ARTE, installazioni. Patrizia Trevisi, Porto Santo Stefano (Argentario): Kyklos

Si tratta di un’installazione costituita da elementi circolari a sagoma lignea e la medesima forma allude alla rotazione (financo delle orbite delle sfere celesti), al dinamismo o movimento, alla ciclicità del tempo e della natura con le stagioni, alla storia con i suoi corsi e ricorsi di vichiana memoria. Lascia però libera interpretazione alla molteplicità di riferimenti aai possibili significati e significanti: ai meccanismi degli ingranaggi di un orologio; ai cerchi nell’acqua divibrazioni visibili e sonore ai cerchi nel grano di comunicazione tra umani ed extraterrestri; alle risonanze dell’eco di voci in un rapporto tra microcosmo e macrocosmo, tra l’uomo e la natura. Tutti i punti della circonferenza sono equidistanti dal centro e, pertanto, il cerchio alllude alla perfezione divina alla quale l’uomo ambisce, anche se è irrimediabilmente conscio dell’impossibilità di raggiungerla. L’esposizone, curata da Antonio Enrico Maria Giordano e patrocinata dal Comune di Monte Argentario, avrà luogo da 6 al 31 lugllio 2024

Lo spazio non è vissuto come un mero contenitore ma come un «interlocutore», pronto ad accogliere e predisporre per sua stessa natura all’incontro e all’esperienza con l’arte, l’archeologia, il Mito e la Storia, con l’arte antica romana e l’arte contemporanea della Fiber Art. Nasce un confronto in un ritmo espositivo atemporale, nel quale passato e presente convivono in armonia; una dialettica materica che ne sottende un’altra teorica, fra struttura e sensibilità intellettuale, dove la riflessione sull’arte antica fa da contraltare a quella sulla modernità. Il loro confronto lascia comprendere che non sono in antitesi né di avere confini tra loro ma che da questo rapporto sono generate potenti suggestioni. La forma circolare delle opere rimanda ad un simbolismo complesso di polivalenze semantiche e semiotiche.

KYKLOS

Kronos, Artemide, Demetra, Ares rievocano con Ouroboros la ciclicità del tempo, dell’esistenza umana e dei cicli mitologici, dai culti solari alla perfezione divina, all’armonia del creato. Continuano a testimoniare negli abitanti nel territorio di Monte Argentario da millenni la simbiosi con il mito, la storia e la natura. Patrizia Trevisi nasce a Roma e dopo il liceo artistico studia Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma. Lavora come illustratrice per l’editoria per ragazzi: Fabbri, Malipiero e Mondatori; per la pubblicità illustra e crea moltissime campagne: Renault, Strega, Interflora per la Mc Cann, Thompson, Compton ecc. Per la Goumont crea e illustra manifesti cinematografici: “Il tempo delle mele”, “Reggae Time”, “Colpire al cuore”, e altri.

L’ATTIVITÀ PITTORICA E LE ILLUSTRAZIONI

Svolge la sua attività di pittrice di quadri e grandi pareti dipinte per alberghi e privati in Italia, Vaticano, Inghilterra, Svizzera, Austria, Turchia, Caraibi, Costa d’Avorio, Marocco, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Ucraina. Dipinge per il Re del Marocco Hassan II la residenza di Skirat e le ville delle principesse, quella del Re del Marocco Mohammad VI a Tangeri e le residenze di Rabat e Marrakech del suo primo ministro; la residenza del primo ministro del Qatar a Doha e il Club dei Diplomatici Doha Qatar. Per il Vaticano esegue la Pala per la Beata Chiara di Como; per Propaganda Fide il ritratto del cardinal Sepe.  Restaura la chiesa Santa Maria in Publicolis a Roma e molte abitazioni private fine Settecento e Ottocento. Progetta e decora molti eventi, manifestazioni e spettacoli per l’Accademia di Francia, per il Festival RomaEuropa, Radio Città Futura, Mediaset. Esegue murales per Mc Donald’s, Club e Pub privati.

LA SCULTURA

Negli stessi anni conduce la sua attività di scultrice realizzando opere permanenti per spazi pubblici e monumentali, come per lo Stadio Olimpico Sala Autorità e del Presidente della Repubblica Italiana,  per la Sala sponsor Foro Italico Roma; per il Club del Tennis, Foro Italico Roma, per la hall delle piscine, Foro Italico Roma. Negli ultimi anni, ha approfondito la sua ricerca formale ed estetica nell’ambito dell’Astrazione organica biomorfa e della Fiber art, passando dall’uso del bassorilievo modellato in gesso all’uso della scultura in tela. Da questa nascono le statue delle Grandi Madri, gli arazzi, gli archetipi in box e gli ultimi inside.

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