ARTE, esposizioni. Ettore de Conciliis e Umberto Mastroianni,

Tornano a dialogare le opere di questi due artisti a seguito dell’incontro avvenuto nel 2014 all’Estorick Collection di Londra, esposte accanto ai reperti archeologici di Ostia Antica nel corso della mostra “Roman Ostia: ancient ruins, modern art”

A distanza di dieci anni ecco nuovamente presentati assieme i due artisti, apparentemente distanti eppure egualmente vitali nel loro rapporto con gli elementi primigeni della nostra esistenza. La mostra “Acqua, luce, fuoco. Ettore de Conciliis, Umberto Mastroianni” verrà aperta al pubblico oggi, sabato 22 giugno 2024, negli spazi di Palazzo Libera e nel Parco Guerrieri Gonzaga a Villa Lagarina (Trento), un evento a cura di Giordano Bruno Guerri e Denis Isaia.

ACQUA TEMA PRINCIPALE

Nelle grandi tele di de Conciliis esposte a Palazzo Libera “rifrazione dello stato d’animo di chi guarda” secondo Isaia, il tema principale è come sempre l’acqua, e dunque il paesaggio indagato attraverso gli specchi d’acqua e una luce «a volte guizzante, altre volte serena, altre volte scovata nei riflessi notturni». E la luce torna a declinare le emozioni anche nei paesaggi di dimensioni più contenute in cui de Conciliis mette momentaneamente da parte l’elemento liquido per proporci ambienti e paesaggi lirici e quasi intimi, in cui la totale assenza di umanità rende sempre lo spettatore unico e assoluto protagonista: così è in Fine estate, The Woods e ne La strada delle Ginestre dei primi anni Novanta, ma anche nei recenti La Quercia e il grandioso Night comes on, per Leonardo Cohen, entrambi del 2024.

LA MOSTRA A VILLA LAGARINA

La mostra prosegue negli spazi del Giardino Guerrieri Gonzaga. Nell’antica Sala delle Botti e nel parco sono allestite delle riproduzioni in grande formato del Memoriale di Portella della Ginestra, un progetto di Land Art (il primo in Italia) con il quale de Conciliis commemora nel 1979-1980, con la collaborazione del pittore Rocco Falciano e dell’architetto Giorgio Stockeò, la Strage di Portella della Ginestra. «È sul tema del monumento – scrive al riguardo Isaia – che il memoriale di de Conciliis s’incontra con un nucleo di sculture di Umberto Mastroianni», pittore e soprattutto scultore di cui restano famosi i bronzi, prima figurativi e poi sempre più astratti, e i grandi monumenti legati soprattutto alla Resistenza.

IL FUOCO FORGIA LA MATERIA E SCAVA LE EMOZIONI

Ora è  il fuoco che forgia la materia a scavare emozioni e lo vediamo bene nelle sculture di Mastroianni inserite nel contesto del parco, a fare eco alla voce della natura. «La vita nasce dall’acqua de Conciliis lo sa da molto prima e molto meglio dei biologi – azzarda il Guerri nel catalogo della mostra pubblicato da il Cigno GG Edizioni, per la collana dei tascabili intitolata a Lea Mattaraella – provate a guardare sotto i colori tenui e tranquilli delle sue superfici d’acqua e ci troverete la frenesia di vita di alghe e batteri multicolori pronti a formare farfalle e dinosauri, murene e avellinesi». Una vitalità che si ritrova nella concitazione delle forme e dei colori della scultura di Mastroianni e nella lotta che l’artista sembra aver ingaggiato con la materia, che pare la lotta per la vita di chi ha vissuto la guerra: pulsazioni, convulsioni, rotazioni, energia della creazione. La stessa che forse nasconde l’acqua di de Coinciliis.

ACQUA, LUCE, FUOCO

“Acqua, luce, fuoco. Ettore de Conciliis, Umberto Mastroianni”, mostra aperta alpubblico fino al 27 ottobre, è una iniziativa de Il Cigno GG Edizioni Roma con il Mart di Rovereto, Comune di Villa Lagarina e Parco Guerrieri Gonzaga; l’evento è parte del programma La bella estate del Mart. Il biglietto di ingresso al Parco Guerrieri Gonzaga è scontato per chi si presenta alla cassa con il biglietto del Mart. Viceversa il biglietto del Parco dà diritto alla riduzione sul biglietto del Mart.

