Al termine del defilé, del quale su insidertrend.it è possibile ascoltare la registrazione audio integrale (A650), sono state attribuiti i riconoscimenti per l’abito più avanguardistico, per quello più scenografico e per quello più a tema; infine, la targa d’eccellenza per il vestito Mosaico e Madonna di Loreto è stata consegnata a Laura Quarta.
LE STILISTE E GLI STILISTI PROTAGONISTI
AURELIJA MILSINA
Aurelija Milsina è nata in Lituania, una terra che ella definisce «lineare ed essenziale», come lo stile che predilige nelle sue creazioni. Ispirata sempre dalla voce della natura e dai suoi colori, oltreché dal paesaggio, dall’arte, dalla classicità e dalla modernità, Aurelija rivolge sempre uno sguardo attento ai mutamenti in essere. Si identifica dapprima come stilista uomo, facendo indossare un suo abito alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Ora sente il momento di avvicinarsi alla moda completamente femminile, lavorando su una capsule collection a riguardo. Come le fasi della luna, è in grado di cambiare l’ombra ma non la superficie e per Sguardo verso il futuro ha immaginato uno scenario nel quale, per raggiungere luoghi e spazi, sarà necessario muoversi col pensiero, dove gli atomi che compongono la materia e gli esseri umani si scombinano e poi torneranno a unirsi dove e quando si desidera. L’abito donna che propone rappresenta infatti la forza umana, a simboleggiare la potenza degli atomi stessi che non si possono né creare, né distruggere dopo la morte.
LAURA QUARTA
Laura Quarta nutre la sua passione grazie alla sua nonna e a sua madre, che fin da bambina le hanno fatto sognare un mondo di tessuti, aghi e pennarelli, conducendola quindi a divenire la fashion designer del loro Milary Atelier che è oggi. Qui la femminilità trova esaltazione con l’impreziosirsi dei tessuti più pregiati e luminescenti. Tra le loro mani, con laboriosità, prende forma in tutta sua santità, l’abito in oro a specchio della Madonna di Loreto, patrona dell’Aeronautica militare italiana, certezza intramontabile di speranza. Ricami d’oro, bottoni d’argento, cuori sacri e la preziosa corona della Vergine arricchiscono un abito futuristico per un’icona senza tempo. L’abito blu, invece, è un’interpretazione elegante e formale dell’uniforme della Forza armata, una combinazione armoniosa di elementi militari e dettagli di alta moda, aggraziata da un design maestoso e allo stesso tempo sofisticato. Il godet bianco rappresenta il richiamo all’aspirazione al volo e alla leggerezza ed evoca l’immagine alla storia, alle ali di Icaro. L’uso dei colori formali, i dettagli dorati, i guanti bianchi e il fregio sono tutti elementi di identità e orgoglio che aggiungono un senso di lusso e che evocano potenza, guida e autorità.
ANGELA COLOSIMO
Angela Colosimo, quarantaduenne, fashion editing, marketing e stylist, nonché seminarista in Mindfulness, riconosciuta come Gran Drappiere dell’Ordine Templare e baronessa di Santa Sofia, col suo brand made in Italy fa parte della Camera nazionale della Moda. Ha realizzato collezioni in Italia e all’estero, la fonte della sua ispirazione è lo stato d’animo; la sua musa è la donna definita dagli stilnovisti «angelicata», poiché dama eterea, raffinata e carismatica. Per Sguardo verso il futuro ha proposto la collezione “Super Eroi”, in cui gli abiti si trasformano al pari dei personaggi a cui ella si ispira. Usa il blu navy come il colore del cielo di notte, mentre all’oro ricorre invece per celebrare il valore militare. I capi della collezione sono stati concepiti come uniformi unisex, «perché – ella afferma – agli occhi di Dio e davanti alla Patria siamo tutti uguali». La sue è una dedicata agli eroi che si sono distinti non soltanto in virtù del loro valore militare, bensì soprattutto per le loro qualità umane ed etiche.
