nascere e consolidare fin dall’infanzia il fascino della relazione con l’altro; quell’Altro da noi che non deve essere vissuto come pericoloso, cattivo, oppure da sottomettere e umiliare».

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