ETTORE DE CONCILIIS

De Conciliis dipinge il suo primo murale, Il murale della Pace, con la collaborazione di Rocco Falciano, nel 1965 nella chiesa di San Francesco in Avellino. Nel 1974 realizza Il murale Di Vittorio e nel 1980 un’opera di Land Art, Il Memoriale di Portella della Ginestra, in Sicilia, dedicato agli eventi del 1 maggio 1947. È del 1989 la prima personale alla Hammer Galleries di New York, galleria che rappresenterà l’opera di de Conciliis per nove anni. In questa occasione è pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore, con testi critici di Donelson Hoopes e Maurizio Marini, la prima monografia dell’artista in lingua inglese. Nel 1995 espone alla Hollis Taggart Galleries a New York e a Washington DC. Nel 2001 è presente alla Island Weiss Gallery di New York e a Los Angeles, galleria che attualmente rappresenta la sua opera negli Stati Uniti. Nel 2009 realizza una retrospettiva al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, dal titolo Ettore de Conciliis. Opere 1982-2009,a  cura di Sergej O. Androsov, Direttore del Dipartimento di Arte dell’Europa Occidentale del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, e da Claudio Strinati. La mostra viene trasferita prima al Museo delle Belle Arti di San Pietroburgo, poi al Museo della Reggia di Caserta e al Palazzo Sant’Elia a Palermo. Nel 2011 de Conciliis è invitato a esporre nel Padiglione dell’arsenale della LIV. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi, su indicazione di Tahar Ben Jelloun e Uto Ughi. È dello stesso anno la mostra “Ettore de Conciliis pittore. La Natura e la Pace” nella Sala Yehudi Menuhin del Parlamento Europeo di Bruxelles. Nel 2012 si tiene l’esposizione “Ettorede Conciliis. Percorsi del Tevere”, curata da Giorgio Van Straten, al Museo dell’Area Archeologica diOstia Antica, Roma. Nel 2013 viene pubblicato un saggio su de Conciliis nel libro Lettre à Matisse di Tahar Ben Jelloun (Éditions Gallimard). Nel 2018 inaugura una personale a Matera dal titolo “Ettore de Conciliis. Spazi di quiete, paesaggi e land art” a cura di Filomena Maria Sardella e nello stesso anno viene pubblicato, in occasione dei cinquantadue anni dalla realizzazione del Murale della Pace, il libro Il murale della Pace, avanguardia e attualità, edito da Il Cigno GG Edizioni. Nel 2022 partecipa alla mostra collettiva “Vittorio Cini. L’ultimo Doge”: l’esposizione si tiene ai Musei di San Salvatore in Lauro di Roma e a Palazzo Bonacossi a Ferrara, per poi concludersi al Vittoriale degli Italiani. Nello stesso anno pubblica con Il Cigno GG Edizioni la sua opera autobiografica “L’arte, il pane e le rose. Migliorare il mondo con la cultura”, conversazione con Generoso Picone.

UMBERTO MASTROIANNI

Nato a Fontana Liri nel 1910, giunge a Roma nel 1924, dove frequenta lo studio dello zio Domenico e i corsi di disegno all’Accademia di San Marcello. Nel 1926 si trasferisce a Torino con la famiglia e affina il mestiere di scultore nell’atelier di Michele Guerrisi. Nel1930 iniziano i primi riconoscimenti ufficiali (Premio per il Turismo offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione) e, di lìa poco, le prime mostre a livello nazionale ed europeo, tra cui nel 1935 la Quadriennale di Roma e l’anno dopo la Biennale di Venezia(dove nel 1938 sarà presente con una sala personale). Chiamato alle armi durante la guerra, partecipa poi alla Resistenza con un impegno che lo porterà a trasferire nella sua opera successiva le istanze nate dalla concreta lotta in nome della libertà, per giungere alla formulazione di quella “poetica della Resistenza” riconosciutagli da Giulio Carlo Argan. Dopo la liberazione è tra i promotori di un superamento soprannazionale della cultura italiana secondo le indicazioni delle “Avanguardie storiche”. Nel 1951 tiene la sua prima personale alla Galerie de France di Parigi. Il riconoscimento più alto lo consegue alla XXIX Biennale di Venezia del 1958, quando ottiene il “Gran Premio Internazionale per la Scultura”. Titolare della cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ne tiene anche la direzione dal 1961 al 1969. Nel 1970 si trasferisce da Torino a Marino Laziale, insegnando prima all’Accademia di Belle Arti di Napoli, poi in quella di Roma. Nel 1985 gli viene conferito a Tokyo “The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum”. Lostesso Museo d’Arte Moderna, poco distante dalla capitale nipponica, gli apre una sala permanente con una dozzina di opere, tra le quali spicca il bronzo Hiroshima del 1960. Nel 1987 regala allo Stato italiano 26 opere, che entrano a far parte della collezione Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Giovanni Paolo II inaugura Il monumento di Erice realizzato da Mastroianni in occasione della visita del Pontefice agli scienziati della Fondazione Ettore Majorana, l’8 maggio 1993. Nel corso della sua vita Mastroianni riceve inoltre diverse cittadinanze onorarie (ad esempio dai comuni di Arpino e Chiaravalle) e realizza molte sculture monumentali( Cuneo, Urbino, Poggibonsi, Frosinone, Fontana Liri, Cassino), in gran parte dedicate alla Resistenza o ai Caduti. Nel febbraio 1998 muore nella sua casa-museo di Marino.

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