ROMINA DILSHANI DE MEL
Romina Dilshani De Mel, di origini srilankesi, è nata nel 1985 a Roma. Si è unita in matrimonio con un cittadino spagnolo e ora è madre di tre figli. Giovanissima, cosmopolita, ha catturato dal mondo che ha girato la bellezza e l’armonia dell’unicità di ogni individuo. Ha realizzato per l’occasione una tuta in bianco e nero, una scelta dei colori non casuale, poiché rappresentano l’armonia nella diversità, riflettendo la sua identità personale. Colori simbolo di unità e varietà, elementi essenziali della vita stessa. L’ obiettivo è trasmettere l’idea che, come nel simbolo della pace, dove il bene e il male coesistono, le persone di razze e colori diversi possano formare legami significativi e belli. Ognuno è unico, ma tutti uguali nel rispetto e nell’accettazione della diversità. Il suo vivere, è vedere il mondo. La scelta stessa della tuta incarna la semplicità, l’eleganza e la versatilità, adatto sia per occasioni speciali che per il quotidiano. Un capo che ha radici profonde nel concetto di uguaglianza di genere, che rispecchia il suo stile e la libertà di movimento. Utilizza un poliestere riciclato 100% idrorepellente e anti abrasione.
YOSMANY LARREA
Il mood di Yosmany Larrea, trentasettenne cubano, ha presenta la donna, nel contempo sposa, nel riflesso dell’intelligenza artificiale. Una prospettiva globalizzante della futura vita umana. La sposa seppur chiamata a rinnovarsi nei tempi, resta fedele al suo ruolo di custode, protettrice e compagna in tutte le nostre avventure e attività professionali. Rappresentati da un ricamo attorno alla vita, che si ramifica sul busto e lungo il corpo fino alla testa, i pensieri, i nostri dati, le nostre informazioni più preziose. Proprio come in un matrimonio perfetto, questi dati entrano a far parte di un legame dove l’AI, giura in una eterna promessa allo sposo umanità, di custodire e proteggere tali tesori in una coesistenza di ruoli vicendevoli. A impreziosire il seno della sposa, un intreccio nascosto di perle. Il seno, protagonista assoluto, di gioia, amore materno e virtù, simbolo e nel contempo religioso e profano, metafora di purezza e peccato. Il secondo abito proposto, è ispirato al caccia F-35 dell’Aeronautica militare. Il décolleté profondo a forma di fusoliera, con linea morbida, addolcisce il seno e finisce in una manica biforca. Il corpino è a bustier. La gonna asimmetrica con molto volume con pieghe tubolari è ispirata ai motori del caccia. La gonna in tulle ricrea l’atmosfera delle nuvole quando il caccia sorvola il cielo. Il tessuto del bustier e sopra gonna è realizzato in shanti di seta pesante e poi lavorato con un pigmento per legno argento per creare la testura del policarbonato rigido usato per le tute spaziali/polycotton effect.
ULYANA YAVORSKA
Ulyana Yavorska, è nata a Boryslav (Ucraina) nel 1981, ma è in Italia da ventitré anni. Fin da bambina nutre la passione per la creazione: troverà a Roma, la realizzazione dei suoi sogni, dando il proprio nome al suo brand. I suoi capi: la sapienza del lavorare tutto a mano, nel rispetto delle tradizioni e del mondo femminile a tutto tondo. Esprime tutta la sua sensibilità e attenzione verso il Nastro Rosa. Per l’evento Sguardo verso il futuro il suo pensiero e la sua dedizione è totale verso il mondo aeronautico. Crea, uno smoking mimetico e per donna aeronauta un mimetico con mantella. Tutto concepito per un sodalizio con l’eroe pilota ucraino Mychailo Matiushenko, il «fantasma di Kiev» soprannome dato a un pilota del velivolo da caccia MiG-29, asso volante poi nel servizio di sicurezza, accreditato quale stimolo morale per il popolo ucraino.
