FRANCIA, elezioni politiche anticipate. Tensioni e timori condizionano le scelte alle urne

In vista delle consultazioni elettorali anticipate molti ebrei francesi affermano di vedersi costretti ad appoggiare, seppure con molta riluttanza, l’estrema destra della Le Pen rispetto alla (più temuta) estrema sinistra: perché?

In vista delle consultazioni elettorali anticipate molti ebrei francesi affermano di vedersi costretti ad appoggiare, seppure con molta riluttanza, l’estrema destra della Le Pen rispetto alla (più temuta) estrema sinistra.

I FRANCESI AL VOTO IN UN CLIMA DI TENSIONE

Domani le urne verranno aperte in un clima di estrema tensione, caratterizzato da livelli senza precedenti di antisemitismo, una deriva che dopo il 7 ottobre (pogrom terroristico di Hamas in Israele) ha indotto autorevoli personalità e intellettuali della locale comunità ebraica a sostenere politicamente il partito fondato da un negazionista dell’Olocausto, quello dei Le Pen. Con l’indizione di elezioni politiche anticipate il presidente francese Emmanuel Macron, oltremodo spiazzato e in difficoltà per il successo delle destre alle elezioni europee del 9 giugno (in particolare di quella del suo paese), ha azzardato una scommessa pericolosa allo scopo di cementare per tempo il consenso di ciò che rimane della sua base politica con gli altri settori moderati nel Paese, affinché si uniscano nel suo progetto centrista in funzione di contrasto dell’estrema destra.

UNA SCELTA AVVENTATA MA FORSE OBBLIGATA

Una scelta da non pochi ritenuta avventata che potrebbe rivelarsi controproducente, poiché estrema sinistra ed estrema sinistra potrebbero affermarsi nei seggi mettendo fuori gioco lui e gli altri centristi. Senza poi considerare il prevedibile caos all’indomani della proclamazione dei risultati, con un sistema, quello della Quinta Repubblica francese, ottimale per navigare anche in acque difficili agitate da coabitazioni tra diverse linee politiche tra presidenza e governo, un impianto calibrato per il bipolarismo che, però, verrebbe applicato a un tripolarismo di difficile assemblaggio, fonte di caos sia interno che in sede europea.

TRA DUE PAURE

I sondaggi indicano che l’elettorato verrà posto di fronte alla scelta tra un candidato di estrema sinistra e uno di estrema destra, un aspetto che per quanto concerne molti cittadini francesi ebrei diviene ancora più dilaniante, poiché una parte di essi sarà indotta a sostenere la detestata estrema destra per evitare che vada al potere l’estrema sinistra, maggiormente temuta a causa della sua deriva antisemita. Cosa accadrà in quei collegi elettorali nei quali il ballottaggio vedrà opposti i candidati del Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen (34% nei sondaggi al primo turno) e il Nuovo Fronte Popolare (28%), cioè quel blocco politico dal Partito socialista (centrosinistra) e dall’estrema sinistra di France Unbowed, o LFI, di Jean-Luc Melenchon? Accadrà che alcuni cittadini francesi ebrei che temono l’estrema destra, però saranno costretti a votarli comunque, allo scopo di cercare di escludere quello che ritengono essere il male maggiore, cioè l’estrema sinistra antisemita e anti-Israele.

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