PAUL ROGER TANONKOU
Paul Roger Tanonkou, camerunense, direttore creativo del suo brand Zenam, che in lingua bamileke significa «raggio di sole». Già dal lancio della sua prima collezione, comunica un messaggio vivo, insito nella sua passione, non solo estetica , non a scopo di lucro. Vuole usare la sua passione come strumento per comunicare la sua visione del mondo e affermare il suo multiculturalismo. Lo ha dimostrato già al suo esordio ufficiale nel mondo della moda, chiamando attorno a sé e al suo lavoro un gruppo di donne in Cameroun; per la stagione successiva la collezione crebbe e affiancò le donne del Mali. Per la collezione Sguardo verso il futuro ha utilizza il faso dan fani, tessuto di cotone biologico realizzato a telaio dalle donne del Burkina Faso. Questo materiale non solo è indice di un impegno nei confronti della sostenibilità, ma supporta anche l’emancipazione economica e sociale delle artigiane locali. Da sempre nel suo percorso c’è un grande obiettivo: promuovere una moda che abbracci il futuro e la globalizzazione, mantenendo al contempo un forte legame con le radici culturali e l’etica, tenendo sempre congiunti a sé il rispetto dell’etica e la sostenibilità. «L’impatto della colonizzazione in Africa ha fortemente influenzato il nostro modo di vestire – afferma Tanonkou – e la mia intrusione in questo mondo è stata un tentativo di sensibilizzare il sistema moda a una maggiore apertura verso i creativi e i designers che sono il riflesso della loro identità culturale e religiosa».
PROMOZIONE DELL’INCLUSIVITÀ
In questo evento, Paul Roger Tanonkou, col suo marchio Zenam, vorrebbe sensibilizzare l’Aeronautica militare italiana affinché le prossime uniformi possano riflettere una maggiore apertura anche verso questi creativi. Crede fermamente che la moda sia il terreno ideale di incontro per universi diversi. Una divisa che incorpori elementi di diverse identità culturali e che celebri la diversità, che possa promuovere un senso di inclusività e rispetto all’interno delle Forze armate. Promuovere l’inclusività nella moda, anche all’interno delle istituzioni militari, può rappresentare un potente messaggio di rispetto e unità. Incorporare elementi che riflettono varie culture ed identità, non solo arricchisce il design, contribuisce anche a costruire un futuro più incisivo e sostenibile. La moda ha il potere di unire e di comunicare valori profondi, ed è convinzione di Tanonkou e il brand Zenam, che possa giocare un ruolo significativo nel promuovere un ambiente di comprensione e cooperazione.
SARA SILVAGNI
Sara Silvagni, nata nel 2006, ha realizzato un abito lungo, semplice ed elegante in blu scuro, colore dell’Aeronautica. Raffigura nello scollo, la forma delle ali dello stemma aeronautico.
COMASTYLE
CoMa Style (Gruppo Marocco e Costa d’Avorio – Leila Eddiani), Joseph Agboudjou (Costa d’Avorio, Abidjan 1971), Aime Kuokou Kuadio (Costa d’Avorio 1992), Diomande Losseni (Costa d’Avorio 2002): passione, conoscenza dell’arte della moda, sguardo verso il mondo aeronautico, rispetto e multiculturalità insieme, danno origine a queste due realizzazioni; tute da volo, allo stesso tempo abiti regali, sportivi, casual. Una sintesi espressa dal connubio tra Marocco e Costa d’Avorio. Il concept intende esprimere l’annullamento delle diversità (nell’abbigliamento) e fare immaginare che fra venti anni la disuguaglianza sarà solo un ricordo.
ELENA MUSUC
Elena Musuc nasce ad Anenii Noi, in Moldavia, nel 1988, ma da tempo vive In Italia presso Roma. Per la sua collezione si ispira al logo dell’Aeronautica militare italiana e ai colori della bandiera italiana: il verde , il rosso e il bianco. Le ali riportano l’immaginario allo stemma della Forza armata e alla leggerezza del volo; il bianco è indice di libertà, pace e inizio; il verde è per vita che si rinnova continuamente; il rosso esprime energia, amore e sensualità. Veste l’uomo di verde con taglio semplice e pulito. Si ispira a un idea di amore e di rinnovamento e trasmette eleganza e vita: un nuovo mondo.